L’atteso ritorno al Bellini di Dignità Autonome di Prostituzione

[rating=5] Ormai l’acronimo DAdP (Dignità Autonome di Prostituzione) è un marchio sinonimo di successi e riconoscimenti conquistati dopo anni di repliche in tutta Italia. Per la quinta volta al Teatro Bellini di Napoli torna il fortunato format di Luciano Melchionna e Betta Cianchini con la sua carovana di saltimbanco, ruffiani, femme fatale e ciarlatani.

Il teatro si trasforma in un bordello, con tanto di luci soffuse e rosso imperante, alla cassa con il biglietto vengono consegnati gli ambitissimi dollarini che serviranno nel corso della serata per comprare le pillole di piacere. E’ un tripudio di lustrini e paillettes, corpi lascivi e sguardi ammiccanti che cercano gli occhi degli spettatori. Dopo un’ introduzione corale nel foyer si entra in platea, sedute divelte e poltrone ammassate un po’ postribolo, un po’ cantiere aperto. Papi Melchionna si aggira tra il pubblico, dirige e ammonisce i suoi protetti.

Dopo la presentazione delle regole del gioco e delle prostitute, occorre scegliere (a volte si viene scelti) con chi appartarsi, così piccoli gruppi vanno in giro per il Teatro (bagni, uffici, bar, ripostigli, camerini) e non solo, infatti bar, negozi e locali nei paraggi ospitano le performance. Giunti al luogo deputato avviene la contrattazione, gli attori con ironia e prontezza interagiscono con il pubblico chiamato a trattare e argomentare per non dissipare i dollarini. Non si è spettatori passivi ma protagonisti ciascuno a suo modo dell’atto teatrale che avviene hic et nunc, sempre diverso, intenso e vero nel ritrovarsi così vicini.

dadp

L’interesse di tanti di noi è stato rapito da Lia alias Daniele Russo, che veste i panni succinti della direttrice del bordello e ci conduce al ridotto del Bellini. Eccentrica, lasciva, irresistibile, toglie i tacchi e posa la maschera, si racconta in quanto imbianchino che per arrotondare fa il travestito. Una performance magnetica che è un po’ la sintesi dell’idea di Dignità Autonome: l’arte che nelle sue forme pur svenduta e vilipesa resiste grazie ai tanti che campano di sogni.

La seconda pillola di piacere mi viene somministrata dalla Francese Silvia De Falco che intimidisce con il suo personaggio sicuro ed eltero, pronto a rispondere come si conviene ai maschietti di spirito. Affascina e seduce, offrendo con intensità la sua storia di prostituta tratta da King Kong théorie di Virginie Despentes.

Il terzo flusso mi porta nel retro di una birroteca per conoscere La settima Verità raccontata da Alessandro Lui. Il testo di Gianni Spezzano (giovane drammaturgo napoletano) è spiazzante, sincero nel voler sondare le bassezze che ci appartengono. L’interprete è molto bravo, pulito e accattivante, tiene la scena (un angolino della stanza) con ritmo e vivacità.

Dignità Autonome di Prostituzione | foto di Viviana Martucci

Ormai siamo oltre la mezzanotte, prima di chiudere il bordello, per tutti a gratis un ultimo momento di Varietà che riporta in scena tra gli altri Ariano Falirene, valente acrobata e giocoliere e Wanda (Clio Evans) comica e affascinante femme fatale con tanto di vestito rosso alla Jessica Rabbit. Alla fine il teatro si trasforma in balera, attori e spettatori ballano in platea, la musica finisce ed è il momento dei saluti. Tutti ma proprio tutti, interpreti, attori, cantanti , musicisti, assistenti, attendono sulle scale salutando con trasporto il pubblico in uscita. Ultimo alla porta, il pappone Melchionna, sempre più esaltato per la sua creatura che cresce, cambia e resta fedele a se stessa. Il suo è un arrivederci, sa che molti ritornano e si lasciano volentieri sedurre dal suo gioco e dai suoi protetti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here