
Teresa, quando ti ho dato quella rosa… apre così Simone Cristicchi, nell’anfiteatro del Museo Pecci di Prato, il suo omaggio a Sergio Endrigo. I due cantanti duettarono insieme nel 2001 cantando Questo è amore, pezzo che Cristicchi ha inserito nell’album d’esordio Fabbricante di canzoni e che definisce un suo “fiore all’occhiello”.
Sergio Endrigo è stato uno dei più grandi cantautori della musica italiana. Scomparso nel 2005, ha lasciato canzoni come Io che amo solo te, Lontano dagli occhi, Mani bucate e tantissimi altri capolavori. Sono molti i cantanti che lo ricordano, come la Mannoia, Battiato, Ruggeri, Vecchioni, Grignani, Baglioni, per fare alcuni esempi.
Simone Cristicchi interpreta i brani di Endrigo in maniera magistrale, il pubblico pratese quasi scompare dentro la sua voce, rapito dall’atmosfera creatasi. Ad accompagnarlo l’orchestra I nostri tempi diretta dal maestro Edoardo Rosadini.
Il cantante romano è da sempre attento alle piccole realtà, quelle che rimangono un po’ ai margini e vengono a torto dimenticate. Un esempio ne è Ti regalerò una rosa con cui ha vinto il 57° Festival di Sanremo e che ha scritto traendo ispirazione in una cittadina calabrese, in cui sorge un grande manicomio. Nel suo ultimo lavoro, Album di famiglia, dedica una canzone all’attrice Laura Antonelli, come lui stesso racconta: “Per anni ha vissuto in una villa di Cerveteri, oggi in svendita, che ho visitato poiché si trova accanto a un sito archeologico. Chi mi accompagnava mi ha raccontato la storia di Laura e di lì a poco ho buttato giù il testo.”
Oltre ai successi di Endrigo, Cristicchi dà un assaggio dello spettacolo teatrale Magazzino 18 che debutterà a ottobre a Trieste. “Pensate al quartiere dove siete nati e cresciuti, in ogni angolo risuonano voci e rumori, quella è la vostra terra. Immaginate adesso un silenzio irreale che avvolge e ovatta tutto. Improvvisamente vi sentirete estranei in casa vostra, altri stanno arrivando a prendere il vostro posto. Sessant’anni fa questo è accaduto a Fiume, Zara, Pola. Gente costretta a partire perché non si può vivere senza essere italiani.”
Ripercorrendo una delle tappe storiche dell’Italia della seconda guerra mondiale, dedica una canzone agli sfollati come lo stesso Endrigo, costretto a lasciare Pola nel 1947, anno che dà il titolo alla canzone.
Ospite speciale la figlia di Sergio Endrigo, Claudia Endrigo che canta con Cristicchi Altre emozioni, l’ultima canzone composta dal padre, e La rosa bianca.
Il pubblico urla “Bravo”, chiede il bis. Tutti in piedi ad applaudire, ad aspettare che il cantante rientri e dedichi a Prato ancora qualche emozione. Una signora lo raggiunge addirittura sul palco per ringraziarlo personalmente.
Menzione di merito al maestro Daniele Androla che ha riscritto tutte le partiture per orchestra basandosi sulle registrazioni originali.
Stamattina il cantante era ancora al Pecci in compagnia di Max Pezzali e i Club Dogo per la nuova trasmissione Mediaset “Nord sud ovest est – tormentoni on the road”.
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I always used to like Italian music since my childhood!
Cristicchi: “Canto l’immenso Endrigo e gli esuli istriani come lui”
«Ho avuto l’onore di poter incidere un duetto nel mio primo album “Fabbricante di canzoni” con Sergio Endrigo (….) Sono sempre stato legato alla sua figura di artista e di uomo, mi rivedo molto nella sua poliedricità, nel suo cambiare sempre pelle. (sic!)
Affabulatore, vergognoso, manipolatore della memoria e del nome di Sergio Endrigo! Quale “pelle avrebbe sempre cambiato”?! Ma gle l’ hanno detto come era definito dall’ organizzazione, quella della quale il Cristicchi fa il portabandiera?!
Quello che mi ha fatto rabbrividire oggi e’, sentendo le voci che lo accompagnano nel suo lavoro “Magazzino 18” con frasi “la (o nella) buca, la buca”! Chiaro riferimento alle foibe, ma anche l’ insegnamento all’ odio!
E lui che canta Sergio Endrigo nelle cui canzoni troviamo il coro dei bambini – ragazzi: “C’ era una casa tanto piccina…” o “Se tutti i ragazzi, i ragazzi del mondo…”! Tutt’ altro che quello che sentiamo dal Battiato & Co. Complice la figlia di Endrigo!