Scene da Mille e una notte per il Ratto del serraglio al Maggio

Torna al Comunale l’allestimento favolistico di Eike Gramss

Torna al 73° Maggio Musicale Fiorentino l’incantevole opera orientale di Wolfgang Amadeus Mozart, ovvero Il ratto del serraglio, in scena dal 14 al 21 maggio al Teatro Comunale di Firenze nel fortunato allestimento firmato dal regista Eike Gramss, già presentato con grande successo al Teatro della Pergola nel corso del Festival 2002.

L’opera, su libretto di Johann Gottlieb Stephanie il giovane, debuttò sul palcoscenico del Burgtheather di Vienna il 16 luglio 1782 e rappresentò il primo, grande successo di Mozart come “libero artista”: il musicista si era infatti appena affrancato dal vincolo che lo aveva legato per molti anni al dispotico Arcivescovo di Salisburgo Colloredo. Il pubblico viennese venne subito conquistato dalla geniale sintesi di generi operata da Mozart che era riuscito, nella stessa partitura, a far convivere elementi del Singspiel tedesco, dell’opera seria italiana, del vaudeville francese, con una facilità d’ispirazione melodica tutt’oggi stupefacente.

L’impianto scenico di Christoph Wagenknecth è essenziale ma efficace nel ricreare con gusto scene da “Mille e una notte”: il tessuto patchwork ricrea in un gioco di trafori e ricami i disegni delle maioliche turche e magrebine, mentre quinte impostate sul motivo dell’arco a ferro di cavallo scorrono dai lati e calano dall’alto per ricreare l’architettura del Palazzo e l’affastellarsi degli ambienti dell’harem. Sapiente l’uso delle luci di Jacques Battocletti, riprese da Gianni Paolo Mirenda, che conferiscono al lavoro tratti d’opera seria.

Completamente rinnovato il cast vocale rispetto all’edizione del 2002. Nei panni di Konstanze una decisa Ingrid Kaiserfeld in vesti bianche; Jörg Schneider è un Belmonte di voce importante; Chen Reiss è una Blonde convincente; Kevin Conners è un Pedrillo credibile dal punto di vista scenico e di buona musicalità; bravo anche Maurizio Muraro nella parte di Osmin; buona presenza scenica per l’attore Karl-Heinz Macek nelle vesti di Selim. Diverte infine il coccodrillo (animato da Tiziano Goli) che si comporta come una sorta di cane di Osmin, all’occorrenza affettuoso o mordace.

Ottima la direzione di Zubin Mehta, attenta e curata, sempre pronta e precisa la risposta dell’Orchestra del Maggio.

Pubblico variegato e generoso di applausi.