Rettore Tour 2018 per Rompere l’Equilibrio al “Collision Fest”

Roma 19 maggio 2018 al CSA Intifada.

All’interno della rassegna “Collision Fest” che prevede 3 giorni (dal 18 al 20) di musica, dibattiti e informazione la data del Rettore Tour 2018, e se il tema è Rompere l’Equilibrio chi meglio di lei, il cui nome non si può dire e con “Donatella”, brano vincitore del Festivalbar 1981, tratto dall’album Estasi Clamorosa, grande accoglienza della sala gremita e la nostra cantante in spolverino nero, tubino mini, molto mini con pizzi in vista, tutto in tinta, e belle gambe a degno corredo, stivaletti neri, apre il concerto. Via il cappottino, il vestito è un modello a brandelli, stile Peter Pan con cappuccio a interno rosso, che non mancherà di aver ragion d’essere nel prosieguo della serata, e il secondo brano è “Callo” di ultima produzione quella del 2011 dal titolo Caduta Massi. Dal titolo dell’album al brano a seguire, traduzione di quel rock’n roll che da sempre muove l’animo della vedette sul palco.

E si ritorna ai must del suo percorso artistico al 1982 e a “Sayonara” tratto da Kamikaze Rock ‘n’ Roll Suicide, album che prende spunto dal mood giapponese e a seguire la poesia dedicata alla sua terra “Giulietta” di medesima annata di produzione, cantata più dal partèrre che da ella in persona. Quest’anno il concerto è più sentimental che rock e quindi dal programma TV “Tale e Quale” il brano da lei interpretato in quel contest “Sempre” di Gabriella Ferri che inneggia alla magia di Roma. E la scaletta sposta di nuovo lo sguardo al 2011 e al brano di atmosfera estiva “L’onda del mar”. E su un fondale che proietta immagini e questa volta un rosone di cattedrale “…uno per Caronte, uno per Dante, l’altro per la messa…” e “Se morirò” esce di scena.

Cambio d’abito e con “Splendido splendente” quinto al Festivalbar del ’79, consacrazione per Donatella Rettore, ancora con nome e cognome nell’Olimpo della musica italiana da Brivido Divino abito mini mini in simil-lattice con spolverino, vedo non vedo, in macramè di pizzo il concerto riprende. E da questo punto in poi il tour 2018 sperimenta l’acustico con “Romeo” dal cortometraggio del 2016 e si ritorna ai successi e a Festivalbar 1982 con “Lamette” con grande partecipazione vocale e di incitamento del pubblico, nel solito dialogo che il brano crea tra la cantautrice e i suoi fan. Sentimental e allora è la volta di “Padre, non piangere” da Donatella Rettore del 1977 per sposare le vicende personali dei suo affetti e gli stimoli di afflato palestinese, del centro sociale che ospita la manifestazione e come clou ha inserito la data del tour nella giornata del sabato. E si ritorna ai nippomoods con “Sangue del mio sangue” anch’esso dell’82 e quindi “Così ti piace” riporta all’ultimo album di inediti e alla terza pausa.

Ecco a cosa serve il cappuccio per riprendere il concerto e con il vestito mini mini con vista pizzo arricchito di un gilet lungo a brandelli rosso sangue, crea l’immancabile e giustificata malizia del suo ”Kobra”, il successo del 1980 da Magnifico Delirio, quello degli spettatori che non aspettano altro per cantarlo e ballarlo. Si ritorna al 2011 con “Adolescente” e di nuovo il salto è indietro al 1981 e al brano “Remember”, scritto per lei da Elton John speditole per cassetta, come era uso a quel tempo, un accenno solo voce e chitarra e la chiusura con il brano che incendia lo spazio concerto “Kamikaze Rock ‘n’ Roll Suicide” che da il titolo all’album citato. Acclamata, desiderata, bramata dai suoi “rettoriani” o spettatori tutti il bis è “Kobra”. E se c’era da rompere l’equilibrio il risultato è stato più che eccellente: “il kobra la traccia la lascia”.