Note impetuose sul palco del Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze con Rudolf Buchbinder e Fabio Luisi

Proseguono gli incontri con la grande musica al Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze mercoledì 28 dicembre sotto la direzione di Fabio Luisi.

La serata si apre all’insegna delle nuove avanguardie con Haydn allo specchio di Matteo D’Amico, dalla scrittura logica e rigorosa, lavoro orchestrale dove è possibile rintracciare “una serie di deliziosi e nostalgici relitti, oggetti musicali familiari che sembrano, appunto, specchiarsi nel flusso sonoro che li avvolge”: si tratta di “un omaggio alla geniale semplicità del capostipite del classicismo viennese”, dove “Haydn diviene quasi l’irraggiungibile bellezza che l’autore contempla e ricontempla, regalandosi l’illusione di poter credere che, pur trattandosi di materia riflessa dallo specchio di una propria creatura sonora, essa continui comunque ad essere altro da ciò che ormai è irreversibilmente divenuta, ovvero una novità musicale”.

Segue la superba esecuzione di Rudolf Buchbinder, in sostituzione di Radu Lupu, nel Concerto n.4 in sol maggiore op. 58 di Ludwig van Beethoven, dal carattere vivamente innovativo in quella composta e salda autorevolezza del solista in costante dialogo con gli altri strumenti. È lo stesso pianoforte solo a iniziare il primo tempo con un bellissimo tema romantico, ripreso subito dalla sola orchestra, con disturbanti indecisioni dei corni, per sfociare quindi nella seconda idea dal carattere incisivamente ritmico, verso un dialogo vario e luminoso tra solista e orchestra. L’Andante è una pagina breve ma ricca di contrasti, dai quali emerge il mito di Orfeo che soggioga le forze dell’Ade nelle inebrianti altezze liriche raggiunte dallo strumento solista. Il Rondò conclusivo è pervaso da uno spirito di danza che vede il solista dar libera espressione al virtuosismo.

Lunghi e ripetuti gli applausi del pubblico che si sono guadagnati una splendida pagina beethoveniana, ovvero il terzo movimento Allegretto della famosa Sonata n.17 detta La Tempesta, in un’esecuzione un po’ frettolosa ma sempre d’effetto.

La seconda parte del concerto è tutta dedicata alla splendida Sinfonia n.4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms, vero capolavoro sinfonico. L’Allegro si apre in un clima malinconico, dove il primo tema dal forte carattere strutturale che si dilata in nuovi intervalli fino al secondo tema eroico, in una tensione drammatica che valorizza sempre più lo slancio a tratti passionale dei temi. L’Andante si svolge in una malinconica rassegnazione, con notevole ricchezza di motivi e di intrecci tematici, raggiungendo solo di rado qualche lirica punta di tensione. Il terzo tempo raggiunge effetti di grande potenza sonora tra il giocoso e l’allegro di bei contrasti timbrici, in uno scintillante Scherzo che si contrappone al clima più mesto dell’Andante verso la ciaccona finale energica e appassionata, che conclude in uno slancio brutale e inesorabile.

Bella prova per l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta con impeto da Fabio Luisi, gloria italiana, da settembre ufficialmente in carica quale Direttore principale al Metropolitan di New York.

Lunghi e sinceri applausi del pubblico.