Life Itself – la biografia del critico americano Roger Ebert

[rating=3] Figlio di un elettricista e di una casalinga, incline alla depressione, aveva un talento innato per la scrittura che usciva arricchita dalla sua cultura e da un umorismo tagliente e subito pronto a sdrammatizzare tutto, perfino, lo vedrete al cinema, la malattia che lo provò duramente negli ultimi mesi di vita. Roger Ebert è stato negli Usa una vera autorità in materia di “recensioni” e “critiche”, aveva visto in vita sua migliaia di film, la sua passione. In un caso curò personalmente la sceneggiatura ma non mancava nemmeno di dare spunti utili ad impreziosire il lavoro di qualche regista. Articoli-capolavoro di critica cinematografica che scriveva per il “Chicago Sun Times”, con cui ha vinto il premio Pulitzer. Poi irruppe sul piccolo schermo commentando i film insieme a Gene Siskel con cui erano scintille e veleni. Un talk show di successo.

Il regista Steve James (“Hoop Dreams”) e come produttore esecutivo Martin Scorsese (che interviene tra le testimonianze!) hanno voluto questo documentario che va diviso in due blocchi: una prima parte, molto vivace ed interessante che centra il lavoro di Ebert, convincendo davvero lo spettatore di quanto estro e simpatia muovesse questo artista della parola, poi una seconda, che è un’agonia cinematografica, la malattia, l’ospedale, le cure, la riabilitazione, i primi piani più volte sul volto, che mancava della gola a causa di un cancro alla tiroide. La crudeltà del male aveva lasciato solo il mento.

Life itself

Ed è proprio questo l’interrogativo, non sarebbe stato meglio, ridurre i tempi del documentario sulla malattia che sfregiava un grande uomo e proseguire piuttosto nell’opera lasciataci, continuando nella raccolta di testimonianze o ancor meglio nel leggere le sue recensioni? Penso che in molti avrebbero preferito la seconda opzione. Cinque alla prima parte, tre alla seconda, severamente consigliata ai minori ed alle persone particolarmente sensibili alla vista di immagini forti.

Il lavoro di Roger Ebert, morto nel 2013 senza avere visto il documentario, continua in sua memoria sul suo sito per il quale ha scritto fino al giorno prima di spirare, curato oggi da altri che ne hanno raccolto il testimone. Se vi va, potete visitarlo, dal Paradiso ne sarà felice. Tra locandine e foto, commenti e nuovi film maker la storia infinita del cinema americano prosegue.

“Life Itself” sarà distribuito nelle sale da I Wonder Pisctures e Unipol Biografilm Collection dal 19 febbraio prossimo, sostenuto dal SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, con l’obiettivo di promuovere la cultura della critica cinematografica attraverso il ritratto di uno dei suoi grandi esponenti internazionali.

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