L’intensa Norma di Jessica Pratt al Maggio Musicale Fiorentino

Dopo oltre oltre 45 anni d'assenza, torna a Firenze la fortunata opera di Bellini sotto la direzione di Michele Spotti e la regia Andrea De Rosa

Norma @ Michele Monasta
Norma @ Michele Monasta

Dopo un’assenza di oltre 45 anni, Norma di Vincenzo Bellini è tornata al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, affidata alla bacchetta di Michele Spotti e con il debutto nel ruolo eponimo del soprano australiano Jessica Pratt. L’attesa era palpabile, sia per il ritorno di un titolo che in questo teatro ha visto protagonisti leggendari (da Maria Callas nel 1949 a Renata Scotto nel 1978), sia per l’interesse suscitato dall’approccio di Pratt a un personaggio tra i più ardui del repertorio.

Norma @ Michele Monasta

La regia di Andrea De Rosa ha collocato la vicenda in un’ambientazione indefinita, in cui si sono mescolati riferimenti alla modernità (con mitra e prigionieri torturati) e simbologie più astratte, come i riti ancestrali celebrati dai druidi in una scena altamente evocativa grazie al sapiente uso delle luci di Pasquale Mari, all’altare sacrificale ora luna maestosa e ai suggestivi costumi di Gianluca Sbicca. Innovativo e di grande effetto l’utilizzo dei nuovi ponti mobili della Sala Grande – che ci auguriamo che venga sfruttato sempre più spesso-che hanno permesso di passare con fluidità dalla dimensione pubblica della dominazione romana a quella più intima del dramma personale di Norma, Pollione e Adalgisa. Ci auguriamo che venga sfruttato sempre più spesso. De Rosa ha saputo sfruttare questo elemento per creare un duplice livello narrativo: da un lato, la lotta tra un popolo oppresso e i suoi invasori; dall’altro, la tragedia interiore di una donna combattuta tra dovere e passione, spostando l’azione in un territorio occupato, con Norma costretta a nascondere i propri figli in un bunker sotterraneo, accolto con pareri contrastanti dal pubblico in sala.

Norma @ Michele Monasta
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Il punto focale della produzione è stato il debutto di Jessica Pratt in un ruolo che rappresenta il banco di prova definitivo per qualsiasi soprano di formazione belcantista. L’impostazione scelta dalla cantante australiana si è rivelata di grande coerenza espressiva, offrendo un’interpretazione di rara intensità: la sua sacerdotessa druidica è stata autorevole e appassionata, ma anche fragile e tormentata. La scrittura vocale del ruolo, impervia e virtuosistica, è stata affrontata con sicurezza e sensibilità, dimostrando una perfetta padronanza stilistica. La sua Norma eterea, quasi sospesa tra sogno e realtà, ha trovato il massimo splendore nei momenti più lirici e contemplativi, come in Casta diva, grazie a un legato impeccabile, pianissimi sfumati con arte e una linea di canto sospesa e rarefatta. Il culmine emotivo è arrivato nel finale dell’opera, in cui la Pratt ha saputo infondere un’intensità tragica di grande impatto, raccogliendo una meritatissima ovazione.

Norma @ Michele Monasta
Norma @ Michele Monasta

Accanto a lei, Maria Laura Iacobellis ha offerto un’ottima prova nei panni di Adalgisa. La scelta di due soprani per i ruoli femminili principali ha restituito un equilibrio vocale filologico e ben calibrato. La voce della Iacobellis, dal timbro ambrato e dalla linea di canto sempre morbida, ha brillato soprattutto nei duetti con Norma, creando momenti di straordinaria intensità espressiva. Seppur meno incisiva dal punto di vista scenico, ha saputo restituire con freschezza l’ingenuità del personaggio, rendendolo un’Adalgisa giovane, innamorata ma non remissiva.
Meno convincente è apparso il Pollione di Mert Süngü: il tenore turco ha evidenziato un’emissione poco omogenea, con un registro acuto non sempre controllato e un fraseggio piuttosto monocorde. La sua interpretazione è risultata più solida nella seconda parte dell’opera, ma senza raggiungere la statura eroica e ambigua che il personaggio richiede.
Più centrata la prova di Riccardo Zanellato nei panni di Oroveso, che ha esibito un’emissione sicura e autorevole.

Norma @ Michele Monasta
Norma @ Michele Monasta

La direzione di Michele Spotti ha offerto una lettura tesa e vibrante, giocata su contrasti ben calibrati tra eleganza belcantista e urgenza teatrale. I tempi serrati hanno dato alla partitura una vitalità drammatica inusuale, senza però sacrificare la cantabilità belliniana, anzi esaltandone la tensione espressiva. Un approccio che ha trovato la piena collaborazione dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, inizialmente un po’ cauta ma poi sempre più sfaccettata nei colori e nella resa degli archi, soprattutto nel secondo atto. Il Coro, preparato da Lorenzo Fratini, ha dato il meglio di sé nel celebre Guerra, guerra! e nel potente finale.

Lunghe ovazioni del caloroso pubblico in sala per un successo meritato nell’ultima replica recupero della data saltata per l’allerta meteo.

PANORAMICA RECENSIONE
Regia
Direzione
Solisti
Orchestra
Scenografia
Costumi
Pubblico
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lintensa-norma-di-jessica-pratt-al-maggio-musicale-fiorentinoNORMA <br>Tragedia lirica in due atti di Felice Romani <br>Musica di Vincenzo Bellini <br>Edizione. Edwin F. Kalmus & Co., INC., Boca Raton, Florida <br>Nuovo allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino <br>Maestro concertatore e direttore Michele Spotti <br>Maestro del Coro Lorenzo Fratini <br>Regia Andrea De Rosa <br>Scene Daniele Spanò <br>Costumi Gianluca Sbicca <br>Luci Pasquale Mari <br>Assistente movimenti coreografici Gloria Dorliguzzo <br>Assistente regista Luca Baracchini <br>Assistente scenografo Laura Pigazzini <br>Assistente costumista Marta Solari <br>Assistente light designer Gianni Bertoli <br>Norma Jessica Pratt <br>Adalgisa Maria Laura Iacobellis <br>Pollione Mert Süngü <br>Oroveso Riccardo Zanellato <br>Clotilde Elizaveta Shuvalova <br>Flavio Hou Yaozhou

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