
Lo scorso 28 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles si è tenuta l’88ª edizione della cerimonia degli Oscar, il conduttore della serata è stato Chris Rock (già presentatore nel 2005) e la diretta è stata trasmessa in oltre 225 Paesi.
Molto si era detto prima dell’assegnazione dei premi, c’era gli aveva scommesso su un attore piuttosto che su un altro, chi dava già per vincitore una data pellicola e chi è corso al cinema a vedere i film candidati che ancora non aveva visto.
E come dimenticare il curioso caso di Leonardo Di Caprio (parafrasando il titolo di un celebre film) che ha appassionato e tenuto sulle corde l’intero popolo della rete? L’attore ha infatti ottenuto per anni la nomination agli Oscar grazie ad interpretazioni indiscutibilmente brillanti (come in Inception, The wolf of wall street, Django Unchained per nominarne qualcuna) ma non è mai riuscito a portarsi a casa l’ambita statuetta, inevitabile chiedersi con un po’ d’ansia se almeno quest’anno ci sarebbe riuscito.
Beh, se esiste qualcuno sul pianeta che non lo sappia ancora, tranquilli Di Caprio quest’anno ce l’ha fatta!
Ma facciamo una breve ricapitolazione e vediamo chi ha vinto l’omino d’oro e chi invece è tornato a casa a mani vuote: Leonardo Di Caprio ha vinto l’Oscar come Migliore Attore Protagonista grazie al film Revenant – Redivivo (leggi la recensione) strappando il premio, tra gli altri, a Eddie Redmayne candidato con The Danish Girl ( leggi la recensione), a Matt Damon con Sopravvissuto – The Martian ( ) e a Michael Fassbender nei panni di Steve Jobs.
Il titolo di Migliore Attrice Protagonista è andato invece a Brie Larson per The Room che ha battuto le favorite Cate Blanchett, con Carol, e Jennifer Lawrence, con Joy.
Migliori attori non protagonisti sono stati Mark Rylance (Il ponte delle spie) per la categoria maschile e Alicia Vikander (The Danish girl) per la categoria femminile.
Il caso Spotlight di Tom McCarthy (leggi la recensione) ha vinto nella categoria Miglior Film e Miglior Sceneggiatura Originale, battendo anche il quotatissimo Revenant che ha procurato comunque l’Oscar a Alejandro González Iñárritu per la Migliore Regia e a Emmanuel Lubezki per la Miglior Fotografia; mentre La grande scommessa di Randolph e MacKay ( leggi la recensione) si è aggiudicata la statuetta per la Migliore Sceneggiatura Non Originale.
Ha trionfato nella categoria Miglior Film Straniero la pellicola dell’ungherese László Nemes Il figlio di Saul e nella categoria Miglior Film d’Animazione Inside Out (leggi la recensione).
Mad Max: Fury Road ha fatto il pieno di Oscar ottenendo sei premi a fronte delle dieci candidature ottenute: Migliore Scenografia, Miglior Montaggio, Migliori Effetti Speciali, Miglior Sonoro, Miglior Montaggio Sonoro battendo l’attesissimo Star Wars: Il risveglio della Forza (leggi la recensione) e Miglior Trucco e Acconciatura.
Tra i documentari in gara ha vinto il biopic sulla cantante Amy Winehouse dal titolo Amy (leggi la recensione).
Quentin Tarantino è rimasto a bocca semi-asciutta e ad essere premiata è stata solo la colonna sonora del suo film, The Hateful Eight (leggi la recensione) interamente composta dal maestro nostrano Ennio Morricone.
Bene, ora che tutti i premi sono stati assegnati e che giustizia è stata fatta sul “caso Di Caprio” possiamo goderci i nuovi film in uscita e iniziare a fare le nostre ipotesi sui vincitori del prossimo anno.