
“Maria, chi è Maria,… Maria è Magia, … Maria gioia mia … Maria Maria Maria” il balletto e il corpo di ballo del LIM introducono allo spettacolo. Precise le coreografie del grande Gino Landi e la storia è quella di Filiberto e Miranda che si stanno separando e dal testo del film “Mrs. Doubtfire” riadattato in italiano da Jaja Fiastri gli alunni del LIM impreziositi da Claudio Insegno sono in scena.
Come trovare il modo per un marito di continuare a manifestare il proprio amore alla moglie ormai annoiata dalla relazione e continuare vedere tutti i giorni i figli chi necessita una baby-sitter per le quotidiane attenzioni quando la madre è al lavoro se non travestirsi da anziana governante e presentarsi alla selezione che i genitori fanno perché ci sia simpatia e feeling tra ragazzi e assistente.
Abilissimo nel ruolo di Maria è Claudio Insegno, mimica, ritmo e ironica comicità fanno che in sala la risata non si fermi mai; un bel costume, abito a fiori con volant per lui. creato se non adattato da Alfonsina in arte Magda Accolti Gil, le impeccabili coreografie di Tip Tap di Cesare Vangeli e quelle grandissimo coreografo citato fanno di questo saggio di chiusura del LIM un avvincente spettacolo. Protagonisti gli allievi Carlotta Procino, Rebecca Scafa, Federico Della Sala,Rachele Savinelli, Giulia Tucci, Isabella Silvestri, Sveva Pugliese e Fiammetta Madon.
La magia di Maria sta nell’alternare il rispetto del copione di cotanto musical alle esigenze ed eventualità che la duttilità scenica del contesto richiede. Ottime le trovate per i trabocchetti al pretendente della moglie Miranda impersonato da Igor Petrotto. Ma anche alto è il livello di divertimento quando governante e padre in pochi istanti debbano mutarsi l’uno nell’altro che se il film permette meglio visti i cambi di scena in più riprese, il teatro poco lascia all’immaginazione se la maestria non copre le possibili immediatezze e talora casualità teatrali con veloce e funzionale prontezza.
Ma musiche balletti e allegria fanno della rappresentazione la gioia che ne trapela. E quel Tip Tap da “gingerini e freddini” di Cesare Vangeli che è l’art director la marcia in più. Tutto fila liscia anche se si strappa una “balza” il pubblico è rimasto soddisfatto e questo conta.