
“Rendere il teatro Bellini un luogo di incontro, di scambio e cultura. E’ questo che io e mio fratello Gabriele stiamo cercando di fare per Napoli, perché la città ha bisogno di spazi del genere”. A parlare è Daniele Russo, uno che il teatro ce l’ha nel DNA. Figlio di due attori, Dalia Frediani e Tato Russo, si è diplomato in recitazione all’Accademia del Bellini, il teatro che suo padre nella seconda metà degli anni ’80 ha riportato alla luce dopo decenni di abbandono e di cui è oggi direttore artistico.
“Sono ormai sei anni che io e mio fratello dirigiamo il Bellini. Forse in un Paese per vecchi come il nostro, in cui si rimane incollati alle poltrone fino agli ottant’anni, siamo stati una novità assoluta, visto che non eravamo ancora trentenni quando abbiamo preso questo incarico. Il merito è soprattutto di nostro padre Tato, che ha avuto la lungimiranza di fare un passaggio di consegne così presto”. Attenzione verso le nuove tendenze della scena contemporanea, mettendo in atto una piccola rivoluzione, è ciò che i fratelli Russo hanno fatto e continuano a fare. “Portiamo avanti il nostro lavoro con dedizione, rispetto e grandissimo amore, avendo un grande senso di responsabilità verso la città”.
Una città che è sempre presente e gioca un ruolo principale anche nella nuova stagione: “Il fil rouge è di riportare in un unico grande contenitore quella parte intellettuale e attiva della città, la stessa che porta in giro per l’Italia e talvolta all’estero il messaggio di una Napoli diversa da quella che sono soliti dipingere in tv o sui giornali. Dobbiamo riuscire a darle la dignità che merita da un punto di vista culturale. Perciò siamo contenti di ospitare Erri De Luca, Antonio Latella, i fratelli Servillo, Arturo Cirillo, Davide Iodice, il gruppo dei Punta Corsara, la Carmen di Mario Martone scritta da Enzo Moscato con Iaia Forte. Stesso discorso per il Piccolo Bellini con Il Contratto di Eduardo De Filippo diretto da Pino Carbone, I millesimi di Marco Mario de Notaris, Eternapoli di Giuseppe Montesano con Enrico Ianniello”.
In cartellone tanti altri spettacoli, da Arancia Meccanica all’Enrico IV di Franco Branciaroli, da Ferito a Morte di Serena Dandini con Lella Costa a Verità, scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca, già regista per il Cirque du Soleil e di una apprezzata versione di Pagliacci al San Carlo. “Si tratta di uno spettacolo circense ma con una forte base drammaturgica, con musiche meravigliose. E’ in esclusiva da noi e credo che chi lo vedrà rimarrà estasiato”. Per la prima volta al Bellini arriva poi Giorgio Barberio Corsetti che dirige Claudio Santamaria in Gospodin, ed ancora Pamela Villoresi, Luca Zingaretti con il suo The Pride. “Tra le nostre produzioni ritroviamo Dignità Autonome di prostituzione, che nasce come spettacolo evento ma ormai proponiamo per la sesta volta, per accontentare degli spettatori che hanno sempre voglia di grandi emozioni”. Tra i ritorni anche quello di Emma Dante, che presenta la sua Operetta Burlesca. “Il fatto che degli artisti tornino è un segnale di quello che cerchiamo di fare: accoglierli in una casa in cui si sentano coccolati non tanto da noi ma da un pubblico che è sempre più presente, attivo e preparato. Il fiore all’occhiello del Bellini ormai è diventato proprio il pubblico, pronto al cambiamento, alla sorpresa, a mettere in discussione le sue certezze. Direi quasi pronto a tutto”.
Il sipario si alzerà il 1° ottobre con il live di Sascha Ring, punto di riferimento delle sonorità berlinesi. Mentre ad aprire la stagione di prosa il 23 ottobre sarà Qualcuno volò sul nido del cuculo, che vede tra i protagonisti lo stesso Daniele e che si è appena aggiudicato il prestigioso pemio Persefone: “Siamo onorati di questo riconoscimento, che tra l’altro è stato conferito ad uno spettacolo che l’anno scorso, avendo debuttato sul finale di stagione, non ha neanche girato moltissimo come invece farà quest’anno”. La regia è affidata ad Alessandro Gassman: “Con Alessandro è stata e sarà una collaborazione molto bella e proficua. Lui è un uomo di teatro, lo ama, ci suda e lotta per far funzionare le cose. Ha le idee chiare e ti mette nelle condizioni migliori, perciò stiamo già pensando di fare altre cose insieme”. Rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, torna così in scena la storia dell’amicizia tra Randle McMurphy e i suoi compagni di reclusione. Ad interpretare Randle è Daniele: “Mi piace essere distante dai miei personaggi, e invece stavolta mi sono ritrovato a dovermi calare nei panni di un personaggio molto vicino a me. Questo inizialmente mi ha mandato un po’ in crisi. Inoltre, avere il paragone di un mostro sacro come Jack Nicholson è pesante. Ma questo ruolo è anche quello che mi ha dato maggiori soddisfazioni, lo spettacolo tocca corde dell’anima alle quali non puoi resistere”. Infine, sui prossimi progetti dice: “Al momento non ci sono nei miei programmi tv e cinema perché da ottobre a maggio sarò impegnato in tournée”. Insomma, il teatro prima di tutto.
Sono una docente di lettere clasdiche da sempre appassionata di teatro.ho realizzato per gli alunni del mio liceo numerosi progetti mettendo in scena mudicak riguardanti numerose opere della letteratura italiana, latina e greca.In cantiere ho pronta l’ Odissea che vorrei farti leggere per averne un giudizio.Ho portato sempre le mie clasdi a vederr gli splend3ifi musical realizzati da Tato Russo.Grazie