Musart Festival, e la piazza si accende di luci, voci e note

Al via la terza edizione del festival fiorentino che unisce musica, danza ed arte

Dopo il grande consenso avuto nelle due edizioni passate, il Musart Festival di Firenze si conferma tra le eccellenze dell’estate in musica 2018. Per due settimane, dal 17 luglio, si potranno vivere un fiume di emozioni e tanta buona musica con svariati eventi collaterali: Baustelle, Roberto Bolle, Francesco De Gregori, Chick Corea, Jethtro Tull, Ermal Meta, i nomi degli ospiti di questa terza edizione.

Questo festival nel cuore di Firenze è un’iniziativa unica, considerata anche l’ubicazione in una piazza splendida, forse uno dei luoghi all’aperto più belli di Firenze. Definita da Bruno Zevi “prototipo della misura urbana rinascimentale”, piazza della Santissima Annunziata è un luogo di grande armonia stilistica, con i porticati su tre lati e due palazzi gemelli sul quarto che sembrano incorniciare la vista della Cupola del Brunelleschi.

Il Musart si rivela, quindi, un contenitore eccezionale che unisce grandi concerti e visite guidate gratuite in alcuni dei luoghi d’arte più significativi attigui alla piazza, offrendo al pubblico la possibilità di “ammazzare” il tempo di attesa visitando i vicini chiostri, le chiese, i giardini del Museo Archeologico, la Basilica, la mostra fotografica (“Because the night” sulla storia dei concerti a Firenze e in Italia negli anni ’70 e ’80) e il nuovo museo del vecchio Spedale degli Innocenti.

La seconda serata, ha avuto come grandi protagonisti l’ORT-Orchestra della Toscana (già presente lo scorso anno con “Carmina Burana” e “Bolero”) e l’OGI-Orchestra Giovanile Italiana, un grande organico composto da professori e giovani musicisti guidati dal podio da un impeccabile Timothy Brock, direttore e compositore americano riconosciuto come uno dei massimi esperti nel campo della musica per film e grande cultore del repertorio novecentesco.

Insieme a lui si è esibito il giovane pianista bresciano, di fama ormai internazionale, Federico Colli che ha eseguito”Rhapsody in blue“, la celebre melodia di George Gershwin, nella versione originale del 1924, incantando il pubblico con la sua performance brillante ed energica, ma allo stesso tempo divertente e leggera, con una tecnica impeccabile, fatta di suoni raffinati e cristallini.

Il tutto è stato intervallato da due famose ouverture rossiniane tratte da “Il barbiere di Siviglia” e da “L’italiana in Algeri”, per omaggiare il compositore pesarese nell’anniversario dei 150 anni dalla sua morte.

Eleonora Facchini, Luca Giacomelli Ferrarini, Simona Di Stefano e Giuseppe Verzicco

L’ultima parte del concerto è stato animato dalle musiche tratte da “West side story” di Leonard Bernstein con le giovani voci di Eleonora Facchini, Luca Giacomelli Ferrarini, Giuseppe Verzicco e Simona Di Stefano, artisti affermati e conosciuti nel panorama teatrale del musical italiano, affiancati dalla formazione corale The Pilgrims Gospel Choir diretto da Gianni Mini. Un’esecuzione davvero elegante e raffinata, che ha fatto rivivere ad appassionati e non l’atmosfera del film ambientato nella New York della metà degli anni Cinquanta, e che forse meritava uno spazio maggiore in una serata che ha unito giovani grandi talenti, rapsodie e voci d’autore.

Si chiude il 28 luglio con il concerto all’alba (ore 4 e 45) di Roberto Cacciapaglia, pianista e compositore apprezzato a livello internazionale per le sue musiche immaginifiche ed evocative.