
Presentata la Stagione 2013/2014 del Teatro Manzoni di Pistoia, che dopo i buoni risultati dello scorso anno rilancia per con un ricco programma che vede ben 2 prime nazionali, 1 anteprima nazionale, 1 prima assoluta di uno spettacolo internazionale e 2 prime regionali, per un totale di 14 spettacoli, da ottobre a marzo, programmati anche al Piccolo Teatro Bolognini.
Nel programma una calibrata miscela di autori classici e contemporanei, sia italiani che stranieri.
Tra i classici si passa da Anton Cechov, William Shakespeare e Eduardo (Zio Vanja, Re Lear e Le voci di dentro) allo spettacolo di chiusura con un Pirandello meno rappresentato (Non si sa come).
Tra i contemporanei invece alcuni ritorni: un testo di Annibale Ruccello (Week end), il nuovissimo spettacolo di Alessandro Benvenuti (Un comico fatto di sangue) e una doppietta di un fortunato autore di lingua inglese, Ronald Harwood (La torre d’avorio e Servo di scena), nome di gran successo sia in teatro sia al cinema con le sue sceneggiature. Novità assoluta per Pistoia è Massimo Carlotto, autore noir molto noto, in scena con Oscura immensità.
Vero e proprio outsider, a metà tra i due versanti, è Il Don Giovanni, la ‘folle’ riscrittura in chiave ‘pop’, fatta da Filippo Timi di uno dei personaggi archetipo della cultura tout court.
Stagione Teatrale 2013/2014
La Stagione si aprirà a Novembre con la prima nazionale di Zio Vanja da venerdì 1 a domenica 3 novembre , spettacolo tra i più attesi della stagione per la regia di Marco Bellocchio. Tra i massimi registi del nostro cinema, in oltre 40 anni ha curato finora solo due regie teatrali (Timone d’Atene di Shakespeare al Piccolo con Randone e Parenti nel 1970 e Macbeth al Teatro di Roma nel 2000), ma tanto teatro si trova nel suo cinema: da Enrico IV di Pirandello a Il principe di Homburg di Kleist fino a Il gabbiano, di Cechov appunto.
A misurarsi con le atmosfere del capolavoro cechoviano, un cast che vede in primo piano ben due attori/registi di cinema: nel ruolo del titolo Sergio Rubini (volto inedito per Pistoia) affiancato da Michele Placido (già diretto da Bellocchio in Macbeth), Pier Giorgio Bellocchio e Anna Della Rosa (protagonista femminile della Trilogia della villeggiatura di Servillo).
Da venerdì 8 a domenica 10 novembre andrà in scena La torre d’avorio di Ronald Harwood, che ha avuto il merito di riportare al teatro dopo anni di assenza Luca Zingaretti, protagonista e regista. Accanto a lui, assoluto coprotagonista nei panni di Wilhelm Furtwängler, Massimo De Francovich, grande attore della scuola di De Lullo prima e ‘ronconiana’ poi. I due faranno rivivere l’indagine sui sospetti rapporti tra il celebre direttore d’orchestra e il nazismo, in un testo che scandaglia il tema del ruolo dell’intellettuale nella società e del rapporto tra Arte e Politica. Con loro in scena, tra gli altri, Paolo Briguglia e Francesca Ciocchetti.
E sarà uno dei volti emersi maggiormente negli ultimi anni, quello di Filippo Timi, vero e proprio idolo del pubblico più giovane e campione d’incassi della passata stagione, a presentare in prima regionale il singolare Il Don Giovanni in scena da venerdì 22 a domenica 24 novembre che lo vede autore-regista-protagonista, spettacolo di gran fascino visivo che potrà dividere e far discutere il pubblico, ma questo crediamo possa essere uno dei compiti del Teatro. Tra le vittime dell’arte della seduzione del protagonista, valide attrici che spaziano tra teatro, tv e cinema come Lucia Mascino e Marina Rocco.
La prima volta al Manzoni per Filippo Timi: sicuramente un evento impedibile!
Da venerdì 6 a domenica 8 dicembre primo appuntamento con una compagnia toscana: in scena il Teatro Popolare d’Arte diretto da Gianfranco Pedullà con Re Lear, titolo diventato tra i testi più frequentati del Bardo.
L’edizione di Pedullà sottolinea il tema del confronto/scontro tra le generazioni in un’ottica quasi da tragedia ‘arcaica’ con rimandi anche visivi a certi tratti del cinema di Pasolini. Tra i numerosi interpreti, toscani e non (tra cui Marco Natalucci) vedremo, nel ruolo del titolo, Giusi Merli (di recente in un ruolo fondamentale ne La grande bellezza di Sorrentino)
Il 2014 si aprirà con il ritorno di Alessandro Benvenuti, assente da anni da Pistoia, che da venerdì 10 a domenica 12 gennaio, con il suo nuovo testo Un comico fatto di sangue, derivato da una parte dello spettacolo della passata stagione, svilupperà, secondo una duplice prospettiva di sguardo, la vicenda tragicomica di quindici anni di vita di una famiglia dell’Italia di oggi, che “ha perso la bussola del buon senso e naviga ormai a vista…”.
Da venerdì 31 gennaio a domenica 2 febbraio arriva anche a Pistoia l’ultimo lavoro di Toni Servillo, finora rappresentato con esiti trionfali di pubblico e critica solo a Milano e a Roma: Le voci di dentro, ennesimo affresco eduardiano realistico e grottesco allo stesso tempo, che ha recentemente trionfato al “Premio Le Maschere del Teatro” (su 5 candidature 5 vittorie: Miglior Spettacolo, Miglior Regista e Miglior Attore Protagonista, Miglior Attore Non Protagonista Peppe Servillo, Miglior Attrice Non Protagonista Chiara Baffi). Servillo sembra esser diventato una sorta di Re Mida dello spettacolo italiano, ma il suo amore e la sua dedizione al Teatro, accompagnate da lucidità di analisi e perfezione scenica, sembrano in questo momento non aver fine. In scena, a far rivivere le vicende ‘antiche’ ma assolutamente contemporanee del testo, con molti dei consueti straordinari compagni di lavoro di Servillo, per la prima volta in veste d’attore, il fratello Peppe Servillo.
Da venerdì 7 a domenica 9 febbraio la Napoli del cosiddetto teatro post-Eduardo ha avuto in Annibale Ruccello uno degli esponenti più alti. Dopo Le cinque rose di Jennifer, passato a Pistoia in due diverse edizioni, e il capolavoro Ferdinando vedremo quest’anno uno dei suoi testi meno conosciuti, Week end, diretto dall’emergente attore/autore romano Luca De Bei ed interpretato nel ruolo della protagonista da Margherita Di Rauso: attrice nuova per Pistoia ma con un curriculum ricco e prestigioso. Accanto a lei, nella vicenda che vive di un affascinante miscuglio di quotidianità, di rimembranze, e di pulsioni inconsce, due giovani attori molto attivi anche in tv e al cinema: Giulio Forges Davanzati e Brenno Placido.
I temi del Bene e del Male, della Giustizia e del Perdono con tutti i vari possibili intrecci e sviluppi sembrano affascinare il talento di Alessandro Gassmann. Infatti dopo Riccardo III, arriva l’altra sua regia teatrale della passata stagione incentrata su queste tematiche: Oscura immensità di Massimo Carlotto che il noto autore di ‘noir’ ha tratto da un suo romanzo. In scena da venerdì 21 a domenica 23 febbraio, vittima e carnefice Giulio Scarpati e Claudio Casadio, protagonista ricordiamo del film di Giorgio Diritti L’uomo che verrà.
Il secondo appuntamento a Marzo con Ronald Harwood vedrà il ritorno di un protagonista del teatro italiano, spesso nostro ospite, Franco Branciaroli, al Manzoni da venerdì 7 a domenica 9 marzo.
Il grande attore sarà interprete e regista di un testo diventato un ‘hit’ del ‘teatro nel teatro’: Servo di scena (già banco di prova per mattatori come Gianni Santuccio e Turi Ferro) in cui, curiosamente, uno dei testi di cui si parla è proprio Re Lear.
Da venerdì 14 a domenica 16 marzo un’altra compagnia toscana a chiudere il cartellone in abbonamento, la Lombardi-Tiezzi con il nuovo spettacolo che arriverà fresco di debutto: Non si sa come di Luigi Pirandello.
Un testo tra i meno rappresentati (se ne ricorda un’edizione di Gabriele Lavia con Umberto Orsini), se vogliamo meno ‘pirandelliano’ e ricco di rimandi al lavoro di Freud e alle tematiche culturali dell’epoca, che sicuramente la regia di Federico Tiezzi e il talento poetico e profondamente analitico di Sandro Lombardi, affiancato da un’ottima compagine, non mancheranno di sottolineare.
Altri Linguaggi (fuori abbonamento)
A integrare il cartellone, una seconda sezione, con quattro spettacoli fuori abbonamento, proposti per una sola sera (in un caso al Manzoni e negli altri al Piccolo Teatro Mauro Bolognini): appuntamenti che propongono nuove modalità di espressione, all’insegna dell’incrocio e dell’integrazione dei linguaggi e delle arti, capaci di aprirsi a fasce più giovani di pubblico, maggiormente aperte alle novità.
Una proposta in perfetta linea con il ruolo di Ente di Rilevanza Regionale, che la Regione Toscana ha confermato all’Associazione Teatrale Pistoiese e che vede il teatro pistoiese impegnato sul fronte del sostegno delle energie giovani più creative, quale connettore di esperienze di qualità e fertile territorio per la crescita artistica.
Si inizia sabato 26 ottobre con una prima assoluta, al Manzoni, in occasione della prima sinergia che si svilupperà con Il Funaro Centro Culturale, l’importante realtà nata a Pistoia 4 anni fa. L’occasione è rappresentata dal debutto assoluto – dopo una lunga residenza al Funaro – de L’occhio del lupo (L’oeil du loup) di Daniel Pennac, portato in scena dalla regista argentina Clara Bauer ed interpretato da Vincent Berger e Habib Dembélé (in francese con sopratitoli). Allo spettacolo, tratto dal suo celebre racconto per l’infanzia, sarà presente Pennac che, alla fine, parteciperà con la regista e gli attori ad un incontro con il pubblico.
Nell’autunno scorso, all’interno del progetto di Ente di Rilevanza Regionale, è iniziata a Pistoia la residenza artistica della compagnia Teatro Sotterraneo, giovane ma già ricca di riconoscimenti e premi in Italia e all’estero.
Dopo aver presentato nei mesi scorsi due dei loro precedenti spettacoli (La repubblica dei bambini e Dies irae), il gruppo fiorentino porterà in scena giovedì 21 novembre al Bolognini in prima nazionale il primo spettacolo coprodotto con l’ATP e interamente realizzato a Pistoia: Be normal!
Lo spettacolo, di cui quest’estate sono andati in scena alcuni studi in vari festival, fa parte del Daimon Project e farà seguito a Be Legend! (in debutto a giorni a Contemporanea a Prato).
In scena, secondo lo stile originale e ironico del gruppo, un percorso di ricerca sul tema della vocazione e delle aspirazioni del giovane individuo.
A Marzo gli altri due eventi, ancora al Bolognini.
Giovedì 13 marzo, anteprima nazionale prima del debutto ufficiale a Milano, con Genesi 4,1 – primo studio, lavoro scritto, prodotto e interpretato da Gaetano Bruno e Francesco Villano (in collaborazione con Inbalia). Gaetano Bruno (attore ‘storico’ di Emma Dante) e Francesco Villano, che collaborano assieme da tempo, affronteranno un’indagine sulla fratellanza prendendo spunto dalla vicenda di Caino e Abele della Bibbia, con un percorso creativo verso un linguaggio teatrale che procederà di pari passo con la ricerca sul movimento.
Venerdì 21 marzo ancora un gruppo toscano, Gli Omini (per due terzi originari di Montale) con Capolino. Il gruppo porta in scena la storia di una famiglia nell’Italia odierna, seguendo un canovaccio pre-scritto che viene integrato dal materiale raccolto, secondo il loro metodo di lavoro basato su interviste, a contatto con gli abitanti dei vari luoghi dove è rappresentato lo spettacolo.
Lo spettacolo sarà proposto (come Re Lear e Be normal!) anche alle scuole superiori e i ragazzi che sceglieranno di partecipare al laboratorio tenuto dalla Compagnia entreranno in scena come componenti effettivi della famiglia degli Omini.
Le produzioni
In questa stagione nessuna produzione targata ATP sarà presente nel cartellone in abbonamento. Infatti sia Eva contro Eva che L’impresario delle Smirne proseguiranno la loro vita in tournée in tutt’Italia in teatri importanti per entrambi gli spettacoli.
Maggiori informazioni: www.teatridipistoia.it