
[rating=5] Un titolo tradizionalmente natalizio, Lo Schiaccianoci di Ciajkovskij, che il Piccolo Teatro Strehler di Milano ha ospitato in collaborazione con la prestigiosa Accademia del Teatro alla Scala.
I giovani e talentuosi ballerini scaligeri si sono esibiti ottimamente sulle celeberrime note del compositore russo nella versione coreografica del 2011 di Frédéric Olivieri, direttore della Scuola di Ballo dell’Accademia della Scala, che adatta i passi originari di Lev Ivanov.
Le scene e i costumi sono stati ugualmente prodotti nei Laboratori del Teatro alla Scala dai rispettivi corsisti dell’Accademia sotto la supervisione di Angelo Sala, Cristiana Malberti e Pasqualina Inserra, riprendendo gli originali di Roberta Guidi di Bagno del 2000 ideati per il Piermarini e qui adeguati alle dimensioni del palco dello Strehler e alle misure dei giovani artisti della Scuola di Ballo. L’ambientazione è tradizionale e rispetta l’immaginario popolare che suscita Lo Schiaccianoci e che ci si attende da questo balletto.
Il balletto fu composto da Petr Ilic Ciajkovskij nel 1892 su commissione del Teatro Imperiale di San Pietroburgo, il famigerato Mariinskij, nel periodo in cui il balletto russo era ai massimi splendori sotto la direzione dell’italiano Riccardo Drigo.
I motivi musicali, intramontabili, riassunti nella celebre suite omonima che precedette il balletto, sono un suggello delizioso dello stile del compositore: il gusto essenzialmente classico ed europeo (vedasi la Grossvater Tanz nel primo atto) unito alla presenza elegante di motivi popolari slavi (come il Trepak), oltre ad un’attenzione minuziosa per l’orchestrazione e i timbri (tanto da utilizzare, primo in Russia, una celesta, e da inserire nel balletto un coro di voci bianche).
La storia prende spunto dal racconto breve di Ernst T.A. Hoffmann “Schiaccianoci e il re dei topi”, nella versione edulcorata di Alexandre Dumas, elaborata secondo le esigenze artistiche del compositore, su suggerimento di Marius Petipa, il grande coreografo del Mariinskj.
Il nocciolo narrativo centrale è grossomodo sempre lo stesso: durante la festa di Natale il vecchio Drosselmeyer, dall’aura magica, regala ai nipotini Clara e Fritz oggetti sorprendenti, tra cui bambole automatiche. A Clara in particolare spetta uno schiaccianoci a forma di soldatino. Dopo la cena, i balletti e gli scherzi tra bambini, i convitati finalmente si addormentano e prende inizio la parte più suggestiva del balletto, il sogno di Clara.
La bambina si immagina che il suo schiaccianoci prenda vita e insieme i due si difendono dall’attacco del Re dei Topi. Dopo una lunga battaglia cui prendono parte anche i soldatini del fratello Fritz, lo Schiaccianoci trionfa sui mostriciattoli e conduce la giovane Clara in un viaggio incantato, accompagnato dai Fiocchi di Neve e dalla loro regina, nel Regno dei Dolci, dove incontrano la Fata dei Confetti e il Principe. Nel palazzo fatato si esibiscono ogni sorta di personaggi esotici, per tutta la notte, fino al risveglio della fanciulla.
Il maestro Olivieri, insieme ai suoi assistenti Leonid Nikonov, Maurizio Vanadia, Paola Vismara, Tatiana Nikonova, Loretta Alexandrescu, Vera Karpenko, Paolo Podini, Elisa Scala, ha preparato ottimamente tutti i circa 150 allievi che si alternano sul palco. In particolare di straordinarie capacità espressive le giovani ballerine, che superano i colleghi maschi anche nella tecnica.
Davvero di notevole qualità l’esibizione degli interpreti principali che abbiamo potuto apprezzare nella recita del 18 dicembre, con particolare riferimento alle prime parti. Lo spettacolo ha regalato emozioni uniche. I giovanissimi talenti, di provenienza internazionale, promettono senza dubbio grandi successi: tutti al massimo delle potenzialità, con sbavature minime e trascurabili, dimostrano una dedizione ed una qualità senza pari nel nostro Paese. I futuri ballerini professionisti avranno sicure competenze artistiche da spendere sul panorama mondiale della danza.
Una serata che rende merito all’antica Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala e alla città di Milano.