“Connessioni” musicali all’Auditorium di Roma con Sollima

Il virtuosismo di Giovanni Sollima e della Juniorchesta di scena nel concerto di Natale al Parco della Musica

Ci sono emozioni che solo la musica può regalare, non importa quale sia il genere: rock, classico, jazz….ascoltando la musica il nostro corpo e la nostra mente si disconnettono dalla frenesia quotidiana ed entrano, quasi magicamente, in sintonia con vibrazioni positive. Se poi sul palco ci sono  ben 140 giovani musicisti, l’energia si moltiplica e il benessere è assicurato, per chi suona e per chi ascolta. Stiamo parlando di “Connessioni” il tradizionale concerto di Natale, tenutosi presso l’Auditorium Parco della Musica, che per il secondo anno consecutivo ha visto protagonista la Juniorchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, la prima orchestra di bambini e ragazzi nata nell’ ambito delle funzioni lirico sinfoniche italiane,  con il sostegno di  Enel  per testimoniare attraverso la musica l’impegno e l’importanza di investire sulle nuove generazioni, per promuovere questa arte antichissima con uno sguardo sempre rivolto al futuro e ai giovani talenti.

Quest’anno il programma si è arricchito  della partecipazione straordinaria e preziosa del maestro Giovanni Sollima eccentrico e virtuoso compositore di fama internazionale, che con il suo violoncello magico  ha accompagnato la giovane orchestra e il pubblico alla scoperta di connessioni inesplorate della storia della musica.

Giovanni Sollima (foto Gian Maria Musarra)

Il programma della serata si è rivelato un vero e proprio crossover stilistico che ha esplorato la ricchezza melodica delle sinfonie introduttive di alcune delle opere liriche più famose come “La clemenza di Tito”, ultima opera composta da Mozart pochi mesi prima della scomparsa o de ”Il Barbiere di Siviglia”, non è mancato nemmeno un omaggio al lirismo di giacomo Puccini con lo struggente intermezzo della “Manon Lescaut”.

Ma il fulcro del programma della serata è stata  l’anima barocca  di cui sono rivissuti i fasti con il concerto per due violoncelli in sol minore di Antonio Vivaldi, eseguito dal maestro Sollima, insieme a due giovani e virtuosi musicisti, Silvia Ancarani e Leonardo Notarangelo; del resto Vivaldi è sempre stato il suo autore preferito tanto che, ancora oggi,  tiene  a precisare come la sua ispirazione provenga proprio dal barocco e dalle pratiche di improvvisazione profondamente legate alla musica antica; e proprio dalla suggestione del compositore veneziano è nato “The family tree” l’altro splendido brano eseguito da Sollima e dal suo violoncello.

Commovente anche il tributo, fuori programma, a Leonard Cohen ed alla sua “Hallelujah” eseguita con struggente partecipazione.

La Junorchestra

Non è mancato un omaggio al Novecento con due compositori che ne hanno segnato la storia: Igor Stravinskij (Sinfonia per violoncello ed orchestra) e Benjamin Britten (Interludes da “Peter Grimes”). Alla fine degli anni Cinquanta, invece, risale l’esaltante ultimo brano eseguito, “Mambo”, tratto da West Side Story un caposaldo della produzione di Leonard Bernstein.

Sollima, instancabile e dal carisma coinvolgente,  con l’entusiasmo e l’energia che contraddistingue ogni suo progetto, ha diretto magistralmente questo piccolo microcosmo fatto di giovani talenti in cui ogni componente agisce per raggiungere un obiettivo comune,  e con il suo violoncello  ha raccontato e trasmesso attraverso la musica emozioni e sensazioni, dimostrando quanto la  musica sia  l’ espressione culturale di un Paese ed  un bene prezioso da difendere e rendere accessibile a tutti, proprio come l’energia. La sua è una vera e propria performance perché possiede quella capacità naturale di trasmettere l’energia di suonare.