Umbria Jazz Spring 2017: la città di Terni ritorna a vivere al ritmo di Jazz

Edizione zero di grande successo

Una nuova avventura. Un “esperimento” come hanno più volte definito, durante le presentazioni dei live che si sono succeduti in questi quattro giorni di jazz a Terni dal 14 al 17 aprile, e  che, visto il successo di tale rassegna, si può dire assolutamente riuscito. Nelle intenzioni degli stessi organizzatori sarà reso sempre più ricco in termini di Artisti e di concerti da presentare nelle prossime edizioni.

Umbria Jazz torna dopo tantissimi anni a Terni, fortemente voluto dalla stessa Fondazione Umbria Jazz e dal suo Direttore Artistico Carlo Pagnotta, insieme al  Comune di Terni, la Regione Umbria, e gli sponsor come la Fondazione Cassa di Risparmio di Terni, la Erg oltre a  numerosi altri sponsor privati, per contribuire a rilanciare l’immagine turistica della Regione colpita dal terremoto e penalizzata per gli ingenti danni materiali ma con una grande voglia di ripartire, investendo, tramite appunto un Festival importantissimo come quello di Umbria jazz per dare visibilità e spazio anche alla scoperta delle bellezze architettoniche, naturalistiche e culinarie di una zona da sempre di grande attrattiva per i turisti italiani e non solo.

Tanti gli Artisti che si sono succeduti nelle diverse location che sono state scelte per ospitare il Festival.

L’apertura è stata affidata, venerdi 14 aprile, nel Santuario di San Francesco, a Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura, Marco Bardoscia, Michele Rabbia e l’Orchestra da Camera di Perugia e il coro Armonioso Incanto diretto da Franco Radicchia per un progetto davvero speciale: “Altissima Luce: Il Laudario di Cortona“, con gli arrangiamenti originali dello stesso Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura.

© SpectraFoto

Il Laudario, documento di assoluta unicità storica, musicale, religiosa probabilmente risalente alla fine del Duecento è la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare. Il testo è scritto in caratteri gotici e la musica in notazione quadrata. Il manoscritto contiene 66 laude, di cui le 44 della prima parte sono con musica. Il progetto, eseguito, in un contesto davvero straordinario come quello dell’altare del Santuario di San Francesco, racconta, come forse meglio non si potrebbe, quanto può riuscire a creare la vena poetica e  l’estro artistico di  due dei maggiori musicisti italiani come lo sono, appunto, Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura. Il concerto in sold out da diverse settimane, ha emozionato e commosso il pubblico, non solo per la bellezza delle composizioni ma anche  grazie anche all’esecuzione e al talento dell’Orchestra e del Coro che vi hanno partecipato.

Sabato 15 aprile la giornata si è aperta, alle ore 12, con i “Funk OFF” (la prima funky marching’band italiana, ospiti fissi di Umbria Jazz sia a Perugia che ad Orvieto) che hanno movimentato per l’intera durata del festival le vie del centro storico.

Nel pomeriggio due i concerti al Palazzo Gazzoli: alle ore 16 con il Piero Odorici Trio (leggi l’intervista) in “Connection” feat Darryl Hall & Roberto Gatto e alle 17.30 con Chico Freeman Plus+Tet. Nel primo concerto è stato presentato un progetto (con un disco in prossima uscita) composto da composizioni originali scritte sia da Odorici che dagli altri due musicisti che lo hanno accompagnato sul palco e  da rivisitazioni di standard jazzistici rielaborate dall’estro artistico e dal profondo interplay che intercorre tra i tre musicisti legati non solo da una profonda stima professionale reciproca ma anche da una grandissima amicizia personale, dando così vita ad una concerto davvero speciale, e ricco della giusta alchimia tra tradizione e innovazione.

Nel secondo concerto un grande sassofonista americano Chico Freeman, protagonista dell’Umbria Jazz già dagli anni ’80 / ’90, e che a New York e non solo ha suonato con tantissimi musicisti come, tra gli altri, Dizzy Gillespie, McCoy Tyner, Charles Mingus, Art Blakey, Bobby Hutcherson ma anche tanti altri artisti del jazz latino oltre che della musica pop come Earth Wind & Fire, Eurythmics, Sting ha affascinato il pubblico presente con le tipiche sonorità del jazz americano e latino da grande protagonista della musica quale egli è ancora oggi.

Doppio appuntamento serale al Centro Multimediale Teatro A, altro spazio adibito alla musica della citta’ di Terni, con l’attesissimo concerto degli “Incognito“, anticipato da una particolarissima band i “Sammy Miller & The Congregation“, scoperti dalla stessa Fondazione Umbria Jazz e proposti a Perugia lo scorso luglio e ad Orvieto nel dicembre 2016,  dove hanno riscosso uno straordinario consenso grazie alla loro musica gioiosa e coinvolgente, sullo stile jazzistico tipico della città di New Orleans. Sei giovani talenti capitanati da Sammy Miller, che oltre ad essere un bravo batterista, produttore e compositore dei loro brani, ha un curriculum di tutto rispetto avendo conseguito un master alla Juillard e suonando con diversi nomi del panorama internazionale (cosi come alcuni membri della band stessa come Wynton Marsalis e Joshua Redman).

© SpectraFoto

L’attesa per il concerto degli “Incognito” è stata ben ripagata da più di due ore di strepitoso concerto durante il quale il gruppo ha presentato un lungo elenco dei brani di loro maggiore successo fino all’ultimo album “In search of better days”. Forse per questo concerto (e anche in quello di domenica sera) ci si aspettava molto più pubblico ma forse distratti dalle festività pasquali non si è dato la giusta importanza a questo gruppo che è sulla scena internazionale, con diverse formazioni, da quasi quarant’anni e che è considerato uno dei gruppi più importanti del’acid jazz inglese e mondiale.

Guidati dal loro leader storico e impareggiabile frontman Jean Paul “Bluey” Maunick, compositore, produttore, chitarrista e cantante oltre che applauditissimo nei suoi “discorsi” sul valore e sull’importanza della musica per il raggiungimento della pace nel mondo, la musica degli Incognito e’ un perfetto mix di jazz, soul, hip hop, grazie al talento vocale di Katie Hector, Melanie Crosdale e Christopher Ballin, e  a quello musicale dei numerosi musicisti sul palco come Matthew Cooper alle tastiere, Francis Hylton al basso, Francisco Sales alla chitarra,  alla ritmica espressa da Francesco Mendolia alla batteria, Joao Caetano alle percussioni e alla sezione fiati  con Sidney Gauld tromba, Alistair White al trombone, Andrew Ross al sassofono.

Sin dall’inizio si è avvertito che per i tanti spettatori presenti si era realizzato un sogno, e sentirli cantare e vederli ballare alle note di “Always There”, “Dont’you Worry’Bout a Thing” “Listen to the music” e lo splendido omaggio alla musica di Stevie Wonder come “As” è stata una grande emozione.

Sia domenica 16 che lunedi 17 i protagonisti sono stati  gli stessi di sabato, ma con orari diversi, in modo tale da dare a tutti  la possibilità, anche in queste giornate di festa, di poter applaudire gli Artisti  previsti dal programma.

Il concerto serale di domenica di maggiore attrazione, oltre al secondo concerto degli Incognito, è stato quello  dei London Community Gospel Choir nella Cattedrale di Santa Maria Assunta. Dopo il saluto del Vescovo di Terni monsignor Giuseppe Piemontese, il pubblico ha avuto modo di  emozionarsi grazie  dalla bravura e al talento del coro gospel guidato dal Rev. Bazil Meade e dai trenta ragazzi e ragazze del coro inglese, fondato nel 1982 e che in tutti questi anni è diventato un coro importante nella scena della  musica religiosa nel Regno Unito.

Il concerto di chiusura di questa prima edizione di Umbria Jazz Spring 2017 di lunedì sera al Centro CAOS Teatro Secci  è stato affidato a  Peppe Servillo e Danilo Rea (★★★★★ leggi la recensione) con un vero e proprio tributo alla musica della tradizione napoletana in una riuscitissima formula pianoforte-voce che ha dato fortissime emozioni al numerosissimo pubblico accorso per applaudire sia Rea (uno dei più apprezzati pianisti a livello internazionale non solo nel jazz ma anche nella musica classica , leggera e nella canzone d’autore) che Peppe Servillo, cantante (voce storica degli Avion Travel) compositore e autore di colonne sonore, oltre che attore di teatro e di cinema.

Giudizio quindi assolutamente positivo. Aspettiamo con trepidazione l’edizione Spring 2018.

Foto: SpectraFoto (Annamaria De Crescenzo)

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