Piazzolla e Borges s’incontrano nelle ardenti passioni di El Tango

Alessando Haber, il Quartetto Meridies e Pasquale Coviello portano il fascino del tango argentino alla Versialiana

[rating=4] Marina di Pietrasanta, 2 agosto 2010.
Nel magnifico e suggestivo parco della Versiliana di Marina di Pietrasanta si respira aria di vera cultura, grazie agli “incontri al caffè” che tiene da lunghissimi anni il celebre giornalista e scrittore Romano Battaglia, ed alle mostre gratuite allestite nelle strutture dentro al parco (in una vecchia fabbrica di pinoli o nella più famosa e affascinante villa del poeta D’Annunzio).

Percorrendo la vasta e folta pineta, che si estende per quasi un milione di metri quadrati, tra installazioni artistiche, fontane e luoghi d’arte, ci addentriamo nello splendido teatro all’aperto allestito come ogni anno per dare vita all’intensa e qualificata programmazione culturale de La Versiliana Festival. Ad attenderci, la musica eterna di Astor Piazzolla suonata dal Quartetto Meridies Pasquale Coviello insieme ai versi delle struggenti poesie di Luis Borges interpretate dalla voce ruggente di Alessandro Haber, nell’unione artistica nominata El Tango.

El Tango è un concerto che racconta il Tango Argentino di Astor Piazzolla, attraverso i testi di Luis Borges, che lungamente ha collaborato con Piazzolla dando alla luce numerosi capolavori, come i cicli delle Baladas e delle Milongas. Lo spettacolo narra di un mondo di speranza e disillusione, di passioni e di tradimenti attraverso il pathos e l’ironia tipica della cultura sudamericana.

Alessandro Haber interpreta magistralmente Borges, col ritmo sincopato del tango cadenza parole e poesia, ora recitando ora cantando tutta la sanguigna passionalità argentina.

Con una voce bassa che sa di fuoco, di taverna, il poliedrico attore danza con parole che odorano di amori, coltelli, pazzi e sangue.

Tra i fumi nebbiosi di una sigaretta, instaura un dialogo intimo con la malinconia e gli oblii della splendida musica di Piazzolla, reinterpretata mirabilmente dal Quartetto d’archi che dal 1992 collabora con personaggi del cinema e del teatro ed artisti internazionali, e da Pasquale Coviello, fisarmonicista, compositore ed arrangiatore che ci ha dato prova di un insigne a solo improvvisato virtuosamente sulle note nostalgiche di Libertango.

Ad apertura e chiusura dello spettacolo, sulla suggestiva Oblivion, i musicisti lentamente, quasi in punta di piedi, escono ad uno ad uno, come in uno specchio borgesiano che ripropone in parallelo il loro ingresso, ciclo perenne del divenire che porta il tempo e l’oblio.

Sulle fervide parole della poesia El tango, da cui prende nome lo spettacolo, Haber conclude il percorso suggestivo del confuso passato che questa danza ardente ricrea.

«(…) Vi sono cose antiche in quegli accordi,

la pergola intravista, l’altro patio.
(Dietro, i suoi muri sospettosi il sud
ha in serbo una chitarra e un pugnale).

Quest’incantesimo, questa ventata,
il tango, sfida gli anni affaccendati;
di polvere e di tempo, l’uomo dura
meno della leggera melodia,

che è solo tempo. Il tango crea un torbido
passato ch’è irreale e in parte vero,
un assurdo ricordo d’esser morto
in duello, a un cantone del sobborgo.»

(Borges, El Tango)

Peccato per lo scarso pubblico, come ha fatto notare lo stesso Haber, perché, citando l’attore: «Piazzolla crea suggestioni grandissime ed ogni volta arrivo qui e ringrazio i musicisti, occorre riciclarsi, si tratta di spettacoli alternativi e mi dispiace molto che non ci sia tanta gente, amo tanto questi luoghi. Forse sarebbe il caso di abbassare il costo dei biglietti.»

La questione probabilmente va al di là del prezzo del biglietto, che presentava vari settori con costi diversificati.

È certo che gli assenti si sono persi una performance di prim’ordine e di alta qualità che ha emozionato i presenti della Versiliana.