
“Non ricordo nulla, ho perso la memoria” afferma Mia (Virginie Efira), traumatizzata e incapace di ricordare gli eventi di quella notte di tre anni prima, il 13 novembre 2015. Mia vive a Parigi con il fidanzato medico Vincent, e fa la traduttrice dal russo. Quella fatidica sera Mia era nel ristorante con Vincent che a metà cena viene chiamato per una emergenza in ospedale. Rimasta sola, Mia decide di andare via con la sua moto sotto un forte acquazzone e si ferma per caso in un un locale del centro: sarà una delle centinaia di persone ferite ma sopravvissute agli attentati terroristici di quella sera. Lo shock è fortissimo, e nel tentativo do fare luce sui suoi ricordi di quella sera e di ridare un senso alla sua vita comincia a ricostruire ciò che ha vissuto, cercando in particolare la persona con la quale ha trascorso quei momenti terribili tenendole la mano. Tutt’intorno Parigi vuole dimenticare per tornare alla normalità, anche il suo compagno Vincent sente quanto il lo stato mentale di Mia sia cambiato e anche il loro rapporto. Lei ribadisce spesso l’estraneità che si sente crescere dentro in rapporto alla società.
Il percorso del film non è qualcosa che intende essere una ricostruzione realistica della strage, ma è un viaggio metaforico della protagonista (e quindi di tutti i sopravvissuti in Franci ai vari attacchi terroristici) che fa i conti con quello che è accaduto per trovare la forza di ricominciare a vivere e andare avanti. “Prima non mi chiedevo mai se ero felice, ora sì” dice la protagonista.
Dalla data dell’attentato al Bataclan all’uscita del film “Riabbracciare Parigi” (titolo in italiano) e “Revoir Paris” (Rivedere Parigi, titolo originale) della regista Alice Winocour, sono trascorsi sette anni, e lo scorso anno è stato presentato alla Quinzaine di Cannes.
Nel cast, anche Benoît Magimel, Grégoire Colin, Maya Sansa, Mbow. Durata 105 minuti.