Estonian National Opera: dietro le quinte del “Fiddler on the roof”

Tour tra le stanze segrete dell'Opera Nazionale dell'Estonia, prima dello splendido musical “Fiddler on the roof” firmato Georg Malvius

La maestosa e splendida Estonian National Opera fa parte del palazzo dell’Estonia, situato nel cuore di Tallinn.
La struttura in bilico tra art nouveau e stile neoclassico, fu progettata dagli architetti finlandesi Armas Lindgren e Wivi Lönn, ed inaugurata nel 1913: all’epoca rappresentò la più grande costruzione della capitale estone. Al suo interno potrete assistere a opere e balletti classici e contemporanei, nonché operette, musical e numerosi spettacoli teatrali per bambini.

Per assaporare appieno la sua magica realtà, vi consigliamo di prender parte al tour guidato di circa un’ora organizzato solitamente prima di una rappresentazione. Tutto l’affascinante mondo del dietro le quinte vi aprirà le porte, emozionandovi e avvolgendovi con i suoi segreti.

Potrete così scoprire le numerose strutture che fanno parte dell’Opera House, dal laboratorio di costumi, alla sala dove preparano quinte e scenografie, tra colori e materiali dei più disparati. Con un pizzico di fortuna, vi potrà capitare di sbirciare qualche cantante che si prepara o un ballerino che si riscalda, mentre truccatori e costumisti corrono indaffarati per i corridoi.

Estoniana National Opera © Fermata Spettacolo

Potrete ammirare ricostruzioni in miniatura di scenografie famose, o contare le mille scarpette realizzate per attori e ballerini, ma ancora potrete entrare nell’intimità di sale dedicate completamente allo spettacolo, tra specchi di danza e figurine segnaposto.

Un vero mondo incantato, che lascerà un segno indelebile nella vostra conoscenza operistica e teatrale.

Noi lo abbiniamo ad uno spettacolo vera pietra miliare per l’Estonia, “Fiddler on the roof”, uno dei musical più popolari di Broadway, con le sue 3000 rappresentazioni. In Estonia arrivò nel 1989 grazie a Georg Malvius, ottenendo il titolo di “Theatrical event of the year“: era l’anno infatti in cui l’Estonia stava ottenendo l’indipendenza dell’Unione Sovietica e la storia del piccolo villaggio ebraico che soffriva sotto l’oppressione di grandi potenze, lottando per la sua esistenza, era un tema molto caldo.

27 anni dopo, Georg Malvius riporta “Il violinista sul tetto” all’Estonian National Opera, raccontando la storia del lattivendolo ebreo Tevje e della vivace vita nel villaggio di Anatevka, dove egli vive con moglie e figlie cercando di mantenere salde le sue tradizioni culturali e religiose. Ma forti cambiamenti stanno scuotendo le fondamenta della sua società, le sue cinque figlie scelgono la strada del cuore, mentre un editto dello zar costringerà tutti gli ebrei a lasciare il villaggio.

Una storia emozionante ed umana, ben resa dalla sapiente regia di Malvius, a tratti quasi filmica, senz’altro commuovente. Splendida la scenografia di Ellen Cairns che ci immerge completamente nei tratti e colori di Marc Chagall, famoso peraltro per i suoi violinisti sui tetti.

Ottimo il cast, tra cui svetta la bravura di Mait Malmsten nell’impegnativo ruolo del protagonista Tevje: comico a tratti, riflessivo e umano all’occorrenza, delinea un personaggio a tutto tondo, che si erge dal semplice ruolo macchiettistico, facendosi vivo e concreto interprete dei drammi di un popolo. Bella interpretazione anche per Helgi Sallo, una Yente travolgente che infine ci fa commuovere. Bene anche Liina Vahtrik, la massaia Golde, Renè Soom, l’improbabile marito, le figlie interpretate da Kadri Kipper, Anett Schneider, Kaia Oidekivi e gli innamorati Norman Salumäe (Perchik), Reigo Tamm (Motel), Karl-Erik Tamme (Fedka).

Sanguigna la direzione di Kaspar Mänd sulle splendide pagine di Jerry Bock.
Uno spettacolo capace di farti ridere di cuore e commuovere allo stesso tempo.

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