
[rating=4] “Vorrei raccontare tante persone coraggiose, anticonformiste ed originali”. Con questo obiettivo Laura Curino, da anni voce del teatro di narrazione applicato alla celebrazione dell’italica genialità, ha scritto Bella e Fiera, in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano fino al 29 novembre.
Protagonista del suo nuovo spettacolo, che stavolta la vede impegnata soltanto dietro le quinte, è uno dei luoghi simbolo dell’operosità meneghina, la Fiera, la cui storia è narrata attraverso le vicende quotidiane di persone comuni: dall’impiegata che smaltisce la posta internazionale al taxista che spera di scarrozzare il maggior numero di visitatori possibili. La somma di tutte queste storie è una viaggio nella memoria che parte da lontano, per la precisione dall’Esposizione Nazionale del 1881 svoltasi ai Giardini di Porta Venezia, passando per l’ Esposizione Universale del 1906, tenutasi in occasione dell’apertura del Traforo del Sempione, la nascita della Fiera Campionaria, due guerre mondiali e la vita di tante persone, milanesi e non, che hanno vissuto la Fiera non solo come un’ occasione per far affari, ma anche come una finestra sul mondo che cambia.
A dare corpo al testo di Laura Curino, ci pensa il regista Emiliano Bronzino, artefice di una messa in scena originale e mai scontata, in cui il coro, rappresentato da tre studenti della Scuola di Teatro Luca Ronconi, inizialmente commenta quanto avviene sul palco, proprio come fa lo spettatore nel buio della sala; poi, man mano che gli eventi si avvicinano ai giorni nostri, interagisce sempre più con il resto del cast impegnato a portare in scena un gran numero di personaggi, tutti storicamente ben incasellabili grazie a musiche d’epoca e ai duttili costumi di Gianluca Sbicca.
Il risultato è una spettacolo lineare e ben costruito, che racconta la storia poco nota di un’istituzione simbolo milanese, capace di cambiar più volte pelle nel corso degli anni per stare al passo coi tempi. L’unica pecca sta nell’eccessiva enfasi celebrativa del testo, che relaga ad uno strapuntino il recente passato della Fiera, caratterizzato dal discusso trasferimento in quel di Rho-Pero e dalla quasi totale demolizione della sede storica per far spazio ai grattacieli griffati del quartiere CityLife.