
[rating=3] Un corridoio percorso a fasi alterne da due fratelli, apparentemente lontani. Uno musicista estroverso, l’altro timido poeta. Uno chino sui libri, tenuti forse come sante reliquie di un tempo che fu, l’altro con un basso, un pianoforte e chissà che altro strumento tra le mani.
Accade che un giorno le sillabe metricamente ordinate in fila dell’uno, incontrino le note scanzonate dell’altro.E così nasce “Contro un’onda del mare”. Ma come si fa a “musicare” delle parole che non sono tue per giunta sono in versi? A guidare pare che sia l’emozione piuttosto che una coscienza analitica.
Ma i problemi restano. Soprattutto quelli di quadratura metrica. Allora per salvare rime asimmetriche e assonanze invadenti si chiamano a raccolta i tempi dispari, tenendo da parte il solito rassicurante 4/4. E così fatti reali diventati poesia si trasformano in musica, irriverente, commovente e ironica, secondo il bisogno.
E quando l’adattamento diventa difficile, si fa come con il buon vino, si lascia decantare, perché “dopo l’ispirazione ci vuole la traspirazione”. E sembra quasi allora che tutti i sacri padri ispiratori, dai poeti maledetti, passando per Govoni, Montale, Caproni e Zanzotto siano lì, pronti a strizzare l’occhio ad ogni nuova piccola creazione.