Tibet, Cambogia e Cina nelle creazioni multicolori di Shen Wei

[rating=4] Abbiamo assistito ieri 15 maggio 2010, al Teatro ERA di Pontedera per Fabbrica Europa, all’appassionato omaggio di Shen Wei all’Oriente nello spettacolo Re – (I,II, III), dove la Part III (La via della seta) segue il successo mondiale di Part I (Tibet) e II (Angkor Wat-Cambogia)Shen Wei, uomo e artista diviso tra due emisferi, cinese di Hunan dal ‘95 trapiantato a New York, rappresenta la più alta espressione di ibridazione stratificata tra Oriente e Occidente. E’ conosciuto in tutto il mondo per l’interculturalità, l’interdisciplinarietà e l’originalità delle sue creazioni. Utilizzando il prefisso “Re-“ per evocare concetti come “rinnovare”, “riscoprire” e “riparare”, con uno stile cosmopolita, il trittico esplora la difficoltà religiosa, culturale e geografica di ogni regione trattata, attraversando un vocabolario coreografico e visivo intensamente personale e profondamente moderno.

Part I è una danza estremamente personale e spirituale, che si snoda sulle note dei canti tradizionali tibetani, interpretati dal monaco in esilio Ani Choying Dolma, e su coloratissimi frammenti di un Mandala che ricopre l’intero palcoscenico. Nei movimenti coreografici si riconosce l’influenza di alcuni elementi tipici della cultura e della geografia della steppa tibetana come l’insufficienza d’ossigeno e la sensazione di ridotta forza di gravità.

Part II trae ispirazione dalla mia visita ad Angkor Wat, in Cambogia, ed è un lavoro su ampia scala che combina due degli stili caratteristici di Shen Wei:tableaux vivants e transference. Influenzato dagli studi di Shen Wei sulle danze tradizionali cambogiane, dalla particolarissima formazione degli alberi di banano a Angkor Wat, dai segni buddisti e induisti impressi sui muri ai tempi dell’antico impero.

Enfatizzando la varietà di linguaggi, culture e tradizioni religiose che caratterizzano la Cina, Part III le attribuisce il ruolo di arbitro, passato e futuro, di tendenze, idee e popoli.

Più che guardare al passato, Shen Wei scopre nella Via della Seta la chiave per esplorare il futuro coinvolgimento del paese nella politica, nel commercio e nella cultura globale.

Nel tipico stile interdisciplinare di Shen Wei, che vede mescolate la danza moderna a elementi presi dal teatro, dalle arti visive, dall’Opera Cinese, dalla filosofia e dall’architettura, Part III è il più ampio e dinamico dei tre lavori, ed utilizza immagini, suoni e altri elementi provenienti sia dall’antica Via della Seta che dalla iper-moderna realtà cinese.

Grande apprezzamento del pubblico presente e svariati applausi sottolineano tre performance eccellenti, che hanno trasportato gli spettatori in un viaggio spirituale e purificatorio.