
[rating=5] Prevedere i futuri scenari digitali è sicuro la sua virtù professionale più nota, anticipare oggi quello che accadrà domani. Discreto, garbatamente riservato, Gianroberto Casaleggio (casaleggio.it) comunica con i propri libri, divenuti manuali su come gestire il web, capirlo, approfondirlo, andare oltre la ricerca dei notori motori. Cosa si può fare col web? Tanto, ma in questo Paese è sottovalutato, quasi come un giochino per bimbi invece che qualcosa che potrebbe contribuire ad innalzare finanche il Pil perché la velocità, il “download” come si chiama nella sua accezione più diffusa, per la politica antiquaria non è così allettante come le “grandi opere”.
“Il libro di Gianroberto Casaleggio è un manuale chiaro e fruibile su quello che dovrebbe essere il miglior approccio possibile al web – scrive in apertura Fedez – Perché soltanto chi capisce che la rete è prima di tutto organizzazione, potrà valorizzare le proprie visioni; perché soltanto chi prende coscienza che internet è un ascensore già proiettato nel futuro, potrà muoversi nella giusta direzione e con i giusti tempi, senza restare incollato al passato”. “Chi come me – continua il famoso rapper – ha avuto successo anche grazie alle potenzialità di internet, sa che cosa significhi interfacciarsi con un medium così democratico e meritocratico. Un acceleratore di risultati in cui se piaci funzioni e se non piaci e non hai nulla da offrire sei bruciato”. “Ma oggi internet, o come dicono i radical chic ‘l’internet’, – aggiunge ancora Fedez – può rappresentare una nuova frontiera anche nell’uso consapevole del nostro bene più prezioso: il tempo. La rete si fa così salvadanaio del tempo, consentendo a chi non si fa ‘consumare’ da tv, centri commerciali, intermediazioni inutili e costose, e ruote del topo varie, di innescare una vera e propria rivoluzione: quella della qualità della vita”.
Il manuale giusto per far cadere nella “rete”gli indecisi e gli scettici. “Capite cosa vi perdete?” Sembra dire amichevolmente Casaleggio al lettore. Si, perché la scrittura è quella di una guida che mentre indica la via maestra, si nasconde lanciando il messaggio, non se stesso, ora partendo da una traccia culturale, ora da una riflessione, o un racconto (“Gli alberi nella neve” di Kafka è un gioiellino di metafora insieme all’idea di comunità-rete partita da Gengis Khan). Refrattari del cambiamento digitale questo libro è per Voi! Lanciatevi nella rete, salite su questa nuova arca del terzo Millennio dove stavolta non sono gli animali che vanno messi in salvo ma un patrimonio imprenditoriale ed economico che rischiano di seguire la fine di quella che era considerata “immortale”, l’enciclopedia Britannica. Tra i diversi esempi riferiti dall’autore, questo resta in assoluto il più sconvolgente, di come il mancato treno della rete può far crollare un mito. Nei primi anni’90 Microsoft contatta la Britannica per proporre una versione digitale dell’enciclopedia da distribuire su cd rom. Il rifiuto è netto. Così Microsoft ripiega nel lancio di Encarta con audio e video. E’ un successo. Il costo di produzione di Encarta è di 1,50 dollari a copia contro i 250 dollari di Britannica. In 18 mesi diviene un best seller mondiale mentre Britannica perde inesorabili colpi. E’ solo allora che contatta Microsoft. Ma è oramai tardi. Il treno è partito e non torna in stazione a riprendere il passeggero rimasto sulla banchina. “Eppure la Britannica sembrava immortale…” sottotitola Casaleggio il capitolo.
L’esponente hi-tech della rete, che vive e lavora a Milano, invita l’economia e le istituzioni a salire sull’Arca sfruttando la potenza offerta dalle nuove tecnologie, poiché il privarsene, vuole dire essere inghiottiti dal diluvio universale dei nuovi cambiamenti. Non possiamo permetterci di estinguerci mentre il mondo va avanti. Ognuno si cerchi il proprio posto per accomodarsi (web+internet, rete), l’impresa, l’istituzione, l’industria, l’ente. Quel simbolo enciclopedico rimasto fuori è l’emblema di vertici scarsamente lungimiranti. Con Casaleggio la lettura delle pagine si fa vorace per l’attenzione che sa catturare. In modo geniale, colto, sopraffine ti presenta “La Grande bellezza della rete”. Il lato fashion di un fattore noto ma sconosciuto, studiato ma sottovalutato. Prodotti e professioni che potrebbero procurare profitto e restano invece dietro le quinte della realtà digitale. Lettura piacevole, accompagnata da titoli creativi, una buona dose di ironia (“venga avanti risorsa umana!”) e da aneddoti lavorativi personali che ne fanno una testimonianza diretta sui tempi che corrono mentre rischiamo di restare fermi. Ci si diverte ed indigna pure (perché allora le istituzioni non sbarcano sul web? Ma perché intranet resta il perfetto sconosciuto negli enti, anche di quelli prestigiosi? Ed il “deliberative polling on line”, strumento nascente di una democrazia diffusa?)
Ostinarsi a negare l’importanza della rete sembrerebbe davvero scegliere di rimanere primitivi mentre intorno c’è la nuova rivoluzione industriale delle reti (capitolo “Sei gradi di separazione”). E’ come rinunciare allo smartphone preferendovi i segnali di fumo. Il testo intende scongiurare che nell’era telematica ci lasciamo ridurre tutti a “degli adoratori del banano”, formidabile capitolo (da pagina 89) che, partendo da un racconto di fantascienza degli anni’50 arriva a Gurdjieff che sosteneva come “la nostra principale illusione è crederci svegli, e il primo passo per l’acquisizione della consapevolezza è renderci conto che non siamo consapevoli”.
“Veni, vidi, vici”, storicamente “Venni, vidi, vinsi”. Le parole con cui Giulio Cesare avrebbe annunciato la vittoria su Farnace il 2 agosto del 47 a. C. presso Zela nel Ponto. Passata nella tradizione letteraria per indicare la velocità con cui si è conquistata un’impresa. Bè, questa frase rapportata alla Rete è vera solo nei primi due verbi poiché il fallimento sta proprio in quella mancata vittoria sociale ed economica del “web”. Per quanto faccia rete, finanza, economia e politica lo stanno ancora “annusando”, ma non realizzando in pieno. Ed il perché è spiegato molto bene nel libro di Gianroberto Casaleggio, che si rivolge a tutti, al cittadino che vorrebbe accrescere il proprio sapere, al manager che, senza l’infrastruttura digitale sarebbe nulla, al politico che vivrebbe della propria luce riflessa. Tutti, senza nuove tecnologie si avviano sul viale del tramonto mentre questo “guru” gli offre la nuova aurora. Mettetevi comodi, il linguaggio è di chi detiene l’argomento in tutti e due i palmi delle mani e può servirlo con toni disadorni senza imbarazzarvi con inutili tecnicismi della materia.
L’ultimo capitolo “Ma che pianeta mi hai fatto” è un vero e proprio manifesto onirico-universale sulla felicità dell’uomo, come potrebbe essere il futuro con “il contenitore unico delle informazioni” dove “i mezzi pubblici sono gratuiti, la più grande impresa del mondo produce biciclette e monopattini, in Spagna non si fanno più corride, i beni alimentari prodotti e consumati a chilometro zero sono defiscalizzati, sono istituiti i ministeri della Pace, della Vita e della Giovinezza, il reddito di cittadinanza consente a chiunque di vivere in attesa di un lavoro ed è un diritto di nascita in tutto il mondo, la parola “mercato” si usa solo per il mercato rionale”. Un sognatore? Di certo uno che questa società vuole vederla diversa, migliore fornendo anche il mezzo perché ciò avvenga.
Capitoli dopo capitoli il tempo si consuma subito quando lo hai tra le mani, ed uno dietro l’altro tra citazioni letterarie, spunti tratti da racconti e teorie sconosciute ma funzionali all’argomento familiarizzi con gli sconosciuti signori quali: management, direzione aziendale, marketing, spiegati dall’angolazione migliore che si possa avere, quella di chi li vive. La rete non è più il diavolo ma diventa l’opportunità. Pagina dopo pagina viene fuori un uomo profondo e sensibile, che si immedesima nelle domande e necessità della gente. Cento pagine per un massimo rendimento di conoscenza che ne fanno un testo prezioso, il manuale del nuovo sapere che non esclude nessuno ed a tutti è donata la speranza che il cambiamento è oggi e non può subire rinvii o rifiuti. Casaleggio sembra interrogare il lettore, cittadino o imprenditore, a cui mentre offre la speranza lo motiva intimamente: “Hey, parlo a te sai? Guarda che ce la puoi fare, sei un essere unico e non ti serve molto, solo di imparare ad usare la tua immaginazione!”.
A noi/voi scegliere se adorare il banano o cogliere tutte le opportunità vantaggiose che la Rete sa offrire, dal sociale, all’economia, al risparmio fino al partecipazione diretta nelle scelte politiche. Il capitolo “Magic town” (pag.99) è una lezione sulla “democrazia diretta” che “descrive un nuovo rapporto tra i cittadini e i loro rappresentanti, un’evoluzione del sistema democratico più che un suo superamento”. “La democrazia attuale – scrive Casaleggio – opera sul principio di delega, non di partecipazione diretta: con il voto si esaurisce il rapporto degli elettori con i candidati e con le scelte che verranno da questi attuate”. Presidente e socio fondatore della Casaleggio Associati, in precedenza ha ricoperto ruoli di amministratore delegato, di presidente e di consigliere delegato in società con forte indirizzo tecnologico. E’ autore di numerosi libri, tra i quali: Il web è morto, viva il web (Pro Sources), Movie Bullets (IlSole24ore), di WebDixit (IlSole24ore) e di Web Ergo Sum (Sperling). Guru per i media, cofondatore del M5S, un vate per gli esperti del settore, riferimento per corsi di alto livello formativo. La vendita del libro, fedele al messaggio che la rete non vuole intermediazioni, è acquistabile esclusivamente on line.