A Quiet Passion

Il film biografico scritto e diretto da Terence Davies, presentato al Festival di Berlino nel 2016 e uscito nelle sale inglesi nel 2017

Emily Dickinson scopre l’amore per la poesia durante il suo cammino religioso intrapreso nell’età dell’adolescenza. Decisa ad allontanarsi dalla chiesa Emily ritorna a casa, ed è proprio qui che coltiva e realizza il sogno della sua vita: diventare la poetessa inglese più influente dell’Ottocento.

‘A Quiet Passion’ è un film biografico scritto e diretto da Terence Davies, presentato al Festival di Berlino nel 2016 e uscito nelle sale inglesi nel 2017. La pellicola arriva in Italia solamente due anni dopo la prima proiezione pubblica, riscontrando un discreto successo al botteghino. La trama riporta fedelmente la vita di Emily Dickinson (1830-1886), interpretata da una sorprendente Cynthia Nixon.

L’ambientazione, i costumi, le luci e persino le inquadrature, utilizzate da Davies, sono un rimando al diciottesimo secolo. La scelta registica di Terence ricade spesso su inquadrature fisse che incorniciano i personaggi. I pochi movimenti di macchina rendono inevitabilmente statica l’intera narrazione, anche se i numerosi eventi mantengono elevato il livello di interesse dello spettatore. Le poche carrellate vengono utilizzate solamente quando Davies mostra una medesima situazione da diversi punti di vista.

L’espressività della luce subisce una forte variazione di intensità cromatica. Nella parte iniziale si predilige un’illuminazione naturale, che ricalca spesso i toni del blu. Man mano che la narrazione diventa più scabrosa i colori si infittiscono prediligendo la scala del rosso, come a sottolineare un segnale di pericolo. Lo stesso accade per gli indumenti indossati da Emily: in tenera età la ragazza indossa degli abiti sul turchese, nella fase adulta invece predilige colori sempre più scuri che variano tra il nero e il blu notte. Nell’ultimo periodo della sua vita, Emily indossa per la maggior parte del tempo degli indumenti di colore bianco, scaturendo così un forte contrasto visivo. Il bianco è il colore che per lei rappresenta il lutto, la morte e la sofferenza dell’anima.

E proprio sul tema della morte che si concentra quasi interamente la narrazione. Con la morte, lo spirito viene dissociato dal corpo e lasciato libero di vivere in eterno senza alcuna restrizione sociale o di genere. La sofferenza subita da Emily, una donna troppo intraprendente e colta per trovare marito, trova pace solamente con l’isolamento. La solitudine allevia così la malattia dello spirito. La morte non è una nemica, essa viene rappresentata come l’unica ancora di salvezza ad una vita caratterizzata da continue privazioni.

La casa ha un ruolo importante nella vita di Emily. La stessa dimora la ospita dalla nascita fino alla fine dei suoi giorni, proteggendola e tenendola al sicuro quasi come un grembo materno. Questo legame indissolubile tra la protagonista e la casa nasce proprio quando Emily viene privata dell’affetto dei suoi genitori. La donna cerca in ogni modo di recuperare il rapporto perso con la sua famiglia ricostruendone uno con la dimora, una relazione così solida che rende la casa quasi un prolungamento della figura di Emily.

‘A Quiet Passion’ è una pellicola bella da vedere in cui è possibile apprezzare numerosi elementi tecnici. Meno attraente è invece la narrazione, che parte in maniera determinata ma si perde durante i vari avvenimenti, complice anche la sottrazione prematura di numerosi personaggi. Nonostante qualche pillola negativa questo film resta il miglior lavoro di Terence Davies, che riesce a raccontare una storia semplice utilizzando uno stile classico ma mai scontato.

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