
Concerto potente al Verdi di Firenze per un connubio d’eccellenze: l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretti dal Maestro Alain Lombard, al pianoforte il virtuoso Michail Lifits.
La serata si è aperta con un programma dedicato al primo Novecento francese con la Pavane pour une infante défunte di Maurice Ravel, uno dei massimi esponenti, insieme a Debussy, dell’impressionismo musicale. Brano commissionatogli dalla principessa de Polignac, si ispira alla pavana, ovvero una antica danza italiana o spagnola, di carattere grave, qui ben espresso da armonie vuote, melodie dolenti, inserite in una costruzione formale trasudante una decadente intimità ben resa dal sensibile corpo dell’orchestra.
Si prosegue quindi con il Concerto per pianoforte e orchestra n.2 in sol minore,op.22 di Saint-Saëns, precoce pianista e compositore assai prolifico, di spirito dinamico, mente aperta al nuovo e proiettata nel futuro. L’opera vigorosa, appassionatamente romantica ma allo stesso tempo tutta francese nello spirito, presenta una forte libertà formale che ricorda a tratti un certo pianismo lisztiano. Vitale la supremazia del solista, qui giocata irresistibilmente dal virtuosismo di Michail Lifits, grande strumentista nato come enfant prodige, concertista di fama mondiale. Vincitore di numerosi concorsi internazionali, nel 2009 ha vinto il primo premio, il premio del pubblico e il premio speciale per la migliore interpretazione di un Concerto di Mozart al 57° Concorso “Ferruccio Busoni” di Bolzano. Il dinamico virtuoso, omaggiato da lunghi applausi del pubblico, regala il calamitante Notturno in do diesis minore, Opera postuma di F. Chopin, in un’interpretazione completamente personale e suggestiva.
La seconda parte del concerto è dedicata a Robert Schumann, uno dei massimi musicisti romantici tedeschi, spirito osservatore, meditativo, costruttore, intriso d’irrazionalismo tedesco, capace di trasformare le sue visioni mistiche in nuove proiezioni della cultura e della civiltà. Nella Sinfonia n.4 in re minore op. 120 il compositore mostra un impianto formale tutto nuovo, dove i quattro tempi si fondono in un tutto unico che anticipa la costruzione ciclica di Franck e accosta la composizione alla forma libera e fantasiosa del poema sinfonico: lo stesso Schumann voleva intitolare questo lavoro “Fantasia sinfonica per grande orchestra”.
Ispirata, accesa e trascinante la corposa direzione di Alain Lombard priva di bacchetta e corredata da succinte esclamazioni enfatiche. Nato a Parigi, Lombard ha ottenuto nel 1966 la medaglia d’oro al Concorso “Dimitri Mitropoulos”, diventando subito dopo l’assistente di Herbert von Karajan e più tardi di Leonard Bernstein. Direttore di numerose prestigiose orchestre quali l’Orchestra di Miami, l’Orchestra Filarmonica di Strasburgo, direttore artistico dell’Opera du Rhin, direttore dell’Opéra di Parigi ed infine dell’Opera di Bordeaux, dal 1999 è direttore principale dell’Orchestra della Svizzera italiana.
Esecuzione esemplare dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento che ha colto ogni sfumatura delle splendide partiture e della possente direzione.
Il Maestro, fortemente applaudito, concede come bis l’esuberante Ouverture da Le nozze di Figaro di W. A. Mozart.