In prima assoluta il clarinetto di Renzo Roselli con “La Sonnambula”

Prima incisione discografica della Fantasia da Concerto sui motivi de “La Sonnambula” di Vincenzo Bellini scritta da Ernesto Cavallini

[rating=3] Renzo Roselli, clarinettista fiorentino, docente presso la Scuola Media Statale “M. Maltoni” di Pontassieve, ha recentemente inciso, per l’etichetta Sound, accompagnato dall’Orchestra di Fiati “Città di Firenze”, sotto la direzione del M° Davide Micheloni, il Pezzo da Concerto per Clarinetto e Banda in Mi b maggiore del compositore russo Nikolaj Rimski-Korsakov e, in prima assoluta italiana, europea e mondiale, la Fantasia da Concerto su motivi de “La Sonnambula” di Vincenzo Bellini di Ernesto Cavallini.

La creazione russa è uno dei primi esempi di concerto per strumento solista e banda/orchestra di fiati, composto tra il 1877 e il 1878 quando il compositore sovrintendeva le Bande Militari della Marina Russa. Renzo Roselli affronta le difficoltà tecniche della partitura con abilità, portando l’attenzione dell’ascoltatore ora sui virtuosismi ora sui cantabili, contribuendo alla divulgazione di un brano così poco spesso eseguito ma molto importante per il repertorio bandistico internazionale.

Roselli incide questa pietra miliare della storia musicale e lo fa riadattando la partitura per un organico moderno, cercando e riuscendo a smentire le considerazioni dello stesso autore Rimski-Korsakov che vedeva l’opera poco riuscita a causa della pesantezza dell’accompagnamento orchestrale. Proprio per questo motivo non la propose mai in pubblico, ne era fermamente convinto.

Ma la parte più interessante dell’album è la Fantasia da Concerto su motivi de “La Sonnambula” di Vincenzo Bellini. Si tratta di un’incisione in prima mondiale. Mai nessuno prima di Roselli l’ha edita discograficamente. Sembra, anche se dalle ricerche condotte non ne abbiamo trovato certezza, che sia stata eseguita nel secondo dopoguerra dalla Banda Militare dell’Esercito Italiano. Di tale esecuzione dovrebbe esistere una registrazione “artigianale” conservata negli archivi storici della banda. Ulteriori ricerche potranno forse confermare la notizia che, al momento, rimane senza fondamento.

Renzo Roselli_Cover

La Fantasia è composta dal “Paganini del Clarinetto”, il clarinettista e compositore milanese Ernesto Cavallini (1807-1874). Si tratta di un brano in stile romantico che riprende i motivi più noti dell’opera belliniana, pubblicato per la prima volta, nella versione clarinetto e pianoforte o orchestra, nel 1901. Roselli ne ha realizzato la partitura per banda/orchestra di fiati ed eseguito la parte per clarinetto solista.

La Fantasia si articola in tre movimenti, seguendo la prassi dei concerti per strumento solista e orchestra dell’epoca, Allegro-Adagio-Allegro. Nell’Allegro iniziale ci sono varie sezioni – Allegro, Andante sostenuto, Allegro in stile recitativo, Variazione I e Variazione II – messe in luce ora dai tecnicismi ora dai cantabili interpretati da Roselli. L’Adagio ricalca i melismi e i virtuosismi delle voci soliste, il clarinetto solista ha un’ampia estensione e può benissimo sposarsi con tutte le tessiture delle voci femminili, dal contralto al soprano. L’Allegro finale è una cavalcata conclusiva che da un ritmo terzinato rievocante le tarantelle siciliane passa ad una stretta di quartine vorticose che siglano la brillantezza della Fantasia.

La partitura esalta il tema del tenero e contrastato amore dei due protagonisti, Elvino e Amina. Ne esalta la vena lirica, alternando i caratteri melodici incisivi e virtuosi ad andamenti languidi e divaganti mentre l’Orchestra di Fiati “Città di Firenze” accompagna la voce del clarinetto di Roselli con complessa semplicità.

Interessante e meritevole di ascolto e di plauso l’esecuzione proposta da Renzo Roselli e, soprattutto, la trascrizione attuale del brano che, così, entra a far parte dell’importante patrimonio musicale bandistico italiano, europeo ed internazionale.

1 COMMENTO

  1. Un saluto e un ricordo di Renzo,
    amico sincero e vero appassionato del mondo musicale e clarinettistico.
    Ci lascia due brani che amava particolarmente e dimostrano il suo affetto e serietà verso il suo universo strumentale.
    Michele Innocenti

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