
[rating=4] Storia e mito si intrecciano nella pubblicazione di Gianni Papa, Una bella storia, vincitrice del secondo posto della sezione saggistica del VII Premio Letterario Città di Castello 2014.
Un saggio che, partendo dalla Storia, ci fa viaggiare con la fantasia, nella speranza di poter ricostruire e perpetrare nei secoli le storie di quei miliardi di kilometri percorsi dall’Orient Express. Carrozze e rotaie sono i binari portanti del volume che, con una scrittura agile e scorrevole, ripercorre secoli di storia e di storie che hanno, ora appannato ora esaltato, l’intrigante fascino dell’Orient Express.
Quell’espresso blu-oro che Georges Nagelmackers sognava da tempo, quel treno che doveva percorrere quel lungo viaggio nel senso inverso al cammino del Sole. Ed eccolo nascere, dopo tante peripezie, incontri, scambi e sconti diplomatici, militari, politici. Un espresso internazionale di lusso che in 81 ore e 40 minuti percorreva 3.196 kilometri da Parigi a Costantinopoli, unendo l’Occidente all’Oriente.
Tutti in carrozza, il 4 ottobre 1883 alla Gare de Strasbourg, l’Orient Express muove i primi passi. Ed è meraviglioso l’accostamento proposto da Gianni Papa, quel treno blu-oro come un palcoscenico, sul quale sfilavano e si esibivano i più noti interpreti della belle époque, da Freud a Churchill, da Diaghilev a Isadora Duncan, da Sarah Bernardt a Picasso, da Puccini a Cosima Wagner, eccone un breve assaggio:
«E c’erano granduchi russi, ereditiere americane, agitatori, anarchici dinamitardi, poeti, politici, benefattori idealisti, militari in uniforme e prostitute d’alto bordo, dalle divise meno marziali ma certo non meno fascinose. Con loro anche ballerine e trafficanti di droga, musicisti e maraja indiani – adorati dal personale per le mance date in pietre preziose – ladri internazionali e “topi di cabina”, ricercati politici e no, scrittori, bande di malavitosi, poliziotti, truffatori, bari, efebi e attricette in cerca di protettori, corrieri, contrabbandieri di tutto, agenti segreti, spie (quante), politici e cospiratori, cardinali, industriali, accademici, diplomatici, esploratori, giornalisti.» (Cfr. Gianni Papa, Una bella storia, LuoghInteriori, Città di Castello, 2015, pp. 79-80).
Gianni Papa, in un’abile prosa che intreccia eventi e personaggi storici a memorie e meravigliosi momenti che possiamo, ormai, solamente immaginare, riesce a riportarci su quei vagoni di lusso, aprendoci quelle porte per disvelare le magie progettate e realizzate dalla Compagnie di Nagelmackers: dalle cabine coi veri letti, ai lussuosi servizi igienici, ai vasti saloni per le feste, al lussuoso vagone ristorante con i tavoli coperti da tovaglie damascate, bicchieri di cristallo e posate d’argento.
Di queste meraviglie abbiamo, oggi, questa grande testimonianza cronistica condotta con scrupolosa ricerca da Gianni Papa, davvero Una bella storia che ripercorre il viaggio del mito dalla nascita fino al 1977. Una bella storia che getta luce sull’origine e sulla morte, forse solo apparente (magari si tratta di una mutazione scenica o di una teatrale trasformazione), di quello straordinario mito e di quelle favolose cronache che possiamo solo leggere e tramandare.
Per tutti gli appassionati di rotaie, vagoni e treni di lusso non resta che salire in carrozza; Una bella storia vi aspetta.