Le recondite Memorie dell’Anima Klezmer: “Quindici variazioni sul tema della Vita”

Cantare la vita con i loro strumenti, questa la missione della Klezmerata fiorentina. Le musiche delle Quindici variazioni sul tema della Vita, i cui titoli sono creati dagli stessi esecutori legandosi alla Bibbia senza però scendere a riferimenti religiosi o liturgici, riportano alla memoria le innumerevoli melodie della tradizione yiddish degli ebrei ucraini.

L’anima dell’Ensemble è il violinista Igor Polesitsky (oggi prima viola dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino). Fondamento della raccolta sono i ricordi che ha di sua nonna, della sua voce acuta e un po’ tremolante evocante la storia di un mondo ormai scomparso. I brani “cantati” sono in yiddish, una lingua comica e triste insieme che riunisce in sé varie “lingue”, dal tedesco antico, allo slavo, all’ebraico. Non esiste spartito nelle recondite armonie della Musica della Memoria, tutto è affidato al metodo tradizionale, quello dell’improvvisazione. Gli strumenti parlano yiddish, parlano dello sconfinato dolore e delle altrettante sconfinate speranze e gioie di vita.

La Klezmerata fiorentina rende la vecchia musica klezmer complessa, ricca di sentimenti e di colori, dalle tinte forti alle eleganti sfumature quasi mahleriane. La vera essenza di questa Musica è la dimensione spirituale. È una Musica che muove, scuote, commuove fino alle lacrime, parla della vita, delle sue dimensioni tragica e comica insieme.

Tre noti musicisti italiani, prime parti dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino – Riccardo Crocilla al clarinetto, Riccardo Donati al contrabbasso e Francesco Furlanich alla fisarmonica – hanno condiviso il progetto del violinista e hanno assimilato, in breve tempo, il nuovo linguaggio musicale, quel linguaggio musicale “parlato” tipico della musica klezmer tradizionale, registrata e trascritta dal pioniere Mosha Beregovski nell’Ucraina degli anni ’20 del ‘900.

Riccardo Crocilla, sulla scia di Benny Goodman, mette in campo la sua straordinaria abilità di far ridere e piangere il suo strumento in perfetto yiddish; Francesco Furlanich, con la sua fisarmonica, crea meravigliose e struggenti armonie che ben si confanno alle atmosfere e agli ambienti mitteleuropei; Riccardo Donati riesce a dar voce al suo contrabbasso come fosse un cantore della sinagoga di Kiev. I quattro musicisti propongono, in questo cd, Quindici variazioni sul tema della Vita e tramutano note, ritmi, tecniche strumentali classiche nei suoni dell’anima e delle emozioni del cuore, nei canti dei piaceri e dei desideri più intimi e profondi che danno significato alla vita.

I brani di questo album portano con sé la storia dell’umanità, incredibilmente varia e complessa, facendola diventare il filo conduttore dell’intero cd. I temi portanti delle Quindici variazioni si legano a momenti significativi dell’esistenza: la creazione del mondo, la nascita, il matrimonio, l’addio alla vita. La melodia diventa espressione della musica “parlata”, sinonimo di discorso libero, di una conversazione improvvisata ma piena del fascino di quella parlata segreta permeata di storia e tradizioni diverse, di quella mameloshen dei rapporti quotidiani, intimi e familiari.

Ogni brano proposto dalla Klezmerata fiorentina è lo specchio della condizione umana, della vita semplice di tutti i giorni e dei suoi valori. Le melodie trovano e prendono forma dal mondo slavo-tedesco circostante, parlano di tradizioni lontane, di amori, di promesse, di struggenti ricordi, di attese e speranze che aiutano a sdrammatizzare i momenti difficili dell’esistenza grazie alla costante e mordente ironia, tipica della lingua yiddish. L’ironia è, infatti, l’elemento fondante del recondito canto yiddish proposto dalla Klezmerata fiorentina, grazie alla quale si percepisce la fragilità dell’uomo, nella gioia così come nel dolore. Ogni variazione descrive un aspetto della vita, come un anello che si lega al successivo in un gioco continuo di forme e colori diversi che portano alla creazione di un grande, affascinante e misterioso mosaico.

Dotati di naturale talento e di fertile improvvisazione, la Musica è, per i quattro interpreti della Klezmerata fiorentina, divertimento e virtuosismo, veicolo di speranza in un futuro migliore e addio alla vita materiale nella fede di una redenzione universale.

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