
[rating=4] Quali potenzialità nasconde la creatività umana? Quali arcani significati si celano dietro a parole e lettere che abitudini e convenzioni hanno imbrigliato e cristallizzato in forme definite? Queste le domande su cui ci invita a riflettere Françoise Héritier, antropologa ed etnologa africanista, reduce dal successo editoriale dello scorso anno con Il sale della vita e autrice di questo nuovo, brillante e sofisticato saggio.
La sfida che propone all’impavido lettore è intrigante: abbandonare la razionalità, rifiutare le certezze che la scrittura e il linguaggio codificato offrono e lasciarsi andare al flusso di emozioni e ricordi, guidato solo dal proprio intuito e dalla propria immaginazione. In questo modo, garantisce l’autrice, riusciremo a penetrare a fondo nella nostra coscienza, a scavare in quell’oceano infinito di parole che ci circonda e a risvegliare il bambino che è in noi, pronto a cogliere con ingenua meraviglia ciò che di straordinario si nasconde nella realtà quotidiana. Solo un gioco infantile, dunque? Tutt’altro. Un gioco che si propone come un vero e proprio viaggio alla riscoperta del gusto delle parole, alla ricerca di colori, profumi, sapori e associazioni inusuali. Un viaggio che schiude innanzi a noi un mondo di mistero e fantasie primordiali. Un mondo sorprendente e imprevedibile, nel quale lo Spazzolone diviene “un tipo grande e grosso con la schiena dritta”, il Rododendro “un drago appesantito” e Caravaggio “un branco di bisonti che parte al galoppo”.
Interessante il premio promesso a chi saprà intraprendere questo viaggio con stupore ed entusiasmo: un efficace rimedio contro il grigiore della vita, la scoperta delle grandi potenzialità che custodiamo in noi, un’immensa soddisfazione personale e un arricchimento per il mondo. In poche parole, la felicità.