La Napoli disincantata e incantevole di Passione Tour

[rating=5] Nel 2010 l’attore e regista italo-americano John Turturro ha deciso di girare un documentario sulla canzone napoletana dall’evocativo titolo Passione, grandi interpreti partenopei e internazionali quali Raiz, Enzo Avitabile, James Senese, gli Aviontravel, Massimo Ranieri, M’Barka Ben Taleb e altri sono stati chiamati a reinterpretare e recitare canzoni che hanno fatto la storia della musica napoletana.

L’inaspettato successo di questo particolarissimo film-documentario, interamente girato tra le caotiche strade e piazze della città, ha portato alla nascita di un tour musicale nazionale che dal 2011 attraversa i maggior teatri d’Italia e il 15 ottobre scorso lo spettacolo è andato in scena a Napoli al Teatro Bellini.

I protagonisti sono: Raiz & Almamegretta, Pietra Montecorvino, James Senese & Napoli Centrale, Gennaro Cosmo Parlato, M’Barka Ben Taleb e gli Spakkaneapolis 55, diretti da Federico Vacalebre (direttore artistico) e Luigi De Rienzo (direttore musicale) e il repertorio musicale è in parte diverso da quello del film.

Passione Tour è un omaggio alla canzone napoletana e ne sancisce anche un riscatto agli occhi di chi la identifica con la musica neomelodica tipica dell’immagine di quella Napoli “tamarra” ed eccessiva che troppo spesso si è imposta a rappresentanza di un’intera città; quella che viene cantata qui è invece la Napoli stracciona dei vicoli, quelli in cui non arriva la luce, una Napoli che ha messo un attimo da parte il sole, la pizza e il mandolino e ha deciso di cantare il suo dolore e la sua sofferenza, una Napoli dai sentimenti violenti e dagli amori che hanno nomi di donne, come Carmela, Sanacore e Bambinella, che amano con tutte se stesse i loro lazzari e briganti.

Gli artisti di Passione con un talento eccezionale riescono non solo a cantare questi sentimenti atavici, ma sanno anche rimodernarli, tingendoli con le sonorità reggae di Raiz e degli Almamegretta o col blues di Senese. Lingue diverse si mescolano tra loro e napoletano, italiano, africano, francese e inglese si fondono per cantare la storia di un popolo multietnico come pochi, che porta sui volti dei suoi cittadini la progenie greca, araba, sveva, spagnola, bizantina, normanna.

Lo spettacolo, curato in ogni sua parte, prende per mano lo spettatore e lo porta tra le strade della città facendolo commuovere, ridere e sognare, due ore sembrano volare trascinati da musiche e colori accompagnate dalla voce di un Raiz narratore e pulcinella.

Passione Tour

Non può poi mancare l’omaggio ad uno dei più grandi figli di questa città: Pino Daniele, morto a gennaio di quest’anno e il dolore per quello che per tanti artisti e per un po’ tutti i napoletani su quel palco era come un fratello trova forma nella Bella Mbriana di Pietra Montecorvino, in una corale Terra Mia e nella struggente Napul’ è, che raccoglie sul palco tutti gli interpreti per il gran finale.

La parola Passione viene dal latino patior e significa patire e Napoli è una città che ha patito tanto e del suo dolore non si è mai messa vergogna, l’ha messa nelle canzoni e l’ha mostrata nel volto della sua gente, Turturro l’ha capito e ha capito anche la sua tenacia a rialzarsi sempre, la passione che mette in quello che fa che sia l’amore, una pizza o un caffè e solo la passione può muovere i meccanismi di uno spettacolo che risulta così coinvolgente e affascinante e le voci dei grandi interpreti che per due ore perdono la propria individualità di singoli e si mescolano ai popoli di tutti i secoli e tutte le razze che hanno vissuto in questa città perchè come dice il regista all’inizio del film: “ Ci sono posti in cui vai una sola volta e ti basta… e poi c’è Napoli”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here