Il Giardino – Anatomia di una notizia che lascia il segno

[rating=5] L’uomo solo di fronte alle proprie scelte; l’uomo e il libero arbitrio … il “giardino”: memorie dal sottosuolo di un’infanticida. Dalla torbida vicenda di Dominique Cottrez , moglie di Pierre Marie e residente nel villaggio di Villers Au Tertre, omicida che dal 1998 al 2007 uccise neonati.  Il testo Il giardino – anatomia di una notizia di Maria Teresa Berardelli, trasferisce, di sponda, la vicenda nella britannica e conservatrice campagna inglese ma senza tuttavia alterarne il senso di profondo disagio nell’agghiacciante scoperta dei resti umani.

Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti. I media fagocitano la vita di ognuno: intrappolando le storie in un vortice d’infinita parcellizzazione. Sezionando e cucinando le notizie per i nostri insaziabili appetiti di spettatori.

La vita di Erica James è vissuta e raccontata attraverso diversi punti di vista: la vicina, testimone del ritrovamento, le testimonianze accorate della figlia, dal sistematico, aggressivo approccio televisivo dei talk show,  dalla moltiplicazione dei titoli scandalistici dei tabloid.  Non esiste angolo, luogo o momento della vita che sia immune dallo sguardo “degli altri”… Quello stesso sguardo, temuto ed evitato, dalla figlia dell’infanticida.

Una storia in bilico tra surrealismo e dolore. Riflessione sul mondo dell’informazione, riadattata drammaturgicamente, da Federica Bognetti ed interpretata, in collaborazione, con Andrea Tibaldi. Sguardo duplice sul mondo per raccontare una vicenda tra dolore e pathos. Brevi tableau vivants si susseguono, carichi quanto suggestivi, tra testimonianze dal sapore giuridico- mediatico e intermezzi surreali quanto fortemente ancorati all’identità grottesca del dramma.

Uso dell’illuminotecnica a tratti destabilizzante,  nei siparietti di Andrea Tibaldi  inquietanti alla Lynch, rievocazione del mondo edulcorato e claustrofobico della provincia. Pièce prodotta dalla Compagnia Verandarrabit, segna come bisturi affilato la coscienza dello spettatore, lasciando tracce indelebili.

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