35 artisti messi a nudo nelle “Vite segrete dei grandi artisti” di Elizabeth Lunday

[rating=3] Dopo le Vite del Vasari, arriva anche in Italia la Novella 2000 dell’arte e degli artisti, presentati in ordine cronologico da Jan van Eyck a Andy Warhol, nella traduzione di Electa Mondadori: “Vite segrete dei grandi artisti” di Elizabeth Lunday.

L’opera è un viaggio rapido ed indolore, per i lettori non certo per i protagonisti, nelle pieghe più cupe e nascoste delle vite di alcuni grandi artisti della storia, forse i più conturbanti e problematici.

Ecco allora Sandro Botticelli infastidito da un vicino rumoroso minacciare di far rotolare un masso sul tetto della sua casa, mentre Caravaggio presentarsi decisamente come un pericoloso criminale, con omicidi e crimini alle spalle, un po’ come Henri Rousseau, accusato di furto e bancarotta fraudolenta. Johannes Vermeer era decisamente prolifico con i suoi quindici figli e l’animale preferito da Dante Gabriel Rossetti era un marsupiale australiano, noto come vombato, che viveva in casa e dormiva sul tavolo della sala da pranzo. Éduard Manet arrivò a sfidare a duello un critico che aveva scritto una recensione negativa su di lui, ma niente in confronto all’iracondo e selvaggio Paul Cézanne, dalle reazioni volgari e alienanti. Claude Monet, alle avance delle modelle rispondeva: «Dormo solo con duchesse o domestiche. Preferibilmente con le domestiche delle duchesse. Qualsiasi via di mezzo mi spegne subito», per non parlare delle stravaganti tendenze sessuali di Salvador Dalì. Il genio Van Gogh, nei momenti di più intensa follia, amava mangiare i pigmenti direttamente dal tubetto, e cosa dire del terrore di Gustav Klimt per le stazioni ferroviarie? Nel volume non mancano i pettegolezzi al femminile, con una Georgia O’Keeffe solita dipingere nuda e Frida Kahlo felice di strofinare il marito Rivera di 136 chili in una vasca da bagno piena di anatroccoli di gomma.

Elizabeth Lunday, giornalista specializzata in architettura e arte, che scrive la colonna “Capolavori” per la rivista “mental_floss” e vive a Fort Worth, in Texas, si proietta decisamente nei gusti frivoli e leggeri dell’oggi creando un’opera che con i suoi molteplici e graffianti gossip rende l’arte appetibile ai più, anche a coloro che solitamente se ne tengono alla larga. Il suo è un linguaggio fresco e godibile, che scorre rapido e sinuoso.

Ma perché fargliene una colpa. Sicuramente la grafica accattivante e fumettistica dell’illustratore Mario Zucca accentua il carattere scanzonato del volume, contribuendo alla presa immediata su di un pubblico meno scontato.

Un’opera dunque senza troppe pretese, se non quella di far parlare di sé e degli artisti del passato con rinnovato stupore in una contemporaneità troppo frenetica e concentrata sui Vip moderni: meglio allora pensare a storie frizzanti e pruriginose sì, ma di grandi personaggi dell’arte, invitando una riscoperta altrimenti poco probabile. Un’esca appetibile, da usarsi con le debite precauzioni con adolescenti e adulti poco avvezzi con il mondo dell’arte. Perle nere d’autore per addetti del settore.

Unica pecca? La totale assenza del nome del traduttore e dell’immagine delle opere d’arte citate.

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