
Sabato 1 e domenica 2 marzo al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma va in scena Il Calapranzi di Harold Pinter con Francesco Montanari e Riccardo de Filippis, regia di Giorgio Caputo, traduzione di Alessandra Serra.
Seguito da pubblico e stampa per la ricca carriera nata con “Romanzo criminale” e proseguita poi tra cinema e teatro, Francesco Montanari sarà in scena al Teatro Biblioteca Quarticciolo con il testo di Harold Pinter “Il Calapranzi”.
Uno dei primi testi scritti da Pinter per il teatro, “Il calapranzi” già mostra quella ricerca linguistica, fatta di frasi brevi e spezzate, lunghi silenzi carichi di tensione e sensi sottaciuti, che ne hanno poi caratterizzato l’opera successiva. Questo testo ha incontrato spesso il favore dei teatranti, dando vita a fortunate e note messe in scena, vuoi per la semplicità che richiede l’allestimento, vuoi per le possibilità recitative che offre ai due protagonisti. Molto spesso però, forse alludendo all’appartenenza di Pinter al cosiddetto ‘teatro dell’assurdo’, si è scambiato questo atto unico per un’opera simbolica densa di significati altri, che sicuramente sono presenti, ma non possono prescindere da un plot tutto sommato lineare.
La lettura fornita dalla regia di Giorgio Caputo tende a spogliare il testo di tutte le stratificazioni che il tempo vi ha impresso e a riportarlo in quella che è la sua dimensione. “Ci siamo concentrati principalmente sul gioco che le parole propongono (che in se non hanno nulla di ‘assurdo’), – ricorda il regista – e che, una volta svelato, rivela la perfetta costruzione a chiave che Pinter ci offre. La messinscena gioca sulla mescolanza di elementi diversi: uno più classico, che, attraverso scene e costumi dal gusto un po’ retrò, ripropone lo stile essenziale e scarno caratteristico di certi testi anglosassoni; e uno più moderno che, avvalendosi di telecamere e monitor che riprendono e riproducono la scena in diretta, restituisce quell’atmosfera di controllo continuo che Wilson, il Godot di Pinter, esercita sui due personaggi in scena, come fossero due cavie da laboratorio o, per usare una metafora più attuale, due concorrenti del Grande Fratello.”
Venerdi 28 febbraio ore 18,30 Simone Nebbia incontra Francesco Montanari presso la Biblioteca Quarticciolo.
Maggiori informazioni: www.teatrobibliotecaquarticciolo.it