
[rating=4] Siamo nel mondo di Agata Christie, la donna dalla fantasia sterminata, la giallista più famosa di sempre. La versione teatrale di “Assassinio sul Nilo”, proposta dalla compagnia “Attori&tecnici” il 10 Marzo 2015 al Puccini di Firenze, è un gioiellino stilistico e recitativo, in cui la forza delle attrici femminili brilla di luce propria. Non c’è motivo di annoiarsi davanti a questo spettacolo diviso in due atti e quattro quadri, perché il ritmo serrato è cavalcato con padronanza dai “cowboy” in scena. La stessa Agata Christie nel 1944 architettò una riduzione del romanzo per il teatro, confermando che le sue storie ben si prestano al palcoscenico.
La scenografia in questo caso, di Alessandro Chiti, riproduce con fascino senza tempo la hall di una nave da crociera di lusso dove si imbarcano i personaggi bizzarri, tanto stereotipati quanto vivi e audaci, che daranno il via ad un giallo a macchie noir mozzafiato. Le divisioni di genere non interessano più di tanto, qui interessa l’energia degli interpreti, la bellezza dei costumi – sempre pertinenti e in grado di dare man forte alla narrazione -, l’altalenare delle situazioni, che cambiano come una marea: prima esilaranti, poi confessionali, poi brutali. L’ironia è la marcia in più dello show, quella che i bravi attori sanno come dosare. Lo sa bene Viviana Toniolo, interprete originale e potente, ricca di sfumature, dotata di una voce celestiale e ruggente, con un impeto che fa impazzire e soprattutto divertire il pubblico.
Il tramonto esoterico che appare ogni sera sul Nilo fa da sfondo alla vicenda, in cui Jacqueline perseguita la sua ex migliore amica, la ricca Kaye, sposata al suo ex fidanzato. Quando la coppia si imbarca sulla nave da crociera per trascorrere la luna di miele trovano per l’ennesima volta lei, e un turbinio di altri personaggi, che assistono alle scenate di gelosia della donna e allo sparo verso il suo grande amore. Poco dopo Kaye viene ritrovata morta nella sua cabina con un colpo di pistola, e molti in quella notte sembrano aver avuto un buon motivo per compiere il gesto. Musiche arabeggianti e pose d’effetto scandiscono il tempo scenico, fino al risolversi del complicato delitto. Per andare avanti nella vita, bisogna seppellire il cadavere, dice ad un certo punto il reverendo Ambrose Pennefather.
Lo spettacolo è frutto di molteplici menti, dal regista all’ideatore della scenografia, dagli attori alla costumista, dal testo di Agata Cristhie al tecnico delle luci: “Assassinio sul Nilo” è un corpo unico, in cui gli organi vitali fanno il loro dovere e riescono nell’intento di annullare il luogo e il tempo presente, per proiettare nel gioco teatrale. Gli attori non si scavalcano e riescono a mantenere un equilibrio delicato, per ricreare la trama, stuzzicante e vivace. Nel coro di voci emerge sempre e comunque Viviana Toniolo, ma l’applauso va anche agli altri componenti della ciurma, Annalisa Di Nola
Stefano Messina, Carlo Lizzani, Roberto Della Casa, Claudia Crisafio, Elisa Di Eusanio, Sebastiano Colla, Viviana Picariello, Luca Marianelli. Il risultato? Eleganza e divertimento.