Maria Pascoli e il tempo del ricordo

[rating=3] Due anni fa a Teatri di Vita, a Bologna, nel maggio del 2014 debuttava lo spettacolo Maria Pascoli, una storia segreta, per la regia e drammaturgia di Giuseppe Liotta, con la compagnia Trame perdute. Il 13 aprile scorso lo spettacolo è ritornato a Bologna dove è stato ospite del Teatro Duse.

Maria Pascoli, una storia segreta è una biografia sotterranea, nascosta tra le pieghe di un intera opera poetica, quella di un Pascoli meno innocente, ma più criptico e silenzioso. È la biografia della famiglia Pascoli, di Giovanni sicuramente, ma anche di Peppino (Alessandro Tampieri), Ida (Mirella Mastronardi) e Maria (Uliana Cevenini). Ma è Maria la più piccola, la più fedele al fratello Giovanni, che si fa via via protagonista della scena e di quel rapporto profondamente intimo col Fratello “Giovannino”.

Molto si è detto su questo rapporto attraverso differenti letture, ma è la prima volta che viene pensato come un’opera teatrale. Giuseppe Liotta affronta il tema non senza difficoltà e dubbi, sostenuto però da una lunga esperienza teatrale come regista e drammaturgo, che ha avuto spesso a che fare con le biografie di grandi donne come Merilyn, nello spettacolo Marilyn 5 agosto ma anche con figure storiche come Giovanna D’arco, nello spettacolo Giovanna D’arco, la vera storia.

L’opera ambientata nella casa di campagna di Castelvecchio racchiude l’esistenza dei tra fratelli Pascoli continuamente alle prese e in confronto con la grande figura del fratello Giovanni, che è allo stesso tempo fratello, ma anche padre e sostegno economico e morale. La figura di Pascoli, in quanto personaggio fisico, non direttamente presente sulla scena, viene invece evocata attraverso le conversazioni tra i tre e gli intimistici monologhi di Maria. C’è un dettaglio però che sulla scena colpisce lo spettatore: l’uccellino collocato nella stanza, in alto, a cui Maria si rivolge e che nell’ interpretazione dello spettatore diviene sempre più la presenza del poeta sulla scena.

La drammaturgia procede su un sottile filo narrativo che dischiude pian piano i diversi punti dei protagonisti, i rammarichi, le angosce che soffocano gli animi  e compromettono i rapporti. In questo nido in cui tutto sembra possibile si sviluppa la frattura e l’emergere infine, dell’unico rapporto possibile e concreto, quello esclusivo tra Maria  e Giovanni, un rapporto forse non incestuoso, come spesso la letteratura ha voluto dichiarato, ma indubbiamente torbido ed ossessivo.

Il salotto della casa di Castelvecchio, rappresentato in scena da un interno semplice che racchiude l’intimità di un luogo famigliare e di studio, si fa luogo del ricordo. O almeno della volontà di ricordare e ricostruire quello che è andato perduto.

Cos’è  andato perduto? Tutto. Lo scorrere del tempo ha portato via tutto, ed un infausto incendio ha portato via pure le memoria scritte da Maria Pascoli, bruciate nell’ incendio della casa editrice in cui erano in consegna. “Ho trovato all’improvviso uno “spazio drammaturgico” libero, aperto -dice Giusepe Liotta- in quel tempo di nessuno, quando Maria decide di riscrivere tutto da capo quell’ libro a cui aveva dedicato la sua vita. Ed è proprio questo preciso momento, particolare ed eccezionale, della sua esistenza che da un punto di vista strettamente teatrale e drammaturgico, mi ha completamente catturato e sedotto: quel vuoto, quell’assenza di memorie era lì pronto, disponibile ad essere riempito di parole nuove, certamente mai pronunciate, ma possibili e vere perché scaturite, seppur diverse, da quella stessa fonte che, per prima, le stava generando”

La volontà di ricostruire un passato andato perduto e bruciato accompagna lo spettatore verso la chiusura, in cui le ultime parole della protagonista Maria, cariche di una seducente poesia, si fanno via via più oscure e pesanti che lasciano alla morte l’unica possibilità di ricomporre e rivivere il passato con le persone care. Con un ultimo sguardo al Cardellino-poeta, al fanciullo innocente, la scena si chiude con un fascio di luce su Maria e sulle sue tribolazioni.

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