
Da venerdì 6 dicembre 2013 alle ore 20.30 fino a domenica 15 dicembre, sarà il palcoscenico della Sala Assoli di Napoli ad ospitare Nicoletta Braschi e Roberto De Francesco protagonisti di Giorni Felici di Samuel Beckett, traduzione di Carlo Fruttero, spettacolo programmato nella stagione teatrale 2013/2014 della Fondazione Salerno Contemporanea.
Per l’allestimento del capolavoro beckettiano, diretto da Andrea Renzi, la Braschi, insieme a De Francesco, “accoglie” la sfida estrema lanciata dall’autore all’arte dell’attore. In un inesorabile percorso di riduzione ai minimi termini del linguaggio teatrale, Beckett condanna Winnie e Willie, i due personaggi del dramma, non solo all’impossibilità di un vero dialogo ma addirittura all’immobilità, in un’insensata alternanza di scene, cuore di una straordinaria esplorazione della vita ai margini della follia.
La protagonista, all’inizio della pièce già sepolta fino alla vita in un cumulo di sabbia, parla incessantemente rivolta al marito, che dal buco in cui vive, dietro di lei, emette monosillabi e legge citazioni dal giornale: mentre la sabbia inghiotte i loro corpi, Winnie professa il suo ottimismo, accarezzando la rivoltella che tiene in mano.
“Dalle sponde inquiete di questo terzo millennio, dopo la felice esperienza di Tradimenti di Harold Pinter, – scrive Andrea Renzi – torniamo a confrontarci con uno dei maggiori testi contemporanei, che appartiene di diritto al canone del teatro e dell’arte del secolo breve. Il deserto di Winnie e Willie cosa ci dice del nostro tempo di cambiamento? Le buone maniere, le vecchie abitudini, le citazioni dei classici, la borsa di Winnie con lo spazzolino e il rossetto e il cappellino sono un mondo riconoscibile? Le loro parole sono ancora umane?”
Gli scambi verbali fra i due proseguono senza sosta, apparentemente banali, in quelli che, sempre in apparenza, dovrebbero essere momenti di normale serenità, mentre la sabbia li ricopre inesorabilmente. Altro che giorni felici, quelli scritti da Samuel Beckett per i due protagonisti di uno dei suoi capolavori di teatro dell’assurdo: metafora di quell’esistenza umana che lasciamo scorrere senza farci troppe domande, liberi sì, ma solo in apparenza.
“Beckett è ancora il regista di Giorni felici – aggiunge Renzi – e noi, stretti nel terreno come Winnie, facciamo ricorso a tutte le nostre risorse, a tutte le benedizioni travestite, per intrattenerci a lungo e ancora con la relazione vitale che più amiamo: il teatro”.
L’allestimento, presentato da Melampo/Fondazione del Teatro Stabile di Torino, si avvale delle luci di Pasquale Mari, le scene e i costumi di Lino Fiorito, il suono di Daghi Rondanini.
Note di regia
Winnie è uno dei personaggi più straordinari della seconda metà del Novecento e Nicoletta Braschi lo porta in scena insieme a Roberto De Francesco con la regia di Andrea Renzi. Giorni felici, pubblicato per la prima volta nel 1961 a New York, è seguito dalla prima mondiale al Cherry Lane Theatre il 17 settembre 1961, diretto da Alan Schneider e interpretato da Ruth White. L’accoglienza tiepida della critica non ferma le successive edizioni al Royal Court di Londra (1962), e la prima italiana al Teatro Gobetti di Torino, per la stagione del Teatro Stabile, il 2 aprile 1965. Qui la regia è affidata a Roger Blin e nei panni di Winnie si cala Laura Adani. «Dalle sponde inquiete di questo terzo millennio, dopo la felice esperienza di Tradimenti di Harold Pinter, – scrive Renzi – torniamo a confrontarci con uno dei maggiori testi contemporanei, che appartiene di diritto al canone del teatro e dell’arte del secolo breve. Il deserto di Winnie e Willie cosa ci dice del nostro tempo di cambiamento? Le buone maniere, le vecchie abitudini, le citazioni dei classici, la borsa di Winnie con lo spazzolino e il rossetto e il cappellino sono un mondo riconoscibile? Le loro parole sono ancora umane?
In questo lavoro visione e scrittura sono tutt’uno e nella corrispondenza tra Beckett e Alan Schneider, il suo regista di riferimento statunitense, scopriamo come l’uomo di libro, il romanziere, poeta, saggista cinquantacinquenne Beckett è fino in fondo uomo di scena attento ai dettagli dei materiali scenografici, alle luci, e intensamente coinvolto nella misteriosa arte dell’attore, la relazione fondante del suo teatro, che si offre come partitura per gli interpreti e sfugge alla riscrittura della regia. Nel teatro di Beckett ci si muove nel rispetto del dettato dell’autore e nei margini definiti di questa strada stretta, si è indotti a riscoprire lo spazio di libertà dell’interpretazione e a sintonizzare i nostri strumenti su una lunghezza d’onda interna all’opera. Beckett è ancora il regista di Giorni felici e noi, stretti nel terreno come Winnie, facciamo ricorso a tutte le nostre risorse, a tutte le benedizioni travestite, per intrattenerci a lungo e ancora con la relazione vitale che più amiamo: il teatro».
Inizio delle rappresentazioni: ore 20.30 (feriali) e ore 18.00 (domenica)
Maggiori informazioni: 08119563943 – email botteghino@associazioneassoli.it