
Il musical “Jersey Boys” racconta l’inarrestabile ascesa verso la notorietà ed il successo dei Four Seasons, uno dei gruppi più famosi nella storia della musica pop.
Parafrasando una nota canzone, ci si potrebbe chiedere: ma chi erano mai questi Four Seasons? Anche se a molti oggi il nome dice poco e risulterà totalmente sconosciuto alle nuove generazioni, basterà ricordare che questo gruppo, formato da italo-americani del New Jersey, è stato ben sedici volte al vertice della top hit negli Stati Uniti tra il 1962 e il 1964 ( proprio quando lì scoppiava la Beatlesmania, loro erano i Fab Four del New Jersey) per riportare alla mente canzoni come “Sherry”, “ December, 1963 (Oh what a Night)”, “Stay”, “Bye bye baby” oppure il successo mondiale “Can’t take my eyes off you”,
reinterpretate nel tempo da artisti come Gloria Gaynor, Diana Ross, i Muse e la nostra Mina.
La versione originale, campione d’incassi (di cui ricordiamo anche l’omonima versione cinematografica firmata nel 2014 da Clint Eatwood), ha debuttato a Broadway nel 2005 e in questi undici anni di repliche ha emozionato e coinvolto più di 20 milioni di spettatori all’estero ed ha vinto molti e prestigiosi premi (tra cui i celebri Grammy e Tony Awards, rispettivamente gli Oscar della musica e del musical) e ripercorre, sulle note dei successi che si susseguirono nell’arco di quattro decenni, la storia della band italo-americana proprio negli anni d’oro dalla musica nera.
La più recente versione italiana diretta da Claudio Insegno, già premiata come “Miglior spettacolo nuovo” agli Italian Musical Awards 2016 e dopo il recente successo di pubblico e critica alle Folies Bergere di Parigi, è ora in scena al Teatro Olimpico con una scenografia imponente e un cast di 15 artisti tra attori, cantanti e performers sul palco ed un’orchestra dal vivo.
Conquistando consensi ed applausi a scena aperta del pubblico e dimostrando che il nostro musical non ha niente da invidiare a quello inglese o d’oltreoceano, anzi, tutt’altro, Insegno ed il suo cast ci fanno scoprire come Frankie Valli e i suoi tre amici, quattro ragazzi del New Jersey, debuttando poco più che ventenni, siano riusciti, vero e proprio fenomeno di massa, a rimanere, dal totale anonimato, in scena per decenni e a diventare una delle band più in voga fino ad essere inseriti nella Rock’n Roll Hall of Fame, totalizzando in carriera numeri da capogiro (vendite che superano i 170 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e 240 milioni di dollari di incasso complessivo).
Alex Mastromarino (miglior attore italiano all’Italian Musical Awards 2016) interpreta magistralmente il difficile ruolo di Frankie Valli (all’anagrafe Francesco Castelluccio, il leader della band), trasmettendo emozioni con la sua sorprendente voce e con una notevole estensione che gli permette di arrivare a “quel” famoso e potente falsetto. Accanto a lui tre attori-cantanti affermati talenti del musical italiano, che impersonano gli altri membri del gruppo: Flavio Gismondi (il compositore di buona parte delle musiche e tastierista Bob Gaudio), Marco Stabile (il chitarrista malavitoso Tommy De Vito) e Claudio Zanelli (il bassista Nick Massi). I quattro sul palco sono qualcosa di più di un gruppo: ballano, recitano e cantano in perfetta sintonia, sono un concentrato di energia e dinamismo, si scambiano sguardi e battute che restano nel cuore.
Completano il fantastico cast Alice Mistroni nel ruolo della moglie di Frankie, Brian Boccuni (il discografico Bob Crewe), Giulio Pangi (un giovane Joe Pesci e altri sette performer (coreografati da Valeriano Longoni).
La direzione musicale è affidata ad Angelo Racz, le imponenti scenografie sono di Roberto e Andrea Comotti, i colorati e glitterati costumi di Graziella Pera, l’ottimo disegno luci di Aline Theodore Pop.
Questo musical si rivela un autentico ed entusiasmante juke-box, ben trentatré i brani accennati, tutti successi “evergreen” e colonna sonora in lingua originale, con cui si possono letteralmente rivivere le atmosfere dei magici anni Sessanta e seguire le alterne vicende, artistiche e familiari, dei quattro “bravi ragazzi”, a tratti caratterizzate da drammi, contrasti e lutti familiari, perché non ci furono solo rose e fiori dietro il successo del gruppo, la straordinaria creatività del compositore Bob Gaudio e la caratteristica voce in falsetto di Frankie Valli.
Quattro stagioni narrate che scandiscono il tempo: i quattro amici” invecchiano” in scena dagli anni Cinquanta al Duemila, dall’ascesa del gruppo ai rapporti con la mafia, i figli, le mogli, il pubblico, e la musica così si riversa nel dramma della vita, dimostrando come il successo costi caro e come gli affetti familiari, spesso, vengano sacrificati al suo altare.
“Jersey Boys” è una storia, una volta tanto positiva, di giovani provinciali italo-americani capaci di fare strada grazie al loro talento e diventati famosi per meriti artistici e non per questioni di mafia, come imponeva il solito luogo comune che marchiava gli immigrati italiani in America; è una storia dove si parla soprattutto di amicizia, quella vera, perché “il gruppo viene prima di tutto”.
Il punto di forza di questo musical non è solo la musica, ma la sapiente unione di poesia, spettacolarità e intreccio della vicenda narrata.
Diverte, trasporta e commuove. E il nostro Frankie Valli, badate bene con la “I”, è davvero unico e straordinario.