The Florence Experiment: a Palazzo Strozzi la spirale che vi farà scivolare tra arte e scienza

Dal 19 al 26 agosto a Firenze l'esperimento nato dalla collaborazione tra l’artista tedesco Carsten Höller e il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso

Ma le piante percepiscono le emozioni dell’essere umano?

Questo è il quesito e la coraggiosa sfida che affronta Palazzo Strozzi, nata dalla collaborazione artistico-scientifica tra l’artista tedesco Carsten Höller e il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso.

Nasi all’insù e occhi sbarrati, nel rinascimentale cortile, per ammirare due imponenti scivoli in acciaio e policarbonato, alti ciascuno 20 metri, intrecciarsi in una simmetrica spirale, accessibile, dal 19 al 26 agosto, a chiunque vorrà essere protagonista attivo di questo adrenalinico esperimento.

«È una struttura per provare un’esperienza che si colloca tra la gioia e la follia, una sorta di panico voluttuoso per una mente che altrimenti sarebbe lucida», afferma l’artista Höller.

Un’installazione che ha un inizio artistico, quello della partecipazione attiva e collettiva alla sperimentazione delle reazioni del corpo umano, e una fine di carattere scientifico incentrata sull’intelligenza delle piante, oggetto di ricerca del Professor Mancuso.

L’esperimento prevede la consegna a campione di una “baby” pianta di fagiolo che il visitatore trasporterà con sé durante la discesa, grazie ad un’apposita cintura.
I visitatori saranno, successivamente, invitati a consegnare la piantina, sigillata nel proprio sacchetto, in Strozzina, nel laboratorio dove alcuni ricercatori e colleghi del professor Mancuso inizieranno una prima fase dello studio, analizzandone i parametri di crescita e di fotosintesi per poi confrontarli con quelli delle piante che hanno affrontato la discesa da sole.

Le reazioni, alla vista dei due giganti d’argento, sono fortemente contrastanti: meraviglia o scetticismo.

«Una bella scarica di adrenalina», «questa velocità me la dà solo la mia macchina»  e ancora «fighissimo», questi i primi commenti delle persone dopo aver affrontato l’esperienza dello scivolo che inizia, quasi sempre e inaspettatamente, accompagnata da forti risate riecheggianti.

E’, inoltre, curioso come sia trasversale la fascia d’età che coinvolge gli intrepidi partecipanti, dai più adulti ai più piccoli che, al termine della ‘’corsa’’, sono  caricati della stessa dose di adrenalina che si manifesta in una sorta di irrazionale divertimento.

Dopo i gommoni rossi di Ai WeiWei, la facciata di Palazzo Strozzi si colora di verde e cambia aspetto grazie alla progressiva crescita di piante di glicine rampicanti, oggetto della seconda parte dell’esperimento.

La gioia e la follia citate da Höller, li ritroviamo in due sale cinematografiche che proiettano le immagini di celebri film comici e dell’orrore.

Le sale sono dotate di condotti d’aria che  prelevano i composti chimici volatili, emessi dalle emozioni di tensione o gioia  provate dagli spettatori, trasportandoli sui glicini rampicanti che potranno crescere in due direzioni distinte, a seconda dell’aria che ricevono.

The Florence Experiment vuole essere un progetto di sensibilizzazione e consapevolezza dell’essere umano nei confronti del mondo vegetale.

«Non sappiamo a che cosa porterà, non è certo che le piante ne saranno influenzate, è una scoperta che faremo insieme» dichiara il Professor Mancuso.

E’ certo che, qualora i risultati fossero quelli attesi, l’esperimento riuscito porterebbe nuova consapevolezza al nostro modo di vedere, conoscere e rapportarci al mondo vegetale circostante.

Palazzo Strozzi torna a stupire e strizza l’occhio alla contemporaneità e alla sperimentazione, dopo il provocatorio e tanto chiacchierato allestimento esterno Reframe per la mostra Ai Weiwei. Libero, ribadisce con coraggio la volontà di convivenza tra tradizione e innovazione.

Lo storico palazzo cinquecentesco si presta ad essere nuovamente uno spazio comune aperto alle avanguardie odierne, facendosi portatore di un chiaro messaggio, condivisibile o meno, ad ampio raggio.

In attesa dei risultati dell’esperimento, di cui si avrà notizia ufficiale a fine mostra, sono già in fermento i preparativi per la prossima retrospettiva sulla tanto contorta e prepotente quanto significativa personalità di Marina Abramovic che avrà inizio il prossimo 21 settembre 2018.

Per maggiori informazioni: http://www.palazzostrozzi.org/

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