
La celebre coreografa americana Meg Stuart arriva al Festiva Fabbrica Europa con la prima nazionale di Violet in scena alla Stazione Leopolda di Firenze mercoledì 14 e giovedì 15 maggio alle ore 21.00.
Cinque danzatori svelano simultaneamente e singolarmente, in modo straordinario, un paesaggio pieno di energia, un terreno carico di possibilità. Le loro azioni sono manifestazioni di fenomeni impetuosi, invisibili ma sempre attivi e dinamici. Violet è una discesa vorticosa in un gorgo, un turbinio di forme energetiche e di sculture cinetiche piene di dettagli, accompagnate sul palco dalla musica elettronica e dalle percussioni live di Brendan Dougherty.
Dopo un periodo di contaminazioni con altre forme d’arte e di collaborazioni, Meg Stuart torna con Violet al movimento come motore primario del suo lavoro, unendo alla coreografia l’alchimia dei sensi. Forse il pezzo più astratto della sua lunga carriera, Violet (che ha debuttò nel luglio 2011 a Essen) porta il segno inconfondibile della sua ricerca, un’arte che si focalizza su una fragile ‘condition humaine’ nel suo intenso apparire.
Meg Stuart spiega: “Io ho voluto pormi la sfida di spogliare del tutto le cose e, prendendo il movimento come punto di partenza, di capire come arrivare a un’astrazione. Non ho voluto però fare qualcosa di troppo analitico e freddo; io credo sempre fortemente nel potere del teatro di comunicare al pubblico. Ho cominciato a indagare i modelli energetici presenti in natura e i simboli alchemici che oggi hanno perso il loro significato ma che sono ancora carichi di un senso innato. Abbiamo così provato a trasferire, attraverso il movimento, i simboli nel corpo, infondendovi umana intensità. Ho voluto pensare come se i danzatori facessero un viaggio rituale. Essi sono cinque voci che possono essere udite simultaneamente ma che non producono mai un unisono. Ogni danzatore si muove usando un unico vocabolario fisico comune a tutti; essi cercano soluzioni energetiche, lottando con insistenza e con le loro proprie possibilità e limitazioni. Il lavoro non ha un tema specifico, ma io ricordo una prova particolarmente significativa. Stavamo lavorando su alcune idee nel tentativo di imbrigliare l’energia cinetica e di immaginare la devastazione che essa potrebbe causare; stavamo pensando a corrosione, coagulazione, cose che si accumulano. Uno dei ballerini stava per andare in vacanza in Giappone quando, all’improvviso, ci fu lo tsunami. Non dico che la performance è su quello, ma certamente gli eventi esterni hanno influito in qualche modo sul lavoro. Anche la musica è molto importante e inquadra ciò che fanno i danzatori. Brendan è stato coinvolto nel lavoro a un livello molto profondo, non ha mai perso una prova. Il suono è molto forte per buona parte dello spettacolo, ma dopo il silenzio riecheggia. È percepito quasi fisicamente dal pubblico. E il titolo? Violet è l’ultimo colore nello spettro, prima della luce ultravioletta, prima dell’ignoto, prima dell’impercettibile. Mi piace questo concetto”.

Meg Stuart è una coreografa e danzatrice americana che vive e lavora tra Berlino e Bruxelles.
Dopo aver compiuto gli studi a New York e accogliendo un invito dal Klapstuk festival di Leuven (Belgio), crea la sua prima pièce, Disfigure Study, che lancia la sua carriera coreografica in tutta Europa.
Stuart fonda la sua Compagnia, Damaged Goods, nel 1994, con la quale realizza più di 30 produzioni, alternando tra assoli e coreografie su larga scala, creazioni site-specific e progetti di improvvisazione. Collabora con molti artisti, tra i quali Philipp Gehmacher, Doris Dziersk, Brendan Dougherty, Ann Hamilton, Claudia Hill, Benoît Lachambre e Hahn Rowe. Realizza residenze al Schauspielhaus Zürich (2000-2004) e al Volksbühne am Rosa-Luxemburg-Platz di Berlino (2005-2010). Su invito dell’amministratore Johan Simons, Meg Stuart/Damaged Goods diviene artista associata al Münchner Kammerspiele nel 2010.
Damaged Goods ha una collaborazione in corso con il Kaaitheater (Bruxelles) e il HAU Hebbel am Ufer (Berlino). Nel 2008 Meg Stuart riceve il Bessie Award per l’insieme del suo lavoro e il Flemish Culture Award nella categoria performing arts; nel 2012 viene premiata con il Konrad-Wolf-Preis dall’Akademie der Künste di Berlino. Il nuovo solo, Hunter, ha debuttato nel marzo 2014 presso il HAU Hebbel am Ufer di Berlino.
Mercoledì 14 maggio ore 16, LE MURATE/Sala Vetrate (piazza delle Murate) – ingresso libero
INCONTRO con Meg Stuart. Presenta Marinella Guatterini, critico.
Durata: 75 minuti
Biglietti: € 20 / 15
Maggiori informazioni: www.fabbricaeuropa.net














