
Protagonista assoluta dell’ultimo giorno della 70esima edizione del Taormina Film Festival la diva americana Sharon Stone. Gentile, puntuale, generosa, magnetica, si è presentata alla conferenza stampa come una Venere avvolta in un lungo abito floreale fluttuante con cappa e strascico firmato Antonio Marras. Si è concessa a lungo sorridente ai fotografi e paziente alle domande dei giornalisti rispondendo prendendo lunghe pause riflessive, quelle di chi sa che le parole hanno un peso.
Inizia subito dicendo di essere grata, “semplicemente grata di essere qui, per essere viva, per avere l’opportunità di lavorare” e si intrattiene con i giornalisti per più di un’ora, dagli esordi intorno ai trent’anni che l’hanno portata alla fama mondiale con l’iconico accavallamento delle gambe nel ruolo di Catherine Tramell in Basic Instinct di Paul Verhoeven al suo rapporto con l’arte.
Proprio partendo da Basic Instinct riflette su come sia cambiata la rappresentazione e la percezione del sesso al cinema: “Quando ho fatto Basic Instinct quel film sembrava uno scandalo, oggi sembra un qualcosa di ordinario. Le cose che sembrano uno scandalo oggi, lo sono in realtà. Le cose sono molto cambiate dal lontano 1992. La sessualità al cinema o in televisione oggi è qualcosa di un po’ più naturale. Adesso con una maggiore presenza di donne che operano di più all’interno del mondo del cinema, dietro alla macchina presa, come produttrici, scrittrici, si è passati dall’avere meno personaggi descritti secondo le fantasie erotiche degli uomini, o di come secondo loro dovrebbero essere quella delle donne. Per fortuna si è tornati a un qualcosa di più naturale, come è giusto che sia il sesso. Anche perché se non ci fosse il sesso noi non ci saremmo. È un qualcosa di assolutamente normale che fanno tutti e tutti conoscono, non soltanto gli esseri umani ma tutti gli animali. È qualcosa di naturale come l’aria, l’acqua, la terra. Quando viene considerato come qualcosa di sporco è perché è visto da una prospettiva unica, un punto di vista unico, quello dell’uomo, del maschio”.
Non è mancato il ricordo drammatico del trauma generato dall’ictus che la colpì nel 2001 a cui è seguito il libro “Il bello di vivere due volte” dove racconta il suo percorso di rinascita e una riflessione sulle attività umanitarie che porta avanti da anni. “Mi sono sempre dedicata alle attività umanitarie prima di questo tragico fatto. Non credo che sia nobile in assoluto per le celebrità dedicarsi alla beneficenza, perché non per tutti è una cosa sentita. Le attività benefiche devono essere una cosa autentica, sincera, che devi provare dentro di te, per cui ci sono persone che sono naturalmente portate verso gli altri e altre persone che non lo sentono. Ma quello che dovrebbe essere un dovere per chi ha la fortuna di essere illuminato dalla luce della fama è quello di comportarsi in maniera responsabile. Quando le persone cominciano a prendere decisioni che riguardano gli altri, globali, e si esce dal proprio perimetro, bisogna essere persone educate, informate, colte.”
Parla poi della sua attività di pittrice che non è una semplice passione ma una produzione artistica che ha ricevuto apprezzamenti anche da esperti del settore, di quanto si importante l’arte e l’espressione artistica per lei: “l’arte è sempre stata estremamente importante per me, l’arte di qualsiasi genere, di tutti i tipi. Io mi considero un’artista a 360 gradi: sono scrittrice, pittrice, attrice, vorrei saper cantare, ho preso lezioni di canto, non è che sappia cantare proprio benissimo, sono una ballerina abbastanza brava e se qualcuno qui in Europa volesse ingaggiarmi come ballerina- aggiunge scherzando- sarei molto contenta perché mi piacerebbe l’idea di poter venire a lavorare anche in Europa. Avevo una zia, con la quale da bambina sono stata molto in contatto, che aveva due lauree, una in pittura e una in letteratura, quindi sono cresciuta in mezzo alla pittura e alla letteratura. E poi sono stata molto fortunata perché ho avuto l’opportunità di dipingere sempre, ho cominciato da bambina e crescendo ho continuato, dedicandomi a vari tipi di arte, persino alla realizzazione di gioielli. Quando poi mi sono trasferita a New York, mentre lavoravo come modella, ho continuato a dipingere. Quando ho iniziato a lavorare come attrice e il mio lavoro si è consolidato, questo ha sottratto tempo alla mia passione per la pittura. Nel periodo del Covid ho ripreso a dipingere e avendo guadagnato un po’ di soldi mi sono potuta permettere di comprare le tele già stese, pronte e montate e questo mi ha fatto risparmiare molto nella mia tabella di marcia nella realizzazione di un dipinto. Tra l’altro sono entusiasta perché il Comune di Roma mi ha concesso di tenere un One Woman Show, una personale all’Ara Pacis a novembre dove potrò esporre i miei lavori. Sono eccitatissima e impegnatissima perché sto correndo come una pazza cercando di essere pronta per poter esporre e mi auguro vivamente che tutti quanti voi mi veniate a vedere.”
A chi le chiede che cosa pensa dell’attuale situazione politica in America risponde così: “Non sono un politico. Ogni paese storicamente attraversa periodi in cui qualcuno vuole diventare padrone e in molti casi questo succede. Sono sempre stata una americana orgogliosa e ho sempre amato e amo tantissimo il mio Paese, ma ovviamente sono profondamente preoccupata da quello che sta succedendo in questo momento ed è la prima volta in cui assistiamo ad una situazione in cui c’è qualcuno che si candida ad una carica basando tutto partendo da una piattaforma di odio e oppressione. Mi piace pensare che il mio paese abbia tutte le qualità che abbiamo sempre difeso, per le quali ci siamo sempre alzati a difesa: l’indipendenza, la libertà, il coraggio. E tutti gli altri Paesi per i quali noi ci siamo esposti a difesa, possano essere al nostro fianco e supportarci. Ringrazio tutti voi per aver espresso le vostre preoccupazioni per l’attuale situazione perché sono sicura che le nostre lezioni avranno delle ripercussioni anche su tutti quanti voi”.
Nel tardo pomeriggio ha sfilato sul red carpet da vera diva per la felicità dei numerosi fans che l’attendevano sfidando la morsa di un caldo afoso. Questa volta si è presentata con un abito lungo di rete effetto scintillante con un body nero in trasparenza firmato Dolce&Gabbana. Si è concessa a lungo ai fotografi, rilasciando interviste e firmando autografi con il suo sorriso irresistibile.
La sera ha ricevuto nel Teatro Antico di Taormina il Cariddi d’oro alla carriera, sfoggiando di nuovo una creazione dello stilista sardo Antonio Marras, un ampio abito da sera monospalla con strascico. Una grande emozione ritrovarsi su questo speciale palco, dal momento che il film che l’ha lanciata nello star system, Basic Instinct, è stato presentato nel 1992 proprio a Taormina per l’anteprima italiana. Anche qui si è intrattenuta in una lunga conversazione con la conduttrice della serata, la giornalista Elvira Terranova, ed Elvira Amata, Assessore del Turismo. Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, che le ha consegnato il premio.