Gucci Ghost, quando un sogno si trasforma in business

L’esclusiva collaborazione tra l’eclettico artista Trouble Andrew e la maison Gucci attraverso una capsule collection per l’autunno/inverno 2016-2017

Quella di Andrew Trevor, in arte Trouble Andrew, sembra una moderna favola con annesso lieto fine.

Il giovane artista è riuscito nel suo intento: quello di dar vita ad una collaborazione con la prestigiosa casa di moda, del resto lo ha sempre affermato: “O Gucci mi fa causa o mi assumerà”. E fortunatamente per lui oggi i suoi graffiti con l’iconico logo Gucci sfilano in passerelle per una speciale collezione.

Ma come è nata questa stravagante collaborazione? Andrew Trevor è un artista e sportivo a 360 gradi: film-maker, musicista, e persino snowboarder olimpico, da sempre appassionato di street art. Infatti, comincia la sua carriera proprio dipingendo murales e disegnando graffiti. Sin da piccolo però ha sempre avuto una propensione e una passione per la moda con una simpatia particolare proprio per il marchio Gucci. Con i primi soldi guadagnati grazie alla carriera di snoawboarder riesce a comprare il suo primo orologio marchiato Gucci, un acquisto dal valore che va ben oltre il prezzo. Crescendo continua a produrre graffiti, finché la notte di Halloween del 2012, non avendo un costume da indossare per recarsi ad un party a tema, ha un’idea vincente. Trevor prende un lenzuolo, per improvvisare un costume da fantasma, un classico, se non fosse per la sua personale rivisitazione: disegna sopra il bianco lenzuolo il logo del brand Gucci, la doppia G e una volta alla festa, tutti lo hanno chiamato con l’appellativo di “Gucci Ghost”. Dopo il successo ricevuto per questo costume, l’artista decide di dipingere ovunque il logo della casa di moda, quadri, pareti, bidoni, facendolo diventare la sua personale firma, GG: Gucci Ghost. Da Broklyn verso tutte le strade di New York, inizia a dipingere l’iconico simbolo con l’aggiunta della frase “Life is Gucci”.

Un bel giorno, durante uno shooting per la collezione 2016 di Gucci, il fotografo di moda Ari Marcopoulos, amico di Trouble Andrew, mostra al direttore creativo della Maison Alessandro Michele i graffiti del giovane artista, ovviamente l’art director ne resta affascinato. Guardando le opere di Trouble Andrew, Alessandro Michele ha un’intuizione, consapevole della contaminazione che può esserci tra street art e moda, decide di dare spazio a questo particolare artista e dar vita ad una capsule collection.  Dalla strada alla passerella, il passo è breve, durante l’ultima sfilata Gucci, giacche, felpe, abiti sono stati personalizzati da Gucci Ghost. Ma non finisce qui, della capsule collection fanno parte anche borse, zaini, e persino gioielli.

Una collaborazione innovativa, rischiosa ma che piace, che dimostra la capacità del direttore artistico Alessandro Michele di saper esser al passo con i tempi, attraverso la fusione tra street art e moda.

Una storia che sembra davvero il copione di un film ma che per il Gucci Ghost, Trevor Andrew, è realtà.