
Con oltre 40 milioni di copie vendute nel mondo e svariati spin off, è davvero difficile immaginare qualcuno che non abbia mai sentito parlare di Super Mario, l’idraulico più famoso di sempre.
Talmente famoso da essersi guadagnato nel 1993 un dimenticabilissimo film in live-action con protagonista un baffuto Bob Hoskins.

Quindi non stupisce se la mefistofelica Nintendo, in collaborazione con Illumination Entertainment (quella che si è inventata i terribili Minions, per intenderci), abbia pensato di riportare sul grande schermo il cast videoludico al gran completo di Super Mario Bros. per un’operazione nostalgia che, a giudicare dagli incassi registrati, si sta dimostrando vincente.
Anche se non stupisce il risultato, tenuto conto che gli ingredienti per l’operazione amarcord ci sono tutti, a partire da una trama fan service, lontana anni luce da quelle dei film di animazione targati Disney-Pixar.

Protagonista assoluto del lungometraggio, nel caso non si fosse capito, è Mario (doppiato da Chris Pratt in lingua originale e dal nostro Claudio Santamaria), un idraulico italo-americano sempre pronto a difendere i più deboli (tra cui suo fratello Luigi) e che per una serie di sfortunati eventi si trova catapultato nel coloratissimo mondo di Mushroom, governato dalla biondissima principessa Peach (Anya Taylor-Joy/Valentina Favazza). Cattivone di turno, niente-poco-di-meno-che il tartarugone sputafuoco Bowser (Jack Black/Fabrizio Vidale), nonchè crooner per amore (non ricambiato).
Su questa basi parte la grande avventura di Mario e Luigi che li porterà a visitare mondi noti a tutti quelli che dagli anni Ottanta in poi si sono dilettati con un una consolle Nintendo.
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Ma se la trama non è di sicuro il punto di forza della pellicola, nè la caratterizzazione dei vari personaggi di contorno, lo è di certo tutto il resto, a partire dai tantissimi Easter egg di cui è costellata e che innescheranno un’immediata gara a coglierli tra tutti gli appassionati in sala.

Degna d’attenzione anche la colonna sonora, che attinge a piene mani da quella del videogioco, senza dimenticare gli intramontabili successi degli anni Ottanta, tra cui l’azzeccatissima Holding Out For A Hero come sottofondo all’allenamento di Mario.
Insomma, operazione (commerciale) perfettamente riuscita e che non lascerà delusi i fan che usciranno dalla sala con una gran voglia di ri-giocare a Super Mario Bros, in attesa dell’avvio di una saga cinematografica: in fondo, la seconda scena post credit lascia ben presagire. Mamma mia!