I film al cinema a Dicembre

Moltissimi film in uscita anche dal sapore natalizio, ma su tutti primeggia l’insuperabile Clint Eastwood con lo splendido film “Giurato numero 2”

Giurato numero 2
Giurato numero 2

Il mese di dicembre, cioè dal 2 al 7, inizia all’insegna del noir con la “34ma edizione del Noir in Festival a Milano”. Moltissimi film in uscita anche dal sapore natalizio, ma su tutti primeggia l’insuperabile Clint Eastwood con lo splendido film “Giurato numero 2”.

“Giurato numero 2”

Il film diretto da Clint Eastwood “Giurato Numero 2” segue le vicende del padre di famiglia, Justin Kemp il quale, durante il suo compito di giurato in un processo per omicidio di alto livello, si trova combattuto da un serio dilemma morale…ossia se influenzare il verdetto della giuria e potenzialmente far condannare—o far assolvere—l’uomo accusato di omicidio. Assolutamente da non perdere!

Con Nicholas Hoult, Toni Collette, J.K. Simmons, Chris Messina, Gabriel Basso, Zoey Deutch, Cedric Yarbrough, Leslie Bibb, Kiefer Sutherland, Amy Aquino e Adrienne C. Moore.

Durata 1’54”

“Le déluge. Gli ultimi giorni di Maria Antonietta”

“Le déluge. Gli ultimi giorni di Maria Antonietta”
“Le déluge. Gli ultimi giorni di Maria Antonietta”

Quando si parla di Maria Antonietta e Luigi XVI vengono subito alla mente merletti, alte parrucche, vestiti sgargianti, Versailles oppure la ghigliottina.
Tra questi due estremi, c’è un tempo che nessuno ha mai raccontato: i pochi mesi in cui gli ultimi re e regina di Francia con i loro due figli vennero incarcerati in un castello alle porte di Parigi, in attesa di essere giustiziati. Un tempo breve e condensato, dove tutte le maschere caddero: quella dei due reali come figure pubbliche e private e quelle della Storia che voltò definitivamente pagina.

Regia di Gianluca Jodice. Con Guillaume Canet, Mélanie Laurent, Aurore Broutin, Hugo Dillon, Tom Hudson. La colonna sonora originale del film Le Déluge è firmata dal compositore Fabio Massimo Capogrosso, autore di musica classica e colonne sonore per il cinema d’autore (Esterno Notte, Rapito, Il tempo che ci vuoleVangelo secondo Maria).

Durata 100 minuti 

“Napoli-New York”

“Napoli-New York di Salvatores” 
“Napoli-New York di Salvatores”

Napoli-New York, il nuovo film diretto dal premio Oscar Gabriele Salvatores tratto da un soggetto inedito di Federico Fellini e Tullio Pinelli interpretato da Pierfrancesco Favino con le due giovani rivelazioni Dea Lanzaro e Antonio Guerra.

Nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte, s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata mesi prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie, impareranno a chiamare casa.

La storia pare adatta soprattutto al palato statunitense, poiché la pellicola ribadisce tutti gli archetipi e gli stereotipi sia sull’Italia che sull’America di fine anni ’40 più graditi al pubblico d’oltreoceano. 

Nel cast anche Pierfrancesco Favino, Dea Lanzaro, Antonio Guerra, Omar Benson Miller, Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro.

Durata 124 minuti.    

“Hey Joe”

“Hey Joe” 
“Hey Joe”

Con la regia di Claudio Giovannesi, “Hey Joe” è un film sulle conseguenze della guerra, sul rapporto tra Stati Uniti e Italia raccontato attraverso la relazione tra un padre e un figlio. Protagonista James Franco.

Spiega il regista: “L’esercito alleato ci ha liberato dal Nazifascismo. Ma quando gli Angloamericani sono arrivati a Napoli nel 1943, gli italiani erano un popolo vinto e Napoli una città distrutta dalle bombe. Non c’era cibo, così Napoli si è trasformata in un gigantesco bordello. Tre libri raccontano questo: The Gallery di Norman Lewis (un ufficiale inglese), Naples ’44 di John Burns (un ufficiale americano) e La Pelle di Curzio Malaparte (ufficiale italiano durante la Seconda Guerra Mondiale).

C’era il problema della sifilide, così molti soldati, per non frequentare le prostitute, sceglievano ragazze povere: la relazione tra i militari angloamericani e le donne italiane si basava sulla fame e i sentimenti nascevano dal bisogno. Questa è la colpa del protagonista, che porta su di sé una colpa della Storia.

E’ una storia realmente accaduta, diventata leggenda nei Quartieri Spagnoli di Napoli: un veterano americano, che ha avuto una relazione con una ragazza napoletana durante la seconda guerra mondiale, torna a Napoli all’inizio degli anni 70 per riprendersi il figlio, ma scopre che fa il contrabbandiere ed ha vissuto con un altro padre, che è un boss della malavita.

Il film è ambientato nel 1971, a Napoli c’è la Base Nato, la presenza degli Americani è ancora numerosa e la città vive di contrabbando e prostituzione. Sta nascendo la società dei consumi: gli Stati Uniti, dopo la libertà, stanno insegnando all’Europa l’importanza della merce e il desiderio per gli oggetti, soprattutto quelli irraggiungibili, che vengono dall’altra parte dell’oceano.

Dean Barry è un uomo alla deriva, vittima della guerra e della solitudine: prova a ritrovare la sua umanità, cercando di costruire la relazione con suo figlio, di recuperare il tempo perduto, di pulire il proprio passato. Come Ulisse ha fatto la guerra, e come lui cerca una casa dove tornare. Ma la nostalgia è l’impossibilità del ritorno: tornare in un luogo e scoprire che non esiste più, perché non ci sono più le relazioni umane che hai abbandonato. L’unica esperienza possibile è la coscienza del tempo, il riaffiorare della memoria, la contemplazione del ricordo. Padre e figlio sono entrambi conseguenza della guerra. Questo li accomuna. La guerra, in ogni epoca, colpisce di più chi la subisce, piuttosto che chi la fa: le donne, i figli, quelli che devono sopravvivere e trovare una possibilità di futuro dalle macerie del passato”.

Durata 117 minuti

“La stanza accanto”

“La stanza accanto”
“La stanza accanto”

Un film di Pedro Almodovar, Leone d’Oro Miglior Film alla 81esima Mostra del Cinema di Venezia.

Con Julianne Moore, Tilda Swinton, John Turturro, Alessandro Nivola, Juan Diego Botto, Raúl Arévalo, Melina Mathews e Victoria Luengo.

La stanza accanto segue la storia di una madre imperfetta e di una figlia rancorosa, separate da un grave malinteso. Tra di loro, un’altra donna, Ingrid (Julianne Moore), amica della madre, è la custode del loro dolore e della loro amarezza. Martha, la madre (interpretata da Tilda Swinton), è una reporter di guerra e Ingrid è una romanziera autobiografica. Il film affronta la crudeltà infinita della guerra, i modi molto diversi in cui le due autrici femminili si avvicinano e scrivono della realtà, della morte, dell’amicizia e del piacere sessuale come i migliori alleati nella lotta contro l’orrore. Ma evoca anche i dolci risvegli con il cinguettio degli uccelli, in una casa costruita nel mezzo di una riserva naturale nel New England, dove le due amiche vivono in una estrema e stranamente amabile situazione.

Durata 107 minuti 

“Piccole cose come queste” 

“Piccole cose come queste” 
“Piccole cose come queste”

“Piccole cose come queste” (Small Things Like These), il nuovo film interpretato da Cillian Murphy dopo l’Oscar per “Oppenheimer”. Titolo d’apertura della Berlinale, dove la coprotagonista Emily Watson è stata premiata con l’Orso d’Argento, il film è prodotto da Matt Damon e Ben Affleck e diretto da Tim Mielants (Peaky Blinders).

Irlanda, 1985. Bill Furlong (Cillian Murphy) è un commerciante di carbone, un uomo taciturno che ha dedicato la vita al lavoro, alla moglie Eileen e alle loro cinque figlie. Quando per caso scopre un terribile segreto nascosto nel convento locale, diretto da Suor Mary (Emily Watson), i ricordi più dolorosi del suo passato tornano a galla. Sarà il momento per Bill di decidere se voltarsi dall’altra parte o ascoltare il proprio cuore e sfidare il silenzio di un’intera comunità.

Film di straordinaria intensità e di grande valore civile, Piccole cose come queste è basato sul libro della scrittrice irlandese Claire Keegan (Piccole cose da nulla, Einaudi), già autrice del racconto The Quiet Girl, da cui è stato tratto il film omonimo candidato all’Oscar.

Durata 96 minuti

“Freud – L’ultima analisi”

“Freud – L’ultima analisi”
“Freud – L’ultima analisi”

Il film diretto da Matthew Brow è tratto dalla acclamata opera teatrale “Freud’s Last Session” di Mark St. Germain, ed è la storia di un ipotetico incontro tra il fondatore della psicanalisi e il romanziere, teologo e docente di Oxford C.S Lewis, il il 3 settembre 1939, giorno cruciale per la storia europea e mondiale.

Sigmund Freud, recentemente evaso con la figlia dal regime nazista, riceve la visita del grande docente di Oxford C.S. Lewis (Le cronache di Narnia). In un giorno memorabile, due delle più grandi menti del Ventesimo Secolo si impegnano intimamente in una monumentale sessione sulla fede nel futuro dell’umanità e nell’esistenza di Dio.

A interpretare i due grandi studiosi sono Sir Anthony Hopkins e Matthew Goode. Nel cast anche Liv Lisa Fries (Babylon Berlin), Jodi Balfour (Ted Lasso, For All Mankind) e Jeremy Northam (Gosford Park, The Crown).

Durata 122 minuti.

“Il giorno dell’incontro”

“Il giorno dell’incontro” 
“Il giorno dell’incontro”

“Il giorno dell’incontro” è un film di genere drammatico del 2023, diretto da Jack Huston, con Ron Perlman e Joe Pesci. Presentato nella sezione Orizzonti Extra del Festival di Venezia 2023.

Per Joe Pesci, tornato sul set dopo essersi ritirato, è il secondo film che ha per protagonista un pugile. Il primo fu il famosissimo “Toro scatenato” di Martin Scorsese del 1980 con Robert De Niro.

Il giorno del suo primo combattimento dopo essere uscito di prigione, Mikey, un pugile un tempo famoso, intraprende un viaggio di redenzione nel passato e nel presente, mettendo a rischio la propria vita a causa di una malattia di cui nessuno è a conoscenza. Nel corso della giornata, Mikey fa visita a persone che sono state importanti per lui e che lo incoraggiano a superare il passato fatto di luci e ombre. Dopo un combattimento epocale al Madison Square Garden, una serie di eventi inattesi mostra che in realtà, in questo giorno, non era la boxe la cosa più importante per Mikey. È la storia di uno svantaggiato, costruita sull’introspezione, l’abnegazione e il perdono, e pone una domanda: fino a dove siamo disposti ad arrivare per coloro che amiamo?

Per Mikey, la boxe è solo un mezzo per fare pace con se stesso e con le persone che ama.

Durata 108 min. 

“Grand Tour”

“Grand Tour”
“Grand Tour”

Vincitore del Premio per la migliore regia all’ultimo Festival di Cannes e designato portoghese per la corsa all’Oscar, “Grand Tour” è il nuovo film di uno degli autori più originali del cinema contemporaneo, Miguel Gomes. Con Gonçalo Waddington, Crista Alfaiate, Cláudio da Silva, Lang-Khê Tran, Jorge Andrade, João Pedro Vaz.

Rangoon, Birmania, 1918. Edward, un funzionario dell’Impero britannico, fugge dalla fidanzata Molly il giorno del suo arrivo per il loro matrimonio. Durante il viaggio, però, il panico si trasforma in malinconia. Contemplando il vuoto della sua esistenza, il codardo Edward si chiede che fine abbia fatto Molly… Nel frattempo Molly, decisa a sposarsi e stranamente divertita dalla fuga di Edward, segue le tracce del fidanzato in un lungo grand tour asiatico.

Durata 2h8min.

“Non dirmi che hai paura”

“Non dirmi che hai paura”
“Non dirmi che hai paura”

“Non dirmi che hai paura”, il secondo lungometraggio cinematografico diretto da Yasemin Şamdereli, in collaborazione con Deka Mohamed Osman, è tratto dall’omonimo bestseller internazionale di Giuseppe Catozzella.  Non dirmi che hai paura è stato l’unico lungometraggio italiano in Concorso al Tribeca Film Festival, dove si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria. In seguito è stato presentato al Munchen Filmfest, dove ha vinto il premio internazionale del pubblico. Il film è stato inoltre presentato durante la 22ma edizione di Alice nella Città. 

Con: llham Mohamed Osman, Fathia Mohamed Absie, Fatah Ghedi

Samia nasce a Mogadiscio, in Somalia, durante una terribile guerra civile.
All’età di 9 anni scopre di avere un grande talento: corre più veloce di tutti gli altri. Con l’aiuto del suo migliore amico Ali, Samia trasforma questo talento in un sogno: rappresentare la Somalia ai Giochi Olimpici di Pechino nel 2008. Samia arriva ultima nella gara dei 200m femminili, ma il mondo intero ha fatto il tifo per lei in un momento davvero magico.
Al ritorno in Somalia, Samia diventa bersaglio delle rappresaglie degli estremisti al potere perché ha corso senza velo, un peccato mortale imperdonabile.
Rischiando la vita, la ragazza decide di intraprendere il viaggio per raggiungere l’Europa.
La storia di Samia racconta il coraggio di una giovane donna che sfida un regime brutale e lotta per la sua libertà e per il suo futuro.

Durata 102 minuti

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