
Il primo suono ad avvolgere il visitatore poco prima di entrare nello Storico Giardino Garzoni è l’acqua, cantora zampillante e quieta, tutta tesa alle sue particelle fluide, che giocano a rincorrersi nelle due grandi fontane all’ingresso. Lo spettacolo che si schiude poi è il richiamo di un’antichità suadente, sospesa e tuttavia solida, come quelle rocce che compongono le grotte e le pareti del giardino barocco, intessute, al pari di mosaici, con caratteristiche pietre. Il profumo delle rose risveglia, dei fortunati visitatori, i sensi – questi ultimi sollecitati dalla bellezza di una natura placata e domata in modo sapiente dall’uomo.
Si chiama Flower Show l’iniziativa – curata dalla Fondazione Pinocchio – volta ad aprire i cancelli di questo gioiello vivaistico ed architettonico, di recente arricchito con nuove fioriture e piante. Fino al 2 Giugno, e successivamente dal 14 Agosto al 13 Settembre, sarà possibile visitare il suggestivo Giardino (riconosciuto Monumento Nazionale), sovrastato da Villa Garzoni – attualmente chiusa per restauri. (La biglietteria resterà aperta tutti i giorni in orario continuato, dalle 9 alle 19).
Quella Villa nata nel Cinquecento, inizialmente dimora di campagna della nobile famiglia Garzoni, in seguito divenuta sontuosa reggia – che tuttora marchia la collina con le sue statue che sembrano sospese nel vuoto – e individuabile da più punti della Valdinievole, al pari di un’inconfondibile traccia luminosa.
Proprio lì si conobbero la madre di Carlo Lorenzini, che ivi lavorava da ragazza, e il futuro padre di uno dei più originali e visionari scrittori toscani, autore del ben noto Pinocchio. Lì soggiornarono perfino Napoleone Bonaparte, re Vittorio Emanuele III e l’Ambasciatore degli Stati Uniti negli anni 20 del Novecento, fin quando, proprio alla fine di quegli anni, l’ultimo discendente della famiglia Garzoni decise di vendere il complesso, e il brillante passato di questa reggia sembrò divenire opaco.
Ma anche il Giardino Garzoni ha la sua storia: si trattava in origine di 4 ettari di boschi e campi, che si decise di trasfomare in lussureggiante parco barocco. Vista la posizione scoscesa e impervia, l’opera di metamorfosi, durata quasi due secoli, è da considerare un piccolo miracolo.
L’atmosfera del Giardino è densa e misteriosa, al contempo ravvivata dai colori sgargianti dei fiori e dai suoni di alcuni volatili che si aggirano tra il suo verde. Con un pò d’immaginazione si può riascoltare il piacevole schiamazzo dei personaggi che nel passato vi amoreggiarono e passeggiarono, abituati ad uno splendore estetico che per noi oggi è pura rarità.
Il Garzoni rispetta i canoni e le caratteristiche dei giardini europei – si potrebbe definire una piccola Versailles -, con l’intrico delle piante, trame di un racconto che si intrecciano, i labirinti, gli stagni, le scalinate, le statue che richiamano una classicità perduta. Esso si distingue per il suo sviluppo verticale, che dal basso assurge quasi il senso di un tempio, e dall’alto, con la vista strepitosa sui colli e la statua gigante alle spalle, dona l’idea di un imponente castello.
Lasciamoci conquistare dunque dalla maestosità e, insieme, la grazia di questo Monumento al verde, in cui c’è molto da scoprire, e in cui i vialetti dai nomi curiosi portano ad angoli di stupefacente fascino: il piccolo teatro contornato da figure femminili – dee e muse -, o le statue bizzarre che compaiono e scompaiono dal sipario naturale delle siepi.
Idealmente, il giardino è come se descrivesse diversi aspetti della vita, dalla fase infantile e gioiosa, a quella adulta e sensuale – impressioni nettamente trasmesse dall’aria sognante e quasi esotica, allo stesso tempo espressione di potere dinastico.
La visita alla Butterfly House, proprio all’inizio del Giardino, è immancabile. Si tratta di una piccola serra in cui è stato ricreato un ambiente tropicale, abitata da specie rare di farfalle e di pappagalli, che non esiteranno a incantare il pubblico.
Per le famiglie con bambini, un salto al Parco di Pinocchio, – il cui ingresso è incluso nel prezzo del biglietto del Giardino – è una tappa quasi obbligatoria.
Unico suggerimento per le signore: le scarpe coi tacchi sono decisamente sconsigliate!