L’archivio Andres Neumann, il dietro le quinte dello spettacolo

[rating=4] L’Archivio professionale di Andres Neumann, donato e conservato presso il Centro Culturale Il Funaro di Pistoia, costituito da documenti di varia natura che vanno dalla fine degli anni ’60 fino ad oggi, si apre al grande pubblico attraverso il libro di Maria Fedi L’Archivio Andres Neumann. Memorie dello spettacolo contemporaneo, dimostrandosi un’opera di grande interesse culturale.
Il libro è frutto del progetto Memorie digitali dello spettacolo contemporaneo in Toscana 1970-2010. L’archivio Andres Neumann, promosso dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arti e Spettacolo dell’Università di Firenze.

Edito da Titivillus, il volume ripercorre la carriera internazionale del grande produttore teatrale, dalle origini al Festival du Théâtre di Nancy, dove approdò a seguito dell’avvento del regime dittatoriale in Uruguay, passando per l’esperienza fiorentina del Rondò di Bacco, fino all’arrivo a Roma, dove Andres vive attualmente, e la nascita della Andres Neumann International con la quale ha prodotto e distribuito i suoi progetti.
Una memoria fatta di decine di migliaia di documenti, un Archivio che è divenuto nel tempo patrimonio prestigioso e di valore eccezionale, in gran parte custodito nel Centro Culturale di Pistoia.

Pina Bausch, Tadeusz Kantor, Peter Brook, Bob Wilson, Dario Fo, Vittorio Gassmann, Ingmar Bergman, Peter Stein, sono solo alcuni tra i più grandi interpreti della scena internazionale contemporanea che hanno collaborato a progetti imbastiti e realizzati assieme ad Andres Neumann, grazie al quale sono giunti in Italia.

Mahabharata, regia di Peter Brook. Nella foto Jean-Paul Denizon, Vittorio Mezzogiorno nel I quadro, La partita di dadi. Foto di Michel Dieuzaide.

La corrispondenza di Andres riporta in superficie un mondo recente, con la burocrazia e la politica che si frappongono come oggi agli interessi culturali, ma anche estremamente remoto, dove le informazioni circolavano molto più lentamente di adesso. Proprio da questa carenza di informazioni, sopperita nell’oggi da internet, immaginiamo sia nata la necessità in Neumann di crearsi un Archivio, una sua personale “cassetta degli attrezzi” dalla quale attingere per questioni di lavoro, divenuta memoria storica del teatro del secondo Novecento.

Nei capitoli del libro troviamo i momenti salienti degli oltre 30 anni di vita artistica del produttore di Cochabamba incrociarsi con le carriere dei più grandi registri e artisti della storia mondiale del teatro, in allestimenti del calibro del Mahabharata di Peter Brook, l’esperienza siciliana di Pina Bausch in Palermo Palermo, l’arrivo in Italia di Tadeusz Kantor con La Classe morta, la tournée internazionale di Vittorio Gassmann e la controversa esperienza americana al fianco di Dario Fo e Franca Rame.

«Un archivio – come spiega la curatrice Giada Petrone – non rappresenta solo una memoria da preservare o un patrimonio da tramandare. Un archivio è soprattutto una fonte d’ispirazione, uno spazio evocativo ancorato al passato e proiettato verso il futuro.»

Cricot di Tadeusz Kantor durante le prove La Classe morta, 1979. Foto di François Derenne.

Nel volume, oltreché alcune schede catalografiche dell’Archivio, troviamo una variegata raccolta di foto di scena di spettacoli prodotti da Neumann, capisaldi del teatro contemporaneo. Quei volti tesi nella creazione sono capaci a distanza di anni di trasmettere ancora energia e partecipazione. Ingredienti fondamentali, grazie ai quali è stato possibile rompere i gangli di un teatro in stallo, quello italiano dei primi anni ’70 , privo di una propria emancipazione. Elementi essenziali, dei quali fare memoria per la scena artistica del futuro.

Un libro per addetti di settore ed appassionati di teatro in genere, un viaggio coinvolgente e fonte di numerosi spunti per ulteriori approfondimenti. Grazie ai documenti riportati nel volume di Maria Fedi, ci immergiamo in un trascinante “dietro le quinte” dello spettacolo contemporaneo, dove familiarità e aneddoti ci svelano idee generatrici, conti economici e retroscena di grandiose produzioni teatrali che ne hanno fatto la storia.

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