Tra i profumi della Provenza e la calda regione della Camargue, in Francia, si trova Arles, una cittadina ricca di tesori romani e gravida dei colori del celebre pittore Vincent Van Gogh, che qui visse a lungo. Fondata dai Romani sul fiume Rodano, conserva tutto il fascino di un tempo, con le sue case arlesiane dalle facciate scrostate, i monumenti di pietra bianca e le strette vie acciottolate. Il suo caratteristico centro storico si visita tranquillamente a piedi in una giornata.

Lasciatevi ispirare dalle antiche rovine romane e visitate l’Anfiteatro romano, nel cuore del centro storico, un vero Colosseo in miniatura, in perfetto stato di conservazione e di grande bellezza, dove, negli animati giorni delle Feria, è possibile assistere alle corride. Poco più avanti si trova il Teatro Romano, di cui oggi rimangono poche rovine, ma che d’estate si trasforma in un palcoscenico affascinante e suggestivo ospitando la programmazione teatrale e musicale della città.

Una delle piazze più suggestive è senz’altro Place de la République con l’Hotel de Ville e la cattedrale Saint-Trophime, che nelle ore centrali del giorno, si fa abbagliante grazie alle sue bianche pietre su cui riflette il sole. Nella cattedrale, dopo aver ammirato sul superbo portale il Giudizio Universale, non perdetevi una visita al Chiostro, inserito dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Quindi fate una romantica passeggiata lungo il Rodano, con una sosta d’obbligo alla Fondation Vincent Van Gogh, la galleria d’arte dedicata al grande pittore, che annualmente ospita mostre temporanee legate alla figura di Van Gogh. Attualmente, fino al 28 aprile, è possibile visitare la mostra tematica “Breathing one’s breath” che riunisce una ventina di artisti appartenenti a molteplici generazioni artistiche dal dopoguerra fino ai giorni nostri. La mostra prende spunto dalle parole che Vincent Van Gogh rivolse a Emile Bernard, “[…]il fatto è che siamo pittori nella vita reale, ed è questione di respirare il proprio respiro finché si ha respiro”. Un percorso immersivo tra tinte tenui e tessuti aerei, per un respiro di colori vibrante di emozioni. La visita merita anche per l’architettura, con la sua terrazza con una splendida vista sui tetti di Arles e il soffitto di vetro policromo del bookshop.

Il pittore olandese giunse ad Arles nel 1888 e si lasciò subito ammaliare dalla luce intensa della cittadina, dipingendo con fervore. Sono opere di questo periodo Le Cafè le soir, caffè in Place du Forum, una piazzetta provenzale all’ombra di grandi platani. Ancora, il dipinto La maison jaune (La casa gialla) raffigurante l’abitazione in Place Lamartine, dove visse con l’amico Paul Gauguin e al cui interno si trovava la famosa La Chambre de Vincent à Arles (Camera di Vincent ad Arles), una delle sue opere più note e La Nuit étoilée (Notte stellata sul Rodano), dipinto sul Pont de Trinquetaille. Per seguire passo passo le orme del pittore olandese, potete scaricare qui la mappa dell’ufficio del turismo o chiedere in loco il cartaceo.

Se capitate in città di sabato, non perdetevi il grande mercato del sabato mattina tra Boulevard des Lices e Boulevard Georges Clemenceau: le bancarelle riempiono entrambi i lati della strada di prelibatezze culinarie e profumi provenzali, dal sale della Camargue ai formaggi locali, dal miele alla lavanda ai freschi prodotti di stagione, tra vestiti colorati e cappelli in paglia.

Merita infine la visita il Luma Parc des Ateliers, uno splendido parco a due passi dal centro storico, progettato dall’architetto paesaggista Bas Smets con un placido lago ed un percorso nel verde che si snoda su 4 ettari, dove svetta La Tour, una torre iconica firmata dall’architetto Frank Gehry. Si tratta di un edificio scultoreo di cinquantasei metri di altezza, 15 mila metri quadri e 10 piani, una struttura geometrica tortuosa rifinita con 11.000 pannelli di acciaio inossidabile, collocati secondo un orientamento che dialoga con la luce naturale, realizzando una serie di effetti tridimensionali che cambiano continuamente. Il tutto rievoca le formazioni geologiche delle Alpilles ritratte da Van Gogh nella sua famosa ‘Notte stellata’ mentre la sua pianta è ispirata all’anfiteatro romano di Arles. Le ore migliori per ammirarlo sono sul far del tramonto. L’ingresso al parco è gratuito, è possibile visitare anche La Torre sempre gratuitamente ma prenotando in anticipo. Qui tutte le info

Ma il periodo in cui la solare cittadine cambia veste sono senza ombra di dubbio durante le festività pasquali, ovvero quando le Feria richiamano fino a 500.000 persone nei quattro giorni di festa da tutta la regione e non solo per assistere alle corride, alle corse dei tori e dei cavalli. Tutta la città si veste a festa con musica per le strade e piazze, formazioni bandistiche allietano le vie, bodegas offrono piatti della tradizione spagnola come paella e sangria, i locali restano aperti fino a tarda notte ed ovunque si sentono canti e incitazioni festose. In questi giorni il divertimento è assicurato, cercate per tempo un buon parcheggio e fissate entro la mattinata i ristoranti per la sera, improvvisare è rischioso.
