
C’è un luogo, a Roma, dove l’arte contemporanea incontra la memoria dell’acqua. È il Ninfeo di Villa Giulia, da poco restaurato, che fino al 2 novembre ospita l’esposizione The Eternal Duality – Là dove scorre l’acqua, tra storia e rinascita. Mostra curata da Pier Paolo Scelsi con la co-curatela di Ilaria Cera (CREA) e la direzione artistica di Riccardo Freddo (Rosenfeld Gallery), realizzata da LoveItaly – IUVART con il sostegno della John Cabot University.
L’artista giapponese Keita Miyazaki, che ha vissuto l’esperienza del disastro di Fukushima nel 2011, porta nel cuore del Rinascimento romano un linguaggio fatto di contrasti: metallo e carta, rovina e rinascita, industria e artigianato. Le sue sculture – composte da parti di motori, lamiere e fili intrecciati a origami colorati – sembrano raccontare un mondo in bilico tra la fine e la possibilità di un nuovo inizio.

Tra le architetture commissionate da papa Giulio III nel XVI secolo e i giardini del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, le opere di Miyazaki costruiscono un dialogo silenzioso ma intenso con il Ninfeo. I fiori di carta che sbocciano da vecchi ingranaggi sono come un ossimoro visivo: la vita che nasce dal ferro, la poesia che si insinua nella freddezza e durezza del metallo. La mano dell’artista restituisce grazia a ciò che l’uomo aveva pensato per essere meramente funzionale, dona colore a ciò che era stato dominato dal grigio della tecnica.
Il percorso espositivo si sviluppa dal Ninfeo alla Grotta dell’Acqua Virgo, fino alla Sala dello Zodiaco, in un itinerario che intreccia materia e memoria. L’acqua, che qui torna a scorrere dopo decenni, diventa simbolo di un’energia vitale ritrovata. È lo stesso elemento che, nella memoria dell’artista, richiama la ferita dello tsunami: da una parte la distruzione, dall’altra il fluire che anima e vivifica. Così, tra le pieghe del metallo e i riflessi dell’acqua, The Eternal Duality si fa metafora di un equilibrio fragile ma necessario, quello che tiene insieme l’uomo e la sua capacità di rinascere.

In questa mostra il gesto artistico non si limita a esporre, ma rigenera. E lo fa con una delicatezza che contrasta con la durezza dei materiali impiegati, in un continuo scambio tra opposti che si attraggono. La tecnica, che sembrava aver esaurito la propria bellezza, trova nuova vita nella forma, nel colore, nel ritmo leggero degli origami.
Tra la storia e il presente, tra l’acqua e il ferro, fra il trauma e la fioritura, Miyazaki mette in scena un elogio silenzioso della resilienza. E il Ninfeo di Villa Giulia, tornato a gorgheggiare, ne diventa la scenografia perfetta: un giardino di pietra e memoria in cui la bellezza continua a scorrere e a rinnovarsi.
L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto del Museo Etrusco, visitabile dal martedì alla domenica, dalle 8.30 alle 19.30.














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