
[rating=4] The Wolf of Wall Street, diretto da Martin Scorsese, è tratto dalla vera storia dell’ascesa e caduta a Wall Street di uno dei broker di maggior successo degli anni ’80. Jordan Belfort fu condannato a 22 mesi di carcere nel 1998 per frode e riciclaggio. La sua vita personale era caratterizzata dal grande abuso di droghe di vario genere e sfrenati rapporti sessuali, soprattutto extra-coniugali.
Il giovane Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio), si trova Wall Street all’inizio della sua carriera come apprendista broker nel 1987, sotto la guida del suo capo, Mark Hannah (Matthew McConaughey). Questi gli mostra quello che diventerà il suo futuro stile di vita, fatto di sesso e droghe di vario genere, che secondo lui, lo aiuteranno a raggiungere importanti risultati, mantenendo la sua mente sempre attiva. Jordan impara anche a compiere azioni disoneste che gli consentono di guadagnare molti soldi, e ben presto ottiene la licenza di broker. Il primo giorno da broker, però, si verifica il cosiddetto lunedì nero, la borsa crolla, la società per cui lavora fallisce e di conseguenza si ritrova senza lavoro. Grazie alla moglie Teresa Petrillo (Cristin Milioti), che lo incoraggia a realizzare il suo sogno di diventare ricco, Jordan riparte da zero e inizia a lavorare per un modesto e alquanto squallido call-center che si occupa della vendita di azioni quotate pochissimo.
Con il suo stile aggressivo e il suo carisma riesce velocemente a guadagnare sempre di più. Decide così di mettersi in proprio insieme al suo nuovo amico Donnie Azoff (Jonah Hill), reclutando come impiegati diversi malviventi, soprattutto spacciatori di droga. Nasce così la Stratton Oakmont. Sarà un brillante inizio per la sua nuova carriera di broker, arrivando dove nessun altro era mai arrivato prima, truffando e guadagnando milioni di dollari, ingannando i suoi clienti e approfittando della loro ingenuità, ricorrendo a metodi totalmente illegali. Ma soldi e potere non sono facili da tenere sotto controllo.
Con un budget di circa 100 milioni di dollari, il film, di cui i maggiori produttori sono gli stessi Scorsese e Di Caprio, attualmente ha guadagnato $ 226,227,541 al botteghino (fonte, Box Office Mojo). The Wolf of Wall Street, fin da subito incuriosisce e stimola lo spettatore ad interessarsi alla storia del protagonista, ammaliandolo con le sue proprietà, i suoi successi, la sua bella vita, e anziché suscitare una più che giusta antipatia per il personaggio, lo rende invece affascinante e interessante, portando inconsciamente il pubblico a vederlo sotto una luce positiva. Proseguendo nella storia, quello che si vede è però un uomo senza scrupoli, circondato dai suoi scagnozzi, che seppure benvestiti, rimangono comunque dei criminali; Belfort stesso ne è il leader indiscusso, corrotto fino al midollo dal suo malsano stile di vita. Il film, politicamente scorretto, mostra un tono ironico e comico, un’oscena e cruda commedia nera.
Di Caprio riesce perfettamente a calarsi nel ruolo, spalleggiato ottimamente da Jonah Hill. Un’atmosfera goliardica circonda la vicenda anche nelle difficoltà che imperversano e probabilmente l’immagine non è così lontana dalla realtà. Tuttavia il film risulta forse eccessivamente lungo, con scene (orge e festini vari) il cui concetto viene rimarcato fin troppo, non riuscendo pertanto a mettere in rilievo adeguatamente il tema- chiave del film: la completa mancanza di moralità del protagonista (un vero “lupo” della finanza), dipinto come un malvagio simpaticone circondato da inetti e balordi che inneggiano a lui come si farebbe con un gentile e generoso monarca, dispensatore di felicità, ponendo il dubbio su cosa effettivamente il regista abbia voluto davvero comunicare, se un messaggio positivo o di estrema critica. Tralasciando le ottime interpretazioni e il comparto tecnico eccellente, concettualmente Scorsese avrebbe forse potuto dare di più.