
Giunti editore
Traduzione di Marianna D’Ezio
Dedicato a R.A.L. e E.H.B. In loro ricordo
In occasione del centenario della I Guerra Mondiale, Giunti traduce il classico inglese Testament of Youth di Vera Brittain: “Non è certo per caso che tutto ciò che ho scritto costituisce, in effetti, un atto d’accusa a una civiltà”.
Generazione Perduta infatti, racchiude un pezzo di storia che ha radicalmente cambiato le vite dei giovani adolescenti travolti dalla guerra.
Nel 1914 la Brittain è una ventenne anticonformista, determinata a essere indipendente e studiare; grazie alla sua tenacia viene ammessa in un college di Oxford. La partenza per il fronte del fidanzato Roland, del fratello Edward e degli amici, la spingerà a voler offrire il proprio contributo, in un continuo conflitto tra richieste personali e nazionali. Abbandona momentaneamente gli studi per diventare una Vad e assistere i soldati feriti insieme alle infermiere.
È attraverso la corrispondenza con i combattenti al fronte che ci mostra una guerra che devasta l’anima e lascia per sempre un segno in chi l’ha vissuta. Molte le poesie di Roland, le lettere in cui immaginare un futuro reso sempre più incerto dai continui attacchi. Emerge una generazione usata, plagiata, massacrata e poi abbandonata a se stessa a contare i morti quando le bombe sono finite.
Vera Brittain è stata un’attivista, scrittrice, un’intellettuale pacifista che si è impegnata e battuta per i diritti delle donne. È stato nel giardino della scuola di Santa Monica che immaginò per la prima volta, un mondo in cui le donne “non sarebbero state mai più le creature inferiori e insignificanti che erano considerate fino ad allora”. In quel pensiero di ragazza c’era il germoglio di una donna forte, attiva sui temi dei diritti civili.
“Nonostante la guerra, che ha distrutto così tanta speranza, così tanta bellezza, così tante promesse, la vita è ancora qui per essere vissuta; per il tempo che vivrò”…
Generazione perduta è una grande testimonianza del nostro patrimonio storico. Le ceneri dell’autrice sono sparse sull’altopiano di Asiago, dove è sepolto il fratello.