
Nelle Cotswolds del nord, nel sud dell’Inghilterra, tappa necessaria per i cultori di William Shakespeare è la cittadina Tudor Stratford-upon-Avon, 230 km a nord-ovest di Londra. All’epoca di Shakespeare tale distanza corrispondeva a 4 giorni a piedi o 2 giorni a cavallo, e il paese si trovava su una delle principali arterie della lana tra la capitale e il Galles. Qui il Bardo ebbe i suoi natali nel 1564 e dopo il periodo londinese, vi morì nel 1616. Da allora frotte di ammiratori solcano le vie della città per rendergli omaggio nella sua ‘presunta’ casa natale, e nei luoghi a lui legati, che oggi ospitano musei gestiti dallo Shakespeare Birthplace Trust e costituiscono il nucleo principale dell’esperienza turistica di Stratford, oltreché la chiesa Holy Trinity Church che custodisce le spoglie mortali del drammaturgo.
Ma “il mondo è un teatro”, citando Bill Bryson: qual è dunque la verità su William Shakespeare? Seguendo le sue orme scopriamo i luoghi che hanno generato il mito.
Shakespeare’s Birthplace
Iniziamo il nostro itinerario ‘teatrale’ là dove, fin dall’ottocento, i più grandi pensatori e scrittori si recarono in pellegrinaggio per ricordare William, la Shakespeare’s Birthplace, ovvero la casa dove presumibilmente trascorse la sua infanzia. Solcando il rigoglioso giardino del XIX secolo, veniamo immessi nella casa da una piccola stanza, un tempo la camera della sorella Joan Hart, quindi procediamo nel salotto. Riallestito così come doveva apparire nel 1570, con pareti ricoperte da tessuti dai colori vivaci, il locale era il ritrovo di tutta la famiglia, capeggiata dal padre, ricco mercante e per un periodo anche sindaco della città.
I nostri passi scricchiolano sull’originale pavimentazione lastricata, mentre ammiriamo il letto a baldacchino che svetta come sinonimo di ricchezza al centro della stanza. Tutta la casa presenta ricostruzioni in stile Tudor, per un’immersione totale nel XVI secolo: con un po’ di fortuna potrete incontrare attori in costume nei panni dei personaggi shakespeariani più celebri.
Proseguendo tra stretti e storti corridoi, e piccole porte dove consigliamo di stare attenti alla testa (soprattutto a chi supera il metro e mezzo), l’impressione è quella di esser stati catapultati in un film espressionista tedesco quale Il gabinetto del dottor Caligari. Qui, oltre al laboratorio del padre, whittawer, dove produceva articoli di lusso in pelle, e a varie stanze che si affacciano al primo piano, usate come camere da letto, arriviamo alla famosa stanza dove potrete divertirvi a cercare, sull’originale finestra, le firme di celebri scrittori quali Charles Dickens, John Keats, Walter Scott e Thomas Hardy. All’epoca, infatti, i turisti in pellegrinaggio per il Bardo usavano lasciare il proprio autografo come testimonianza del loro passaggio. Altra particolarità è la stanza dove secondo tradizione nacque Shakespeare, con riproduzioni di oggetti d’epoca: con un po’ d’immaginazione, potrete vedere l’infante drammaturgo divertirsi tra giocattoli, tinozze e culle.
All’interno dell’edificio numerosi volontari (anche italiani!) sapranno rispondere in modo esaustivo a curiosità e domande per una visita affascinante, nella vita più intima del figlio più amato di Stratford.
Anne Hathaway’s Cottage & Gardens
Il Cottage con tetto in paglia di Anne Hathaway è il luogo più romantico tra le case che rievocano la vita stratfordiana del giovane William. Una casa a circa 1,5 km da Stratford, nella vicina Shottery, teatro del corteggiamento tra il Bardo e la giovane Anne, futura signora Shakespeare, e dove la famiglia Hathaway visse per generazioni. Oltre ad una visita doverosa all’interno della casa, arredata con mobili in stile, per scoprire come si viveva all’epoca di Anne, il vero fiore all’occhiello della tenuta sono gli splendidi giardini, comprendenti un frutteto, un arboreto, in cui crescono molti alberi e arbusti citati nelle opere teatrali di Shakespeare, e un percorso con notevoli sculture da scoprire dedicate ai suoi testi.
Mary Arden’s Farm
Mentre il Bardo componeva i suoi sonetti e le sue drammaturgie nella frenetica Londra, la vita di campagna manteneva il suo sapore aspro e ruvido, scandito dal lento ritmo del sole e delle stagioni, denso di emozioni semplici e “bestiali”. È quanto si respira varcando la soglia della Mary Arden’s Farm, la casa (fattoria) natale della madre di William, a 5 km a ovest di Stratford, in località Wilmcote.
Noi vi giungiamo in una giornata dal cielo plumbeo, tipicamente english, e immediatamente veniamo catturati dall’incanto atemporale di una solida immobilità. Nell’ampia fattoria con 12 stanze interne, i dolci suoni di un’arpa ci guidano alla scoperta dei segreti della cucina tradizionale, tra frutti di stagione, semente ed erbe dal profumo intenso: una meraviglia per tatto, occhi e olfatto. Seguendo un fattore alle prese con del pane cotto a legna in un forno in terra cruda, ci perdiamo tra danze tradizionali, rintocchi d’incudine, fino all’ora della “nanna”: giovani fattoresse guidano oche, recalcitranti galline e maiali al riparo in stalle e recinti, il tutto con una naturalezza disarmante. Gesti cinquecenteschi perduti ma dal fascino immutato.
Holy Trinity Church
Il nostro tour termina con un omaggio al sommo poeta alla Holy Trinity Church di Stratford. La chiesa che conta più visite dell’intera Inghilterra, ospita infatti le spoglie del Bardo, e di quelle della sua famiglia. Una maledizione risuona tra le pareti marmoree: “maledetto chi muoverà le mie ossa” (curst be he yt moves my bones). Ci congediamo dal grande drammaturgo con echi di tempesta fuori e dentro la nostra mente, mentre il mistero circa la sua vera identità continua ad infittirsi.
Maggiori informazioni: www.visitbritain.com
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