
Ha sfidato la sua notoria riservatezza per concedersi un bagno di folla. E’ successo lunedì 30 gennaio a Roma presso la multisala Barberini, la Sala superiore di 300 posti non è bastata a contenere gli appassionati del genere, costringendo all’apertura di una seconda sala sottostante. Il maestro del brivido, ha introdotto personalmente gli spettatori alla nuova ed ancor più bella versione di “Suspiria”, dai colori vivaci, forti, intensi. Quel “sangue”, indiscusso protagonista dei suoi film, reso ora ancor più vivace dalle tecniche digitali.
“Non credo alle streghe – taglia corto Argento alla presentazione – però di cose strane ce ne sono successe tante mentre filmavamo, anche stasera, ho rilasciato prima di venire qui una intervista ad un famoso giornalista, appena terminata, il telefono si è spento”. A chi gli ha domandato come avesse orientato le proprie scelte allora, ha spiegato che ha voluto “ragazze che si comportassero da bambine”. L’emoziona la nuova versione ? “Che bello si, vederlo qui sul grande schermo ed al buio!” Svelato poi un particolare della fase di realizzazione del famoso titolo uscito in pellicola nel 1977. Un restauro accurato, pensate furono 1.300 inquadrature a comporre il film, nessuna delle quali uguale all’altra, scelta registica rivendicata più volte dal maestro che a questo proposito ricorda “uno dei traguardi che mi ero posto – oltre a quello di voler fare un film di sole donne o meglio di sole ragazze – era quello di realizzare un film dove non ci fossero due inquadrature uguali o simili. Quando feci la shooting list tenni conto proprio di questo. Volevo che ogni inquadratura fosse bizzarra, strana e che rispecchiasse lo spirito del film. Un film bizzarro, strano, nervoso, anche molto scatenato, che ben rappresentava quel particolare momento della mia vita”.
Suspiria è un film del 1977, diretto da Dario Argento, ispirato al romanzo “Suspiria De Profundis” di Thomas de Quincey, e interpretato da Jessica Harper e Stefania Casini. Il film è il primo capitolo della cosiddetta “trilogia delle tre madri” e ha avuto due sequel: “Inferno” (1980) e “La terza madre” (2007). Suzy Banner, una ragazza americana, arriva in Germania per iscriversi alla famosa Accademia di danza di Friburgo ma la sera del suo arrivo, sotto una pioggia implacabile, accade qualcosa di strano. Sull’ingresso del portone si scontra con una ragazza in stato di choc, ha visto qualcosa che l’ha sconvolta. Dice parole sconnesse, lo sguardo di terrore. Di lì a poco una sequenza horror si abbatterà sulla scuola dove la ragazza assisterà a cose inspiegabili. Un finale sorprendente segnerà la vittoria del bene sul male che sembra inizialmente invincibile ma che sempre presenta dei punti “deboli” per essere sconfitto. Una morale di vita… anche se qui è estremizzata incollandovi alla poltrona.

Nel cast – lo ricordiamo – vi furono due giovanissimi attori, Flavio Bucci, nel ruolo del non vedente Daniel e Renato Scarpa, nel ruolo del medico Verdegast che visita Suzy a cui prescrive un bicchiere di vino rosso al giorno, niente frutta e mangiare in bianco per una settimana. Intenso, bravo, commovente il primo, ancora acerbo alle scene ma incantevolmente già efficace il secondo. Nel ruolo di un giovane allievo della Scuola di danza troviamo pure un simpaticissimo Miguel Bosè (Mark) e la severa/inquietante Miss Tanner interpretata da Alida Valli. E poi su tutti la bravura di Dario Argento di saper centrare le proprie attrici, sconosciute ma di una espressività tale che diventano un tutt’uno con la trama, sguardi che parlano, espressioni che trasmettono il terrore nei momenti in cui il coltello è ad un centimetro dal proprio corpo.
Di paura e spavento ne troverete a iosa. Ed a condire la scena contribuiscono alla grande pure i Goblin con le loro musiche al diapason (http://www.goblinofficial.com/). Le scene “cult” del film sono state salutate da lunghi applausi nel corso della prima visione, come a dire dalle poltrone: “fantastico, ancor più paurosa questa scena!” Tutti concordi, il capolavoro è stato tirato a lucido e reso ancora più avvincente.
Un primo lancio del nuovo “Suspiria” è avvenuto il 30, il 31 gennaio ed il 1 febbraio, ma, altre serate speciali in vari cinema d’Italia sono attese. Occorre prendere visione dell’elenco che viene aggiornato sul sito: www.suspiriaalcinema.it
Il film è stato girato con negativi EastmanColor ed è stata l’ultima grande produzione di questo genere ad aver usato il processo “Technicolor Dye Transfer”. Per il 40° anniversario dalla prima uscita cinema, “Suspiria” è stato restaurato in 4K partendo dal negativo, preservando la sua qualità originale. I 35 mm, danneggiati in varie parti da lacerazioni, graffi e macchie, sono stati attentamente corretti in maniera digitale. Un restauro effettuato dalla Tlefilm Restoration & Preservation Services, in Germania. In assenza di un font, il reparto grafico di Lvr Digital, dopo aver acquisito i fotogrammi originali dei titoli di testa del film, ha ricostruito, attraverso una tecnica di maschere grafiche, un alfabeto parziale. La parte più complessa è stata quella di completare l’alfabeto creando numeri e lettere, in modo che seguissero lo stile dei caratteri già presenti, così da poter creare in modo definitivo il Font Suspiria.
Alla presentazione romana c’era la figlia del regista horror Fiore Argento, diversi vip e tra questi l’attore Pietro Delle Piane, che si ritrova a concorrere per il Premio David di Donatello in ben due lavori “Il Ragazzo della Giudecca” (come migliore attore non protagonista) e nella sezione cortometraggi con il suo “5 Minuti”.
Dario Argento si è dunque ritirato dalle scene? Niente affatto assicura chi lo conosce, attende solo il momento favorevole per tornare con una nuova paurosa idea cinematografica. A bene e presto ritrovarla maestro!